Vento in poppa, marinai.

di seceunpostoneltuocuore_01
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Mai avrei pensato di rileggere questo diario di bordo, dopo anni. Forse è giunto il momento di farlo.

Mi chiamo Jane Lyrow e sono nata a fine Ottocento, in una famiglia ricca. Non ho mai sentito il bisogno di sbandierare ai quattro venti che eravamo in condizioni economiche piuttosto tranquille; tuttavia i bambini più poveri quando mi vedevano, nel mentre in cui riuscivo a sfuggire a Nelly, la mia istitutrice, dicevano con ironia “Ecco la regina che passa, attenti, non dobbiamo sfiorarla altrimenti andrà a dire a casa che le abbiamo rovinato il vestito” e scoppiavano a ridere. Io ci stavo male, perchè anch'io desideravo avere un'infanzia felice, fatta di giochi e amici, e non di protocollo, disciplina, studio e un'ora d'aria al giorno.

Solo una bambina mi voleva bene sul serio. Elizabeth Swann, così si chiamava. Non era altri che la figlia del Governatore Swann: non ho ancora capito perchè quei bambini le permettessero di giocare con loro e io no, nonostante fossimo entrambe di famiglia benestante.

Aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri, ed era di un'eleganza unica. Poteva camminare in un campo pieno di fango, e conservare la sua grazia e compostezza. Diciamo, che in quel periodo era l'unica amica che avevo, e non sapevo ancora che saremmo state ancora una volta insieme durante un'avventura che sapeva di tutt'altro che di camino e libri.

Io amavo leggere, come anche Elizabeth. Cime Tempestose di Emily Bronte, e Jane Eyre della sorella, Charlotte Bronte erano in assoluto i nostri libri preferiti. Anche perchè, oltre ad essere stati scritti pochi anni addietro, la protagonista del secondo si chiamava come me e io adoravo immaginarmi nei panni di Jane:speravo che anch'io un giorno avrei trovato il mio signor Rochester. E lo trovai. Non era esattamente con i sentimenti e l'atteggiamento dell'originale.”Ma cosa importa?”, direte voi. Importava, allora, eccome se importava. Non era cosa da tutti i giorni invaghirsi di un … Pirata.





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