One Shot - Da Silente a Petunia
Lo shock per aver trovato un bambino sull'uscio della porta non era
ancora passato.
Petunia stringeva convulsamente la lettera che aveva trovato nella
cesta, un foglio spesso e giallastro.
Vernon Dursley era in cucina, Petunia lo sentiva sbraitare con forza verso il bambino che, trovando buffi i baffoni a manubrio del signor Dursley
rideva felice, inconsapevole di tutto ciò che era successo la
notte prima, tutto ciò che avrebbe segnato per sempre il suo
futuro.
Cara Petunia,
iniziava così la lunga lettera, scritta con inchiostro nero
pece in una grafia aggraziata ed elegante,
se non avessi pensato
che lo shock di vedermi bussare alla tua porta avrebbe potuto rendere
ancora più spiacevoli le notizie che porto avrei lasciato
Harry tra le tue braccia personalmente.
Non pensavo avrei mai avuto occasione di riscriverti, e per un vecchio
come me questo è un monito importante: l'inaspettato
è dietro l'angolo.
Con un dolore immenso, ma che sicuramente non potrà
eguagliare il tuo, devo annunciarti che la scorsa notte tua sorella
Lily, insieme al marito James, è stata assassinata nella sua
dimora in Godric's Hollow. Ritengo necessario dirti che i due sono
morti lottando con valore contro il più grande Mago oscuro
che la Storia della Magia ricordi, un mago conosciuto ai più
col soprannome di Lord Voldemort. La notizia di per sé
già distruttiva e commovente riesce a diventare ancora
più incredibile: il sacrificio di Lily e James ha permesso a
Harry di giungere sano e salvo alla tua dimora, che spero
diventerà luogo di gioia per il piccolo Harry.
Sarà difficile per lui accettare la verità
riguardante la morte dei suoi genitori, ma confido in te per una
spiegazione delicata della vicenda quando penserai che Harry
sia pronto.
Ci tengo ad informarti che casa tua da oggi gode di protezioni
magiche che non recheranno alcun disturbo alla quiete della tua
famiglia e che finché Harry vivrà sotto il tuo
tetto sarà ben protetto da chiunque cercherà di
fargli del male (alcuni dei seguaci di Lord Voldemort potrebbero
cercare di rendere giustizia al loro padrone misteriosamente scomparso
dopo i fatti di ieri notte, ma ti prego di fidarti di me quando ti dico
che non lascerò che nulla di male accada a te, Harry e alla
tua famiglia).
Petunia, ti ho osservato. Capisco quanto questo evento sia per te
sconvolgente più di quanto tu possa immaginare.
Capisco il fardello gravoso che ti affido. Ti prego di credermi quando
ti dico che avrei cercato una soluzione più semplice se tu
non fossi la cosa migliore per Harry in questo momento. Il sangue di
Lily, sangue versato per proteggere Harry, scorre nelle tue vene. Lo
stesso sangue che scorre nelle vene del bambino che lascio a te, nella
speranza tu possa crescerlo con lo stesso amore che provi per
il piccolo Dudley.
Ti sto chiedendo un gesto di coraggio ineguagliabile, di forza estrema.
Voglio che tu sappia che per qualsiasi problema, sono a un gufo di
distanza. Scrivimi quello che vuoi. Se hai bisogno di aiuto di
qualsiasi tipo, sarò pronto ad aiutarti.
La salvezza di tuo nipote dipende dalla tua scelta. Sono certo che
prenderai quella giusta.
Con rammarico,
Professor Albus P.W.B. Silente
PS: qualora Harry scateni qualche incantesimo minore vi prego di
rimanere tranquilli, a undici anni potrà frequentare la
scuola di Magia e Stregoneria di cui sono Preside, Hogwarts. Prima di
allora, tenete d'occhio Harry, ma non dovrebbe essere più
pericoloso di un bambino senza poteri magici.
Le
parole del Professor Silente scorrevano rapide sotto gli occhi umidi di
Petunia.
Sentimenti di rabbia, dolore, frustrazione e impotenza non le
permettevano di controllare le lacrime che copiose le bagnavo guance e
dita. Quando il Signor Dursley ricomparve all'ingresso era ancora rosso
e infuriato, ma un'occhiata alla moglie capì che qualcosa
non andava.
"Lo manderemo via Petunia, stai tranquilla. Resta qui con Dudley, lo
porto immediatamente in qualche ospedale. Dovranno tenerselo Petunia,
dovranno!" esclamò con trasporto.
"N-non possiamo. Deve restare Vernon. Deve".
Voltò le spalle al marito e corse in camera da letto, dove
versò più lacrime di quante pensava di possedere.
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