Ryo e Kaori si comportano stranamente. Nascondono un segreto, ma non
potranno farlo ancora a lungo.
Un'altra piccola shot scritta nei ritagli di tempo! Spero vi piaccia.
Buona lettura!
È difficile che i segreti restino segreti..
Kaori sorseggiava un cappuccino seduta al bancone del Cat's Eye. La sua
migliore amica le stava di fronte dall'altra parte e la guardava con
aria interrogativa.
“Allora? Vieni sì o no?” insisteva Miki
impaziente.
“Miki.. Sinceramente non mi va.”
“Dai, non vorrai restare anche stasera chiusa in casa ad
aspettare il ritorno di quel maniaco di Saeba!”
“No.. Non è per questo. Sono stanca. E poi, sai,
ultimamente lui non torna più a casa ubriaco come
prima..”
“Ah, no? E come mai??” chiese incuriosita la bella
barista.
“Non lo so. Forse ha cominciato a mettere la testa a
posto..”
“Senti, ma non sarà che non vuoi uscire per
restare a casa con lui??” domandò Miki sospettosa.
“Ma..” obbiettò Kaori arrossendo.
“Che dici Miki.. Io..Cioè, certo che voglio stare
con lui, ma non è come credi tu.. Ti ho detto che sono
stanca..”
“Certo, come no..” replicò l'amica poco
convinta. “Non è che sta succendo qualcosa fra
voi??”
“No!” esclamò Kaori con eccessiva enfasi.
“Se fosse così me lo diresti, vero??”
“Certo..” rispose l'altra immediatamente poco prima
di finire il suo cappuccino velocemente e alzarsi. “Io vado..
Devo preparare la cena..”
“Così presto??”
“Eh.. Sì..”
“Se cambi idea per stasera chiamami. Ok?”
“Non credo che cambierò idea Miki, ma grazie
comunque.”
Kaori salutò l'amica con un sorriso e uscì
velocemente dal locale. Si diresse a casa cercando di non sentirsi in
colpa..
Ryo parcheggiò la Mini rossa sotto casa e sospirò
vedendo il suo migliore amico ad aspettarlo vicino all'ingresso della
palazzina. Uscì lentamente dall'auto e lo raggiunse.
“Cosa ci fai qui Mick?”
“Sono venuto a trascinarti in una serata di baldoria..
Andiamo a spassarcela Ryo, non lo facciamo da un sacco di
tempo!”
“Ho appena finito un lavoro.. Sono piuttosto
stanco.”
“Questo però non ti ha mai fermato in
passato..”
“Vorrà dire che starò
invecchiando.” concluse lapidario Ryo. “Piuttosto,
sei venuto realmente per me o cercavi Kaori?”
“Beh..” replicò il biondo con faccia da
maniaco. “A dire il vero volevo vedere la piccola Kaori, ma
non era in casa.. Perchè? Ti dispiace?”
“A me?? E perchè mai dovrebbe dispiacermi.. Che
vuoi che m'importi..”
“Sì, certo, come no.. Ti rode che vengo a trovarla
quando non ci sei, vero?”
Ryo lo guardò serio per un attimo e poi scoppiò a
ridere.
“Cosa? Io geloso di quel mezzuomo?? Sei pazzo..”
“Allora non ti dispiace se stasera chiedo a lei di uscire con
me?”
“Chiediglielo pure, tanto non accetterà mai.. Lo
sa che sei un maniaco! Sbavi persino dietro a lei..”
“E se accettasse? Ti dispiacerebbe?”
“Kaori è libera di fare quel che vuole. Se
vorrà uscire con te non glielo impedirò.
Ricordati però, che ho promesso di occuparmi di lei, quindi
se ti azzardi a fare lo stronzo con lei ti uccido con le mie
mani..”
“Quanta violenza.. Ti scaldi un po' troppo per essere
semplicemente uno che si prende cura di lei.”
Ryo scosse la testa per ignorare quello che l'amico gli ripeteva.
Rialzando lo sguardo, vide Kaori in lontananza che tornava verso casa.
Mick seguì lo sguardo dell'amico e la vide.
“Per essere uno che la considera un uomo la guardi con
estremo interesse, lo sai?” ricominciò il biondo.
“Non dire idiozie.”
“Comunque è bellissima. Come fai a negarlo ancora
per me è un mistero. Io lo griderei al mondo
intero..”
Kaori li raggiunse qualche secondo dopo e sorrise a entrambi.
“Ciao ragazzi! Cosa fai qui Mick?”
“Cerco compagnia per stasera. Ryo non vuole uscire, quindi mi
chiedevo se tu..” propose abbracciando con estremo entusiasmo
la ragazza.
“Ho appena rifiutato un invito di Miki perchè sono
stanca.. Non sarebbe carino se ora accettassi il tuo, non
credi?”
“Sei stanca?? Come mai? Stai forse male dolce
Kaori??” domandò apprensivo il biondo
aproffittandone per metterle le mani addosso.
“Sto benissimo!” urlò lei levandosi di
dosso quel polipo.
“Mick, lasciala stare!” lo rimproverò
Ryo che aveva osservato con attenzione l'intera scena in silenzio.
“Va bene, va bene..” acconsentì triste
il biondo. “Quindi mi lasciate solo..”
“Sono certa che troverai compagnia facilmente.”
replicò divertita la ragazza. “Io salgo a
preparare la cena, e tu che fai Ryo?”
“Io.. Resto ancora un po' con Mick. Comunque non
aspettarmi..”
“D'accordo..” rispose lei con un sorriso prima di
allontanarsi.
Ryo la guardò andare via, ma distolse lo sguardo appena si
rese conto di essere osservato dall'amico.
“Ma che succede Ryo?? Mi stai nascondendo qualcosa?”
“Non capisco cosa intendi.”
“Quegli sguardi che vi siete lanciati.. Cosa
significavano?”
“Sguardi?? Hai le visioni Mick..”
“No, no, no... So cosa ho visto. E prima di andare via ti ha
sorriso in un modo tale che, se avesse rivolto a me quel sorriso, ora
non sarei più qui, ma starei facendo mokkori con la dolce
Kaori!!”
“Mick, hai forse già bevuto? Dici cose
assurde..”
“No caro, sei tu che neghi l'evidenza. Confessa, cosa
succede?”
“Nulla..”
“Non mi convinci, sai?” replicò il
biondo incredulo. “Comunque ora vado.. Delle belle ragazze mi
aspettano. E tu, fai il bravo con la bella Kaori.. Si merita di essere
trattata come una principessa!”
Finalmente l'americano se ne andò e Ryo sospirò.
Quante domande faceva, era troppo curioso.
Fece le scale di casa con passo svelto e poi entrò
silenziosamente. Si diresse in cucina dove Kaori stava preparando
qualcosa mentre canticchiava. Sorrise, era così bella quando
non si accorgeva di essere osservata..
Senza far rumore la raggiunse alle spalle e poi si chinò su
di lei per baciarle il collo delicato. Lei si irrigidì un
secondo, ma si rilassò subito dopo. Si voltò e
gli sorrise.
“Quanto ci hai messo.. Mick non se ne andava?”
domandò la ragazza gettandogli le braccia al collo.
“È un gran ficcanaso..”
commentò lui un secondo prima di chinarsi su di lei e
baciarle le labbra delicate. Kaori rispose docilmente al suo bacio
stringendosi maggiormente a lui.
“Ha capito tutto vero?” chiese ancora lei appena si
separarono.
“Forse, non lo so. Comunque non mi importa..”
“Anche Miki comincia a capire e io non sopporto di mentirle
ancora.. Possiamo dirglielo? In fondo sono nostri amici e
così non dovremo più inventare scuse
assurde..”
“Ma Kaori-chan.. Avevamo deciso che non avremmo detto nulla
per ora! Non voglio che ci facciano mille domande importune..”
“Ma sono nostri amici, ci vogliono bene.. Non mi piace
mentire.”
“Glielo diremo, ma non ora.. Aspettiamo ancora un
po'..” insistette ancora lui riprendendo a baciarle il collo.
“Va bene..” acconsentì lei cominciando a
perdere il controllo.
Le mani di Ryo si insinuarono sotto la sua camicetta e la sentiva
tremare sotto di esse. Kaori gli allacciò le braccia al
collo e cominciò a baciarlo con passione.
Lui la strinse maggiormente a sé e la prese in
braccio tenendola per i fianchi.
“Mi è venuta un ideuzza...” disse lui
con tono malizioso appena le loro labbra si separarono per qualche
secondo.
“Quale?”
“Che ne dici di verificare quanto è resistente il
tavolo della cucina?” continuò lui adagiandola
sopra il tavolo poco prima di riprendere a baciarla con desiderio.
“E se si rompe?” protestò lei ridendo.
“Ne compreremo uno nuovo..” replicò lui
con naturalezza mentre le sfilava la camicetta.
“D'accordo.. Se insisti..” si arrese lei mentre le
sue delicate mani si insinuavano sotto la sua maglietta e gli
accarezzavano il petto. Lei lo aiutò a spogliarsi con
impazienza e poi si sfilò con velocità i jeans e
la biancheria intima. Ryo la strinse nuovamente a sé,
eccitato dal contatto dei loro corpi nudi, e iniziò a
baciarle il seno mentre con una mano la accarezzava in mezzo alle cosce
calde e risaliva sino al punto più fremente del suo corpo.
“Ryo..” sospirò lei con voce roca dal
desiderio.
Lui la baciò mentre con dolcezza entrava in lei. Entrambi
emisero un sospiro di sollievo, come se avessero aspettato anni prima
di riunirsi.. Eppure era solo da quella mattina che non si vedevano, e
avevano fatto l'amore anche la notte prima..
Kaori e Ryo erano ancora nudi e ora erano seduti per terra, l'una nelle
braccia dell'altro. La schiena di lei era dolcemente appoggiata sul
petto del suo uomo, mentre lui continuava a tempestarle il collo di
baci.
“Alla fine il tavolo era abbastanza resistente, ma forse non
è il caso di riprovarci. Non credo che sopporterebbe un
secondo esperimento..” commentò lei ridendo.
“Va bene.. La prossima volta faremo mokkori da un'altra
parte.”
La mano di lei salì verso di lui e gli accarezzò
i capelli dolcemente.
“Allora, era questo che intendevi per festeggiare il nostro
primo mese insieme?” chiese subito dopo con un sorriso.
“Beh.. Più o meno..” replicò
lui con tono malizioso prima di risalire il suo bianco collo e baciarle
le labbra.
“Comunque, io voglio dirlo almeno a Miki.. Ti prego Ryo, solo
a lei!”
“E va bene.. Non riesco a dirti di no..”
sospirò lui mentre con una mano ricominciava a massaggiarle
il seno.
“Mmm... Ryo, devo preparare la cena..”
“Io credo di poter digiunare stasera.. E tu?”
propose lui con uno sguardo allusivo.
“In effetti, ho preso un cappuccino da Miki.. Potrei anche
farmelo bastare..” acconsentì lei con un sorriso.
“Però andiamo di sopra, il pavimento è
alquanto scomodo..”
Lui non se lo fece ripetere due volte e la prese in braccio portandola
al piano di sopra. Dopo averla delicatamente adagiata sul letto riprese
a baciarla con ardore, fino a riportare entrambi nel vortice della
passione.
Ryo sentì delle dolci labbra posarsi sul suo collo e
aprì lentamente gli occhi pregustando l'idea che fosse il
suo viso la prima cosa sulla quale posare gli occhi. Lei gli sorrideva
come sempre, ma era già in piedi e vestita.
“Dove vai?”
“Da Miki. Devo beccarla in un momento in cui ci sono pochi
clienti e poi non so quanto ci vorrà.. Mi raggiungi
dopo?”
“D'accordo bimba..” acconsentì lui
attirandola nuovamente a se per assaporare ancora la sua bocca.
“Lasciami andare Ryo!” lo pregò lei
ridendo poco dopo. “A più tardi amore.”
lo salutò prima di lasciare la stanza.
Ryo rimase ancora a letto e si gettò sul cuscino che aveva
usato Kaori, gli piaceva aspirarne il profumo di cui lei lo aveva
impregnato. Sorrise ripensando a quanto lo rendeva felice svegliarsi
con lei fra le braccia. Per tanto tempo si era imposto di rinunciare a
lei e di ignorare ciò che provava, ma ora si rendeva conto
di quanto fosse stato stupido e di tutto il tempo che aveva perso. Ora
non avrebbe più sprecato un solo giorno lontano da lei.
Si alzò e si diresse in bagno a fare una doccia, gli piaceva
essere in forma smagliante per lei, sapeva che lo apprezzava. Fece una
doccia calda e si rasò con cura per essere perfetto per la
sua dolce Kaori.
Si vestì e poi si diresse alla porta per raggiungere la sua
amata socia al Cat's Eye, ma proprio in quel momento squillò
il telefono. Sbuffando si diresse a rispondere.
“Parlo con Ryo Saeba alias City Hunter?” chiese una
voce di donna appena alzò la cornetta.
“Chi è?”
“Sono solo una persona che intende vendicarsi..”
replicò lei con tono freddo.
“Vendicarsi di cosa?”
“Tu hai ucciso il mio uomo.. E io ti renderò il
favore uccidendo la donna che ami. Proverai il dolore che ho provato
io, sentirai il tuo cuore dilaniarsi per la sofferenza, pregherai di
morire per raggiungerla..”
“Io non so di che parli.. Chi avrei ucciso?
Quando?” domandò lui confuso e agitato per quello
che lei aveva appena minacciato di fare.
“El Diablo ti dice nulla?”
Ryo rimase in silenzio ricordando quando durante un duello aveva
sparato a Marcus detto “El Diablo”. Era passato
qualche anno, ma lo ricordava bene. Ancora si chiedeva
perchè Marcus aveva voluto sfidarlo, apparentemente senza
motivo. Lui non si era potuto opporre alla sfida e aveva dovuto
affrontarlo. Era stato strano, era come se Marcus non volesse vincere
quel duello. Erano amici e non voleva ucciderlo quindi non aveva mirato
al cuore.. Rimase ferito e per quanto ne sapeva Ryo, era stato curato
ed era sopravvissuto. Non aveva idea che Marcus fosse morto.
“Quando è morto??”
“Lo sai benissimo.. Non fare finta di non saperlo. E ora
pagherai.. Sto guardando la tua donna atraverso il mirino del mio
fucile in questo momento. È molto bella, ha un aria dolce e
ingenua con quei capelli corti..”
“Quella è la mia socia non la mia
donna..”
“Certo, come no.. Questo è quello che vuoi far
credere a tutti, ma vi ho spiati nelle ultime settimane, e devo dire
che vi siete dati da fare.. Mi sembra di avervi visto fare
sesso in ogni stanza della casa.”
Ryo non replicò, come aveva fatto a non accorgersi di essere
spiato?? Era talmente preso da Kaori che i suoi sensi si erano
affievoliti.
“Ora dimmi City Hunter, sei pronto a dirle addio?”
continuò la donna con tono glaciale.
“No, aspetta.. Marcus.. Non è andata come credi
tu!”
“Bugie, bugie, bugie..” disse lei arrabbiandosi.
Ryo sentì attraverso la cornetta il rumore tipico di quando
si carica un fucile. “Ora dì addio
Saeba..” concluse poco prima che si sentisse uno sparo.
“NO!” urlò Ryo sentendosi scoppiare il
cuore. La conversazione si chiuse e lui corse fuori di casa con la
disperazione a fargli da guida. Quasi non si rese conto di salire in
auto e partire all'impazzata.
Kaori era arrivata da Miki solo da un paio di minuti e aspettava che
l'amica si liberasse di alcuni clienti. Quando finalmente la raggiunse
al bancone le sorrise con dolcezza.
“Cosa ti preparo Kaori?”
“Veramente.. Vorrei parlarti. In privato.” rispose
lei seriamente.
Miki stava per risponderle quando gli si avvicinò Umi.
“Mettetevi dietro al bancone.” gli
ordinò con tono serio.
“Che succede Umi?” gli chiese la sua compagna
preoccupata.
“Siete sotto tiro. State dietro al bancone e fate finta di
nulla, ma siate pronte a mettervi al riparo. Io vado a
controllare.” concluse il gigante prima di uscire dal locale.
Kaori obbedì e raggiunse l'amica dietro al bancone.
“Secondo te chi è il bersaglio?”
domandò preoccupata.
Miki si stampò un sorriso in faccia prima di risponderle.
“Non lo so cara, ma io scommetto su di te. Sorridi Kaori o
capirà che è stato scoperto.”
Kaori imitò l'amica e sorrise forzatamente.
“Perchè credi sia io il bersaglio?”
“Perchè sembra che ormai tutto il mondo sappia che
sei il punto debole di Saeba. Quando vogliono arrivare a lui se la
prendono con te.”
“Ryo?” replicò lei preoccupata smettendo
all'improvviso di ridere. “Miki devo dirti che..”
“A terra!” la interruppe la barista buttandosi su
di lei per trascinarla a terra dietro il bancone. Un secondo dopo la
vetrata del bar si frantumò e dei proiettili colpirono il
muro.
“Stai bene?” la interrogò l'amica subito
dopo.
“Sì.. E tu?”
“Tutto ok.” confermò Miki aprendo uno
stipetto dietro al bancone e prendendo una pistola dal suo interno.
“Hai la tua pistola?”
“Sì..” rispose Kaori tirando fuori dalla
sua borsetta l'arma di Hideyuki.
“Stiamo ferme qui sino a che non torna Falco.”
“E se non torna??”
“Tornerà.”confermò la donna
sicura.
Passò qualche minuto di silenzio e di angoscia e poi
sentirono la porta del locale aprirsi e dei passi calpestare i pezzi di
vetro rotti mentre si avvicinavano al bancone. Miki si alzò
in piedi puntando l'arma verso il nuovo arrivato, ma si
bloccò non appena riconobbe il suo gigante con in braccio
una donna svenuta.
“Umi!” esclamò sorridente la barista.
“Chi è?” domandò infine
riferita alla donna svenuta.
Falco la poggiò in terra dietro al bancone mentre lei
continuava a non riprendere i sensi.
“È la persona che vi teneva sotto tiro.
È una dilettante. Non si è accorta che le
arrivavo alle spalle e quando le ho bloccato il fucile, ha lasciato
l'arma ed è caduta all'indietro sbattendo la testa..
Comunque dovremmo legarla, non si sa mai.”
Miki aveva già preso della corda e si occupò
immediatamente di legarle i polsi e i piedi. Kaori si
avvicinò a guardare meglio la persona che sino pochi minuti
prima avrebbe potuto ucciderle. Era piuttosto giovane anche se forse
aveva qualche anno in più di lei. Era molto bella e
sicuramente non era giapponese. Dai tratti e dalla carnagione, poteva
essere sudamericana. Profonde occhiaie circondavano i suoi occhi, aveva
l'aria di una persona che non dorme da giorni.
Sentì la porta del Cat's Eye aprirsi all'improvviso e dei
passi concitati.
“Kaori?? Dov'è Kaori?” urlò
la voce di Ryo.
“Sono qui..” rispose lei alzandosi da terra in modo
che lui la vedesse.
Lui la guardò e sospirò. Le sorrise e le corse in
contro abbracciandola.
“Grazie al cielo stai bene..” le
sussurrò lui prima di baciarla con dolcezza.
“Credevo di averti persa per sempre..”
continuò accarezzandole il viso e baciandole i capelli.
“Ryo.. Ma come sapevi..”
“Quella donna mi ha telefonato.. Ho sentito gli spari
attraverso la cornetta e ho creduto il peggio..”
Kaori lo abbracciò con forza. Allora era lei il bersaglio.
Ryo le baciò nuovamente le labbra e lei ricambiò
con passione. Riusciva a percepire la preoccupazione e il dolore che
aveva provato, probabilmente lei sarebbe morta dal dolore se fosse
successo qualcosa a lui, quindi riusciva a capire come si sentisse.
Improvvisamente si ricordò che non erano soli. Si
staccò da Ryo e si voltò a guardare Umi e Miki.
Il gigante, rosso come un peperone, fingeva di non averli notati mentre
puliva il pavimento dai pezzi di vetro. Miki invece, li guardava con
stupore. Quando Kaori incontrò il suo sguardo, l'amica le
lanciò un occhiata fulminante prima di andarsene al piano di
sopra visibilmente offesa.
“Devo parlare con Miki, non avevo fatto in tempo..”
“D'accordo.”acconsentì Ryo con un
sorriso lasciandola andare.
Kaori corse su per le scale e raggiunse l'amica.
“Miki aspetta, lascia che ti spieghi..”
“NO! Mi hai mentito! Io te l'ho chiesto esplicitamente e tu
hai mentito.. Eppure sono la tua migliore amica!”
“Lo so Miki, mi dispiace molto.. Io avrei voluto dirtelo, ma
Ryo non voleva.. Solo ieri sono riuscita a convincerlo. Stamattina sono
venuta qui proprio per dirtelo. Saresti stata la prima e unica a
saperlo.”
“La prima e unica? Davvero?” domandò la
bella barista addolcendosi. “Quindi nessun'altro lo
sa?”
“Al momento lo sapete solo tu e Umi, ma io volevo dirlo solo
a te.”
“Come sei dolce..” replicò Miki con un
sorriso. Ormai non c'era più traccia di rabbia in lei.
“Ora raccontami, voglio sapere tutto. Da quanto tempo va
avanti?”
“Un mese. Ieri, in effetti, abbiamo festeggiato il primo mese
insieme. Ecco perchè non potevo uscire con te..”
“Un mese? E come va? Voglio sapere ogni dettaglio..”
“Dettagli??” domandò lei spaventata
sapendo che la conversazione sarebbe diventata molto imbarazzante per
lei.
Ryo era rimasto solo con Umi. L'amico non aveva detto una parola.
“Falco.. Grazie per aver salvato Kaori.”
“Anche Miki era in pericolo. Non mi devi
ringraziare.”
“Grazie lo stesso..” insistette Ryo. “Per
quanto riguarda me e Kaori.. Non lo sa nessun'altro. ”
“Saeba, ti sembro uno che parla di queste cose?”
“So che tu non lo dirai mai a nessuno ma..”
“E poi lo sapevo già. Avevo capito che era
cambiato qualcosa circa un mese fa.”
“Lo avevi capito?”
“Certo.”
Ryo non aggiunse altro. Il gigante aveva parlato persino troppo di un
argomento che lo imbarazzava non poco. Si diresse verso la donna
legata. Era ancora priva di conoscenza. La scosse leggermente e lei
cominciò a svegliarsi. Non appena lo vide
spalancò gli occhi con rabbia e disprezzo.
“Saeba! Vuoi uccidere anche me?”
“No, non ne ho intenzione. Anche se quando credevo che avessi
ucciso Kaori avevo deciso di farlo..”
“Se quel tizio gigantesco non si fosse immischiato, sarebbe
morta.”
“Lo so, ma sai devi ringraziare che Falco ti ha solo impedito
di colpire il bersaglio. Se avesse voluto, ora saresti morta. Gli hai
distrutto la vetrata..”
“Falco? Quel Falco?” domandò spaventata.
“Sì, vedo che ne hai sentito parlare.”
“Io non ce l'avevo con lui.. Sei tu che devi pagare per la
morte di Marcus.”
“Senti, te lo ripeto, non sapevo che Marcus fosse
morto!”
“Bugiardo! Quando è stato ricoverato sei andato a
finirlo.. Hai sparato a sangue freddo a un uomo incosciente in un letto
d'ospedale!”
“Non sono mai andato in quell'ospedale.”
“Stai parlando di Marcus “El
Diablo”?” domandò all'improvviso Umi.
“Sì, era il mio fidanzato.” rispose la
donna con aria triste.
“Io sapevo che era stata la yakuza a ucciderlo per un grosso
debito di gioco.”
“No! Non è vero!” esclamò la
donna rifiutando l'idea.
“Se hai sentito parlare di Falco, probabilmente sai che
è noto anche per la sua onestà.”
continuò Ryo cercando di farla ragionare. “Se non
vuoi credere a me credi a lui.”
“No, non è possibile..” mormorava lei
mentre le lacrime cominciavano a sgorgarle dagli occhi.
“Se avessi veramente voluto uccidere Marcus lo avrei colpito
al cuore o alla testa. Sarebbe morto all'istante, ma era un mio amico,
non volevo nemmeno sfidarlo..”
“Ma io ero sicura.. Ero certa che tu l'avessi
ucciso!”
“Chi te l'ha fatto credere?”
La donna non rispose e abbassò lo sguardo. Per qualche
motivo si era convinta che fosse Ryo il colpevole solo
perchè non sapeva a chi altro imputare la morte del suo uomo.
Ryo si allontanò e raggiunse Umi.
“Hai già chiamato Saeko?” gli
sussurrò in modo che lei non potesse sentirlo.
“No.”
“Non chiamarla. Non credo sia pericolosa.”
Ryo si avvicinò nuovamente alla donna a terra che continuava
a piangere in silenzio.
“Come ti chiami?”
“Isabel.”
Lui le sciolse la corda attorno ai polsi e alle caviglie.
“Torna a casa Isabel, cerca di rifarti una vita.”
“Ma.. Io credevo che..”
“Credo che Umi voglia che gli rimborsi la vetrata, ma a parte
questo sei libera.”
La aiutò ad alzarsi e la guardò in viso. Era una
bella donna e ancora giovane, poteva ancora essere felice.
“Io credevo che mi avresti ucciso..”
“Non ne ho motivo. Capisco il tuo desiderio di vendetta. Se
fosse morta Kaori probabilmente avrei fatto di peggio.. Vai a casa,
ricomincia da capo.”
“Grazie..” rispose lei allontanandosi.
“Le manderò un assegno per la vetrata.”
si rivolse a Falco prima di uscire di corsa dal locale.
In quel momento Miki e Kaori ritornarono nel locale.
“Che è successo? Dov'è quella
donna?” chiese Miki notando subito l'assenza di Isabel.
“Era tutto un equivoco.. L'ho lasciata andare.”
spiegò Ryo con tono serio.
“Quale equivoco?” domandò Kaori
avvicinandosi a lui.
“Credeva che avessi ucciso il suo fidanzato.”
“E..”
“E non sono stato io, ma la yakuza.”
continuò lui rivolgendole un sorriso. “Andiamo a
casa?”
“Miki, Umi vi serve una mano?” chiese lei agli
amici prima di accettare.
“No andate pure.. Ci vediamo domani.” li
salutò la barista.
Ryo e Kaori salutarono con un gesto e se ne andarono verso casa mano
nella mano.
“Miki, noi abbiamo bisogno di una mano! Perchè gli
hai detto di no?”
“Perchè quei due devono recuperare il tempo
perso.. E poi ce lo vedi Ryo che ripulisce??”
ironizzò lei facendo scoppiare il suo compagno in una risata.
Kaori stava entrando in casa quando Ryo la fermò
trattenendola per una spalla. La attirò a sé e la
baciò con estrema dolcezza.
“Mi dispiace..” le sussurrò a fior di
labbra.
“Perchè Ryo?”
“Perchè è stata colpa mia.. Hai
rischiato di morire per colpa mia..”
“Non è colpa tua. Non potevi sapere che
lei..”
“Lei ci spiava da settimane e io non me ne sono
accorto!” la interruppe lui con tono disperato.
“Come ho potuto non accorgermene?”
Kaori non rispose ma gli mise le mani sul viso con fare materno.
Sembrava così indifeso tutto ad un tratto..
“Ryo non puoi evitare certe cose.. Capitano. Sei solo un
uomo, non sei in grado di vedere e prevedere tutto.”
“No, non tutto, ma devo essere in grado di proteggerti.. Oggi
quando ho creduto che fossi morta ho sentito come se qualcosa dentro di
me si sbriciolasse. È come se fossi morto anche io in quel
momento. Non posso permettere che ricapiti!”
Kaori riusciva a leggere la disperazione sul suo volto. Gli
gettò le braccia al collo e si strinse a lui più
che potè. Voleva che sentisse il suo calore e il suo amore,
voleva che capisse che lei non lo riteneva responsabile e che gli era
grata di tutto quello che lui faceva per lei.
Alzò il viso e lo baciò sulle labbra e
sentì lui rilassarsi leggermente.
“Ryo, sappi che se succedesse qualcosa a te io mi sentirei
allo stesso modo. Ma quello che è successo oggi, o quello
che succederà in futuro, non è nè
sarà mai colpa tua, ricordalo. Io non voglio che tu porti
questo peso sulle spalle..”
“Kaori ma come posso non sentirmi in colpa? Ti fanno del male
per arrivare a me!”
“Lo so, è sempre stato così, ormai lo
sappiamo. Sono anni che ci conviviamo e continueremo a farlo.”
“Ma prima non sapevo con esattezza quanto avrei perso non
avendoti accanto. Ora che lo so, non posso neanche immaginare la mia
vita senza di te..”
Kaori sentiva esattamente la stessa cosa. In passato avrebbe sofferto
molto se fosse capitato qualcosa a Ryo, ma ora era diverso. Ora sapeva
che se lui fosse morto lei l'avrebbe seguito, perchè niente
avrebbe avuto più senso senza averlo accanto.
Lui le accarezzò i capelli con fare protettivo e poi le
baciò la fronte e lei si sentì improvvisamente
protetta e al sicuro.
“Neanche io.. Ma quando ti sono accanto sento che niente
può separarci, neanche la morte.”
“Kaori, e se ce ne andassimo? E se ci trasferissimo lontano
da qui, magari negli Stati Uniti? Che ne pensi? Forse potremmo trovare
un po' di pace..”
“Penso che tu non potresti vivere lontano da Shinjuku e
neanche io. Questa è la nostra casa, con i suoi pregi e i
suoi difetti. Non possiamo andarcene. Inoltre credi che oltreoceano i
guai non ci seguirebbero? Io ne dubito..”
Lui sorrise finalmente e Kaori se ne sentì sollevata.
Soffriva nel vederlo così preoccupato.
“Hai ragione come sempre mia dolce Kaori.. Solo che vorrei
poter fare di più. Vorrei essere certo che tu non soffrirai
né che ti succederà mai qualcosa. Credo di non
avere mai avuto tanta paura come oggi..”
“Benvenuto nel mio mondo..” replicò lei
ironica. “Io vivo con la paura che ti succeda qualcosa da 8
anni.”
Lui le prese il viso fra le mani e le sfiorò le labbra. Le
sue mani scesero sui fianchi e poi la prese in braccio mentre
continuava a baciarla.
Lei sapeva quello che significava. Anche se non lo aveva detto a voce,
Ryo cercava di dirle che per lei ci sarebbe stato sempre, che l'avrebbe
protetta a costo della vita, ma che non avrebbe rischiato di morire
inutilmente, perchè voleva tornare sempre da lei.
Lei, d'altra parte, non voleva altro se non un futuro con lui accanto.
FINE
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