Ode

di saitou catcher
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Personaggi: Ade, Persefone
Coppia: Ade/Persefone
Opera di riferimento:Inno a Demetra
Canzone: There's Always a Tomorrow-Dracula
https://youtu.be/IY_5RkrxuCE
Commento dell'autore: Io shippo Ade e Persefone come non so che cosa. E sono sempre stata convinta che lei quel melograno lo abbia addentato volontariamente, sapendo che sarebbe significato rimanere per sempre col Dio degli Inferi.

I step across the line for you
I plunge myself in mortal sin
I sacrifice my soul to be your bride
I’ve give in to the feelings I can’t hide
I leap with you behind
Who cares if love is blind?
The certainty is bliss
At last I know my mind

 

Alzo gli occhi, per incontrare quelli del dio dell'Inferno. Bruciano sulla mia pelle come una carezza, premono sulle mie labbra come quell'unico bacio intriso di passione che ha osato rubarmi, tremano di amore, desiderio, disperazione, mentre mi porge il melograno, aspettandosi che io lo rifiuti, che io avverta l'inganno e scappi adesso che posso.

Scappare, sì, e per tornare dove?

Alla vita vuota di Kore, ai suoi canti di bambina senza esperienza, all'amore avvelenato di mia madre, che m'incatenerebbe a sè con le catene della sua devozione? A sognare un amore fatto di vuoti omaggi, quando l'amore vero è qui davanti a me, una passione senza profumo, quando tutto ciò che voglio è l'oscurità assassina di quest'abbraccio accogliente?

No, io non scapperò. Afferro il melograno e lo addento, sorrido mentro la faccio, ai loro occhi sto firmando la mia condanna, ma in realtà sto abbracciando il mio destino. Kore sarebbe scappata, è vero. Ma Kore adesso è morta, e l'Inferno ha la sua Regina.

But every time I see your face
I’m tormented by this doubt
Can I deprive you of your death?
Can I condemn you to live without this circle of despair?
Or should I not set you free and let you do the same for me?

Addenti il melograno senza esitare, mi fissi negli occhi mentre lo fai, e avverto la disperazione farsi strada in me, mentre capisco che cosa ho fatto.

Tu non sei fatta per restare con me, Persefone, tu non appartieni a questo mondo d'inverno e morte. Tu sei la primavera, sei la vita, la luce palpita sotto la tua pelle, quella pelle che a malapena ho osato sfiorare, terrorrizzato e anelante. Oh, Persefone, che cosa ho fatto?

Volevo farti mia, e ci sono riuscito, proprio adesso che capisco che dovrei lasciarti andare. Va', scappa da me, figlia della luce, allontanati, frutto della vita. La morte non è posto per te, non sono le mie braccia che possono cingerti.

Non è vita la mia, Persefone. Non condannarti a questo, mia adorata. Va' via, salvati e salvaci entrambi.





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