C'era chi proponeva
la distruzione.
Chi la fuga.
Chi urlava.
Chi lanciava oggetti di qualsiasi tipo.
E mentre tutto questo accadeva, mentre il caos dominava e l'ordine
veniva brutalmente ucciso, c'era chi si poneva una semplice domanda.
"Ma sta accadendo per davvero?".
E la risposta era banale.
Sì.
Le motivazioni erano inutili e le idee inesistenti. Bisognava solo
lasciarsi trasportare dall'istinto. In fondo, quella era una grande
occasione. Cavolo se lo era! E per questo non andava sprecata.
Un ragazzo cade.
Inizia la marcia.
C'è chi alza le mani e chi ribalta i banchi.
"Noi non fuggiremo". Questo dicevano ad alta voce. E in un contesto in
cui la fuga era l'unica soluzione possibile, affermare ciò
era sicuramente rischioso.
All'improvviso si sente lo scoppio.
Silenzio.
Crescendo.
Caos.
Caos più totale. Annichilimento. Dispersione. Rabbia.
Perché fermarsi? Perché trattenersi? Bisognava
continuare.
Guardare in faccia le persone e resistere.
Era quella la parola chiave.
Resistere.
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