Il teatrino delle Nazioni.

di Capolera
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Parigi sotto attacco: 127 morti. “È l’11 settembre della Francia.”

La Francia si chiude in sé stessa: le strade deserte, vuote, silenziose. Una Francia chiusa in gabbia, ferita. Una mano gelida si fa strada tra le sbarre e si posa sulla sua guancia. Francia apre gli occhi con fatica, un’espressione di disgusto si disegna sul suo volto. Ha i capelli in disordine, è ferito. Non riesce a distinguere il volto dell’uomo a causa del buio, ma vede benissimo il suo sorriso.
Gli occhi del francese sono gonfi, forse a causa del troppo pianto. È all’Inferno, ne è sicuro.
L’uomo mormora: «J'ai fait mon nid, je devrais m'y reposer, non ? »
Francia chiude gli occhi, perde i sensi. Il mondo mosso dalla compassione, nessuno interviene.

 
Il primo atto è terminato, è calato il sipario. Sussegue una piccola pausa, in attesa della continuazione dello spettacolo.





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* «J'ai fait mon nid, je devrais m'y reposer, non ?» In italiano: "Chi è causa del suo male pianga sé stesso." -Dante Alighieri, XXIX Canto - Inferno




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