Henrietta entra in camera, tornata
da una missione di pedinamento con Jose non vede l'ora di andare a
letto. Felice della cena col fratello, prende il diario per scrivere.
Rico è a letto, non dorme ancora e gioca cn le carte sul
cuscino.
Henrietta:"Rico, sei già a letto?"
Rico:"Si, Henrietta. Domani mattina devo partire presto con Jean."
Etta:" E dove andate? Jose non ci sarà questa settimana,
sarò sola"
facendo il broncio mentre scrive
Rico:"
Vado a Firenze, cè un lavoro e partiamo domani. Non so
quando torno.
Puoi chidere a Triela di stare qui mentre non ci sono"
Henrietta
rimane a riflettere, sarebbe bello avere qualcuno con cui dormire
mentre Rico è via però sa che Triela non ama
dormire in altri posti se
non nel suo letto quando è al dormitorio. Si volta verso
l'amica, sta
continuando a giocare con le carte e letto. Non avendo mai ricevuto
regali da Jean, Rico non ha niente con cui passare il tempo tra un
amissione l 'altra e quando ha trovato le carte in una missione a
Genova nel covo di terroristi, le usa per divertirsi. Si, le ha prese
dal tavolo mentre Jean non vedeva ma infondo i terroristi erano morti,
che se ne facevano?
Rico:"Henrietta, ti capita mai di fare brutti sogni?"
Henrietta alza gli occhi dal diario
Henrietta:" Bè solitamente sogno Jose, brutti sogni qualche
volta ma sono ricordi delle missioni. Perchè"
A
Rico cade il castello di carte appena fatto, non riesce mai a finirlo
fino in cima. Le sistema e poggia la testa sul cuscino, Henrietta sogna
raramente incubi mentre lei spesso. Jean pareva sorpreso quando glielo
ha detto.
Henrietta:" Rico mi fai un favore?"
Rico si volta verso Henrietta, non ha sentito l'amica perchè
sovrapensiero.
Henrietta:"Potresti farmi un favore?"
Rico si siede nel letto
Henrietta:"Sai,
vorrei tanto un braccialetto. Jose mi ha detto che me ne
comprerà uno
però mi ha anche detto che a FIrenze ci sono dei negozi che
vedono
gioielli sul ponte Vecchio. Dice che sono i migliori di Firenze. Se
puoi me porti uno?"
Rico:"Va bene, lo chiederò a Jean domani"
Henrietta:"Vedi se puoi, mi piacerebbe tanto averlo con i fiori d'oro"
Rico:"Certo, domani convinco Jean"
sorridendo
Bussano alla porta e Triela entra incavolata
Triela:"Rico, è vero che domani parti?"
Rico:"Si Triela, vado a Firenze presto..."
triela:"E non potevi avvisare anche noi? Se non venivoo tu partivi
senza dire nulla"
con voce offesa
Rico:"Scusa, Jean mi ha detto di andare a letto presto e
così mi sono coricata"
Triela:"Vabene, ma perchè centra Jean!!!!"
Rico:"Ok"
ridendo
Triela:"Quando
torni? Spero non starai via molto. Domenica ho chiesto se possiamo fare
un picnic sul prato a ridosso del campo di addestramento. Dove abbiamo
visto la pioggia di meteoriti mesi fa"
Rico:"Che bello, spero davvero di esserci. Jean non mi ha detto niente."
Triela:"Possiamo spostarla, non cè problema. Intanto
avvisaci con una telefonata appena sai quando tornate"
Rico:" Va bene"
Triela:"Henrietta che hai fatto oggi?"
sedendosi al tavolo con l'amica che ancora scrive nel diario
Henrietta
racconta a Triela tutto quello che ha fatto con Jose senza riprendere
fiato tanto che, Triela cerca di calmarla perchè semra una
locomotiva..
Rico
si rimette a letto, è stanca ma non riesce a dormire
perchè le amiche
fanno baccano. Allora mentre loro sono messe a scherzare senza vederla,
prende il cuscino e lo tira ma becca in pieno Triela.
Rico:"Basta voglio dormire"
La
prende nella guancia sinistra e nel colpo i capelli le si sciolgono.
Henreitta resta scioccata e impassibile, Triela non si muove per
qualche secondo. Rico fissa le amiche senza muovere un muscolo.
Triela
si ritrova tutta scompigliata, Henrietta non sa che fare e guarda ora
Triela ora RIco. Triela si gira verso Rico, corre vicino il letto e
prende il cuscino di Etta per picchiare Rico, Etta prende il cuscino di
Rico e picchia Triela
Etta:"E' il mio cuscino quello"
Continuano a darsele per un pò finchè Triela non
si accascia al suolo esausta
Triela:"Basta, torni in camera. mi sono vendicata abbastanza"
Rico:"E' stato divertente, al mio ritorno lo facciamo di nuovo?"
Triela non crede alle sue orecchie, tutto questo tempo aveva fatto
divertire Rico mentre lei non riesce a stare in piedi
Triela:"Torno in camera"
scioccata
Henrietta:"Il mio cuscino!!!"
Triela tiene ancora il cuscino di Etta in mano
Triela:"Oh Scusa"
tirandolo in faccia a Etta
Rico
si siede nel le letto, Etta rincorre Triela fuori. Lei si sente bene,
adora scherzare con le altre e ora che va a Firenze senza vederle cosa
farà la sera?
Sono le sette di mattina e Rico viene
svegliata dall'abbiare di un cane e le urla di un uomo. La finestra
è
chiusa ma si sentono bene, si alza e apre la finestra. Viene investita
dalla brezza mattutina, fresca e frizzante che lasveglia
definitivamente. A fare baccano di prima mattian non sono altri che il
cane del Capo e il giardiniere che poverino viene presto a sistemare le
aiuole.
Giardiniere:" Dannato cane, lasciami. La tuta mi strappi. Accidenti"
Rico si mette a ridere divertita e si appoggia per vedere meglio,
Henrietta si sveglia pure per il frastuono
Henrietta:"Rico, chi è che fa baccano"
Rico:"Il cne del capo e il giardiniere. Torna a dormire, io devo
vestirmi"
chiudendo la finestra
Henrietta:"Di già?"
strofinando gli occhi
Rico:"Devo essere puntuale, dobbiamo prendere l'aereo per Firenze e
Jean preferisce andare presto."
Henrietta torna a dormire abbracciando il suo diario mentre Rico si
veste, prende il giubetto ed esce
Arriva
nell'ufficio di Jean, bussa ed entra. Lui non cè
però, lo attende
sedendosi nel divanetto di pelle. Dalle tende filtrano sottilissimi
raggi di sole che ancora sta timidamente comparendo in cielo. La stanza
è un fredda e mette un pò paura. Silenzo, solo
silenzio si sente
tutt'intorno. L'ente come orario apre alle 8:00 anche se ci sono le
guerdie di notte e qualcuno che lavora ancora, aspettando le otto per
tornare a casa.
Passi, pesanti e ritmati. Rico sa di chi sono.
Jean cammina semrpe allo stesso modo e lei che è marionetta
con l'udito
sviluppato riconosce tra mille suo fratello. Solo dal rumore di passi.
Jean entra in ufficio e trova Rico che aspetta sorridendo
Jean:"Sei già qui?. Fra mezz'ora andiamo all'aereoporto."
Rico
annuisce e resta seduta, Jean si mette al portatile e inizia a stampare
dei documenti. Mentre lavora al pc ogni tanto osserva Rico. Lei
è
sempre tranquilla, sorridente e piena di energia. In quel momento la
osserva mentre lei guarda la stanza. Poi le chiede
Jean:"Stanotte hai sognato?"
Rico:"No"
Jean:"Capisco."
Chiude
il portatile e si alza, si prepara le cose e seguito da Rico scende
nell'atrio per aspettare il taxi che arriva dopo cinque minuti.
Durante il tragitto non dicono nietne, scendono all'aereoporto e si
siedono per attendere di essere chiamati.
Jean:"Prendo le sigarette, sto venendo. Tu vuoi qualcosa?"
girandosi
verso Rico che fissa incuriosita una signora con un braccio un
cagnolino, la donna dorme e il cagnolino guarda Rico girando la testa
Rico:"No"
Jean:"Sicuro?"
Rico:"Si"
tornando a fissare il cane
Jean
guarda il cagnetto, piccolissimo tipo Chiwawa ma con del pelo e tutto
specchiato. Il muso finissimo e due occhi che sembrano i vetri che
mettono agli orsacchiotti per occhi
Jean si alza, si avvicina al cagnetto e gli fa
Jean:"Buwhau"
non urlando ma quasi e si allontana come se nietne fosse
Il
cagnetto si spaventa e inizia ad abbaiare come un matto, la padrona si
sveglia spaventata ma vedendo Jean che si allontana dice
Signora: No, tesorino. Il signore si è alzato, non ti ha
fatto niente. Sei prorpio pauroso di tutto, no. No."
baciandolo tutto mentre ringhia istericamente
Rico sorride nel vedere la scena e Jean, mentre compra le sigarette
osserva lei
Una voce risuona per tutto l'aereoporto per chiamare i clienti del
volo, Jean prende il giornale e torna da Rico per imbarcarsi.
Jean:"Vieni è il nostro volo"
Rico
segue Jean sull'aereo. La hostess li accompagna ai posti e dopo dieci
minuti decollano. Jean legge il giornale, le persone chiacchierano
mentre le hostess portano bevande e noccioline per i passegeri. Mentre
tocca a loro la hostess chiede a Jean cosa può dare alla
bambina.
Non
si era accorto che dormiva sul sedile mentre guardava fuori.
Solitamente stava sempre appiccicata al finestrino per vedere fuori.
Jean:"Li lasci a me per quando si sveglia"
La hostess avanza col carrello ma gli dice
Hostess:" E' sua figlia?"
Jean:"Mia sorella"
Hostesso:"Davvero? Oh, è così bella. Coplimenti
davvero, è davvero molto dolce"
Jean:"Già....."
fissando
Rico che dorme. uno scossone coglie i passeggeri ma per fortuna non
è
molto forte. Jean si sistema le cinture per ordine del pilota e mentre
le allaccia a Rico si accorge che lei continua a dormire e delle
lacrime scendono per le guance.
Il volo procede tranquillo senza altri scossoni e problemi. Jean
continua la lettura del giornale noncurante del vociare dei passeggeri
che conversano attorno a lui.
RIco:"Jean...siamo arrivati?"
Jean
alza gli occhi dalla pagina sportiva e si volta verso la sorella.
Assonnata e coi capelli per aria si guarda intorno spaesata.
Jean:"Siamo in viaggio, arriamo tra 20 minuti. Hai sognato?"
tornando a leggere
Rico:"si...ho fame..."
Lui si infila una mano in tasca e porge a Rico un sacchetto di
noccioline
Jean:"Hai dormito st'anotte?"
Rico:"Si, ma il cane del Capo e il giardiniere hanno litigato molto
presto stamattina e non ho dormito più"
Jean:"capisco"
fissando un signore che ride sguaiatamente pochi posti più
avanti
Finalmente arrivano all'aereoporto, prendono i bagagli e si apprestano
ad uscire quando la hostess di prima li ferma
Hostess:" Aspetta signorina, eccoti delle noccioline. Prima dormivi e
non ti ho dato niente. Sei davvero carina lo sai?"
Rico:"Grazie"
sorridendo
Hostess:"Oh, sei un amore. Ciao e buona permanenza a Firenze"
Rico annuisce e Jean le tocca la spalla per avviarsi
Mentre camminano per il centro storico Jean riceve una telefonata
"Jean:"Pronto...si sono arrivato...certo veniamo subito...a dopo!"
Rico guarda Jean aspettando istruzioni
Jean:"Azo ha chiamato, ci aspetta in un appartamento"
si
incamminano fianco a fianco cercando la via data dall'informatore
finchè non arrivano, entrano nell'edificio e bussano alla
porta
dell'appartamento
Apre un uomo magro e slanciato, occhi incavati e bocca sottile, vestito
di nero e molto semplice.
I due fratelli si accomodano e l'uomo dice a Jean
Azo:"Cosa vi do, dobbiamo parlare con calma non cè di meglio
che un buon bicchiere. Signorina, a te cosa dò?"
Rico:"Un succo di frutta"
Jean:"A me uno scoatch"
L'uomo
si avvicina a un vecchio piccolo frigorifero come l'appartamento,
piccolo e mal ridotto.Ovunque crepe, ragnatele e odore di chiuso.
Azo posa le cose sul tavolo e si siede copiato dai fratelli
Azo:"innanziutto
mi scuso davvero per il posto ma è uno dei miei "uffici",
come
informatore devo tenere celata la mia
identità...dunque...Jean...quanto
tempo"
Jean:"Si, da quando sei venuto a vivere qui"
mentre Rico sorseggia il suo succo
Azo si volta verso Rico, si avvicina e le dice
Azo:"Questo
ragazzo è il più schifoso esperto militare che
conosca...cara signorina
sei fortunata ade aver lui come fratello credimi...non cè
nessuno che
possa eguagliaro...se penso che è stato l'unico ad avermi a
avermi dato
del filo da torcere...è il miglior carabiniere e agente del
mondo..."
bevendo whisky
Rico:"Si, sono fortunata"
sorridendo all'uomo, Jean si toglie gli occhiali e chiede
Jean:"Azo...cosa sai dirmi su Piriazzi"
Azo:"Quell'uomo
è un vero bast****, senti a me...ha fatto fuori
più persone di quante
immagini. Non guarda in faccia neanche donne e bambini...pare che lui
stia cercando il tuo protetto e sappia che è a Roma.
Ovviamente lui è
qui per ora e parte nel pomeriggio. Se vuoi prenderlo devi andare
là
e...."
Il bussare alla porta blocca Azo
Azo:"Chi diavolo è..."
alzandosi spaventato
Jean:"NOn aspetti nessuno?"
Azo:"non dico mai a nessuno dove vado coi miei clienti"
Continuiano i colpi alla porta finchè qualcuno non dice
Voce:"Azo...sappiamo che sei lì...Piriazzi ha scoperto che
spifferi cose all'Ente e vuole parlarti"
Azo:"VIa...via..."
correndo verso una porta. Jean trascina Rico con se seguendo
l'informatore
Voce:"Azo...cavolo apri...non farci arrabbiare"
Azo chiude la porta e batte sul muro di fornte la
porta,finchè non trova il punto giusto
Si apre una porticina dietro la porta, Azo passa e dice a Jean di
seguirlo, lui passa e chiama Rico
Intanto gli uomini di Piriazzi hanno sfondato la porta e corrono verso
la porta chiusa prendendola a spallate
Rico
passa e Azo gira una manovella per chiudere la porta ma gli uomini
aprono la porta sparando alla serratura e entrano, il rumore del
meccanismo li fa girare verso la porticina e scoprono dove sono
Azo:"NIente, scappiamo..."
iniziando a correre seguito dai fratelli
Jean estrae la pistola e RIco fa altrettanto per proteggere Jean
Gli
uomini iniziano a sparare contro i tre che scappano per un passaggio
che conduce al palazzo affianco, entrano per la zona caldaia e corrono
su per il terrazzo
Mentre escono fuori in terrazzo partono dei
colpi che li costringono a nascondersi in posti diversi, Jean e Azo e
Rico da sola dall'altra parte
Jean:"Rico, vieni qui"
Mentre
RIco cerca di avvicinarsi dei colpoi la costringono a rispondere al
fuoco e spostarsi, Jean spara ma un uomo segue lei fin sul cornicione.
Rico si volta el'uomo si ferma puntandole la pistola
UOmo:"tu sei una delle bambine killer vero?"
Rico
spara un colpo dritto al cuore dell'uomo che spara prima di venir
colpito, il proiettile colpisce il cornicione sotto i piedi di Rico
causando il decimento dello stesso,mentre lei si voltava spaventata da
un colombo.
L'altro uomo spara verso di lei colpendola di striscio a una guancia
Jean che l'ha seguita vede Rico che sta cadendo indietro e cerca di
prenderla, le afferra le dita per tirarla su
Alle
sue spalle l'uomo gli dice di fermarsi mentre Rico appoggia il piede
sul sottocornicione ma questo si sgretola e lei scivola di
più mentre
Jean non riesce a tenerla bene.
Rico:"Jean, attento dietro di te"
Jean:"Zitta che ora ti tiro su"
mentre gli occhiali cadono nel vuoto
Rico
vede cadere gli occhiali ma guardando in alto vede l'uomo che tenta di
stordire Jean col calcio della pistola, lei punta la pistola e spara
L'uomo
colpito cade su Jean che perde le dita della sorella e la vede
scivolare giù, cerca di sporgersi ma l'uomo ancora vivo
cerca di
strangolarlo
Azo gli spara in testa e libera l'amico e lo aiuta a trascinarlo verso
l'altro
Azo:"Dovè la ragazzina"
improvvisamente
Jean si sporge da un cornicione per cercare Rico
Jean:"E' caduta...è caduta..."
Azo:"Dove...questo è un palazzo di 10 piani...non
sarà sopravvissuta...dove è caduta...quale lato
del palazzo era..."
Jean:"Sono tutti rotti, dove cavolo è..."
Jean si precipita di sotto, scende le scale a perdifiato mentre
l'informatore cerca di fermarlo
Azo:"Fermo, non saranno gli unici che Piriazzi ha mandato, siamo in
pericolo"
Jean:"RIco è caduta, devo trovarla"
continuando a scendere le scale
Finalemtne escono ma Jean non ricorda che lato del palazzo fosse
Jean:"L'ho persa!!!!"
correndo com eun pazzo
Di Rico nessuna traccia, da nessun lato del palazzo, disperati i due
uomini inziano a chiedere in giro
Uomo:"una
bambina bionda?..si lho vista... prima cèra un mucchio di
poltrone,
divani e letti vecchi in quel punto...vedete?...una bambina bionda ci
è
caduta di sopra...ho visto solo il momento in cui cadeva sui
mobili...un tonfo, davvero, è caduta non davanti ma
dietro....un divano
copriva il punto in cui è caduta...quando ho telefnato
alla polizia non cèra più niente...qualcuno
è venuto a prendere quel vecchiume...mi spiace...."
Jean:"Sa se stava bene, si è alzata...."
UOmo:"No,
come ho detto telefonato subito...ho visto solo che è caduta
suldivanetto a due posti...bè, qualcosa mi interessava ma
non a vevo
preso niente...dietro cèra un divanetto e lei lo ha preso in
pieno,pensavo fosse caduta da qualche piano....sta casa è
pericolante...ho visto solo che i due lati del divanetto si sono alzati
insieme e poi polvere...."
Jean corre per la strada sperando di
vedere un camoion che potrebbe aver preso i mobili ma l'uomo gli dice
che i mobili li hanon presi mentre era al telefono ed è
rimasto 5
minuti buoni per rispondere alle domande degli agenti.
Uomo:" E' raro che passa un camion, la gente di solito si porta i
mobili"
Azo intravede altri uomini di piriazzi
Azo:"Jean, andiamo. Ci sono altri uomini del boss, la troveremo ma ora
andiamo"
Jean e Azo scappano a piedi finchè possono, poi Azo chiama
qualcuno e una machcina arriva poco dopo per portarli via
Jean è nervoso, Azo cerca di calmarlo e chiama i suoi amici
per trovare la bambina
Azo:"Avrò bisogno di una foto della bambina per poterla
trovare."
Jean:"NOn ne ho ma posso procurartela"
Jean prende il cellulare sudando tantissimo e chiama la sede
Jean:"Jose sono io, vieni subito a Firenze è successo un
problema e ho bisogno della foto di Rico..."
Jose:"Jean cosa è successo, sei strano...va tutto bene?...a
cosa ti serve la foto di Rico"
Hillshire e Marco nella stanza con Jose guardano il ragazzo chiedendosi
cosa è successo
Jean:" Cè stata una sparatoria...Rico è caduta
dal decimo piano...e lho persa..."
Jose:"L'hai...persa....ma
come....Si va bene...sarò lì tra un'ora tu cerca
di stare calmo...porto
qualcuno?, va bene....porterò Hillhire e Marco tu cerca di
stare
tranquillo, la toveremo..."
Jose chiude il telefono, scosso e incredulo
Hillshire:"Jose...cosa è successo"
Jose:"hanno avuto un'imboscata e ....Rico è...caduta dal
decimo piano e non la trovano più...jean è
nervoso..."
i due colleghi sono sconvolti e siguardano perplessi
Marco:"Come ha fatto a perderla e come è caduta"
Jose:"non
lo so ma se è accaduto è colpta di Piriazzi,mio
fratello è sconvolto e
devo andare ad aiutarlo. Venite a darmi una mano"
I due uomini accettano e corrono a prepararsi e si avviano
all'aereoporto
Jean intanto si trova in casa di un amico di Azo e fissa fuori dalla
finestra sentendosi responsabile della cosa
Azo:"Amico...per favore non fare così...non potevi fare
molto in quella situazione...tieni molto a quel cyborg vero?"
Jean non risponde anche se lo guarda negli occhi
Azo:"Senti,
dopo le morti che hai avuto capisco che non vuoi afezzionarti a nessuno
ma se tieni a quella bambina non puoi negarlo, non ne ricavi
niente...è
viva ma non buttarti giù...puoi semrpe comunque sceglierne
un'altra
tornato a casa..."
Jean:"Non dire cretinate, Rico è il mio cyborg e non lo
cambio"
girandosi adirato verso l'uomo
Azo sorride, si alza dalla sedia e dà una pacca sulla spalla
di Jean
Azo:"Non negare ciò che sai di sentire..."
uscendo salla stanza
Jean resta a fissare la città per poi portarsi la mano sugli
occhi
Jose, Hillshire e Marco arrivano all'aereoporto un'ora e 25 minuti dopo
la chiamata di Jean.
Azo li attende per farli entrare velocemente in macchina sperando che
Piriazzi non controlli l'aereoporto.
Giungono
in un parcheggio sotterraneo per cambiare macchina, ripartono per
arrivare alla casa di un amico di Azo dove Jean li attende. I tre
uomini scendono dalla macchina,prendono le valigie e entrano in casa da
una porta nel garage.
Azo fa posare le loro valigie nell'atrio
Azo:" Lasciatele pure qui, adesso i miei uomini ve le porteranno su
nelle vostre stanze. Intanto vi accompagno da Jean"
La casa è parecchio grande, salgono al terzo piano e
attraversano vari corridoi per arrivare nella sala da giorno del piano
Hillshire:"Cè una sala da giorno per ogni piano?"
Azo:"Eh,
si. Il mio amico ha voluto fare piani a se stanti. Ogni piano ha gli
stessi servizi, comodità, stanze solo arredate diversamente."
I tre rimangono scioccati
Azo
apre una porta e entrano, Jean è seduto su una poltroncina
di pelle con
i gomiti sulle ginocchia, con una mano tiene la sigaretta. Appena li
vede si alza e va loro incontro
Jean:"Jose, hai portato la foto?"
Jose prende una fototessera dalla tasca del giubotto e la consegna al
fratello
Jose:"pensi di riuscire a trovarla con la foto?"
Marco:"Ma come lhai persa"
Jean:"Eravamo inseguiti, siamo saliti sul tetto e per cercare di
fermarli lei è caduta dal decimo piano..."
sistemandosi gli occhiali
Hiilshire:"E non l'avete trovata?"
Azo:"Abbiamo cercato in tutta la zona ma niente..."
Jose:"Siamo venuti per aitarti Jean....la troveremo"
sedendosi tutti per discutere mentre una cameriera porta del
caffè
Nella periferia di Firenze, in una casetta con pian terreno e primo
piano cè del movimento in cucina
Letizia: Mamma, mammà...è pronto???"
MAdre:" Calmati Letizia, ancora non si è svegliata"
Letizia:"Lo so, però vorrei portarle qualcosa su quando si
sveglia"
sorridendo
Madre:"Ma ancora non si è svegliata, aspetta un
pò"
Letizia:"Si, mamma...."
uscendo in strada col cagnolino
"....cosè questo rumore....vociare....tante
persone....cani.....uccelli...gabbiani????"
Rico apre gli occhi, tutti i rumori che sente le danno un senso di
tristezza
si
volta e stropicciandosi gli occhi cerca di capire dove si trova, muri
crepati e qualche chiazza di umidità punteggiano le pareti
bianco sporco
La
stanza è un pò scarna, un comodino e una
cassettiera di legno scuro;
una sedia e un armadio di colore diverso al resto del poco mobilio. Si
siede nel letto, guarda di nuovo la stanza e si gira verso la finestra
dietro di lei da dove vengono le voci
Di fonte cè una casa popolare molto alta color senape con
rigate nere da pioggia, delle signore gridano dai balconi
Scende
dal letto sul legno gelato e scricchiolante del pavimento, si affaccia
e vede una strada piena di gente, bancarelle e negozianti da un lato e
una piazzetta con dei bambini che giocano dall'altro lato. Davanti la
casetta cè solo una bambina che gioca col cane che appena si
accorge di
lei corre dentro casa
Rico si gira, la stanza rimbomba dei rumori della strada a causa
dell'eco, la porta si apre ed entra quella bambina
Letizia:"Ciao!!!Ben svegliata....come ti senti?"
Rico
spaesata la saluta ma la bambina le prende la mano e gliela stringe
contenta, entra anche la madre che porta a Rico del brodo caldo
Madre:"Ciao, spero che tu stia bene, ti ho portato qualcosa..."
posando il piatto fumante sul cassettone
Rico si guarda, ha una camicetta da notte a maniche lunghe color
sabbia, abbottonata al collo
Madre:"I tuoi vestiti erano tutti strappati così quando sei
stata portata qui ti ho cambiata"
Rico:"Portata qui?"
Letizia:"Si,
mio padre ha preso per strada dei mobili vecchi e quando sono andati in
magazzino ti hanno trovata dentro un divano"
Rico non capisce, la testa le duole tremendamente e il continuo vociare
da fuori la confonde ulteriormente
Letizia:"Qualè il tuo nome?"
Rico:"Il...mio nome?"
Letizia:Si, io mi chiamo Letizia...piacere..:"
Rico:"Letizia? che strano nome...."
riflettendo
Letizia:"E' un nome strano ma usato ed è molto bello"
Madre:"Allora, come ti chiami e come sei finita in mezzo al divano"
Rico si siede sul letto, si volta verso la finestra a pensare, ha solo
vuoto in testa
Rico:"Non lo so...."
in modo impercettibile
Letizia si avvicina a lei
Letizia:"Davvero non lo ricordi?"
Rico scuote la testa triste, non riesce a ricordare niente di niente ma
si sente leggera
Letizia:"Non ricordi niente di niente????"
Rico:"Ricordo...solo le onde del mare....della Sicilia...."
Letizia:""Sicilia...., ti chiameremo Sicilia finchè non
ricorderai chi sei"
MAdre:"Sicilia? Che nome è, Letizia"
Letizia:"E' molto bello, se lei ricorda solo questo che nome vorresti
metterle???"
Madre:"Si ma...Sicilia!"
Letizia:"A te va bene?"
voltandosi verso Rico
Rico:"Sicilia....va bene!"
Letizia:"Allora sarai Sicilia"
abbracciando una Rico incredula
Jose:"Azo, hanno notizie?"
chiedendo all'uomo mentre entra da una telefonata
Azo:"Purtroppo
no. Pare che non era previsto nessun ritiro di mobili però,
sembra che
ci siano degli uomini che ogni tanto passano per le strade a cercare
mobili o oggetti buttati per metterli in una discarica o qualcosa del
genere. Potrebbe essere una pista"
Jean fuma una sigaretta dietro l'altra senza levarsi mai gli occhiali,
dice solo qualche parola e fissa sempre la finestra
Hillshire:"Forse dovremmo cercare tutte le discariche, magari
è lì"
Marco:"Ma non sappiamo se è una discarica o no"
Jose:"Iniziamo a telefonare chiedendo se hanno ritirato cose in quella
via. Potremo così scartarle"
Messi
d'accordo prendono un portatile, iniziano a cercare tutte le discariche
della città. Jose telefona mentre Hillshire cerca con Marco
Jean
continua a fumare, non si capisce bene cosa fissa ma Jose è
sicuro che
sta fissando lo schermo del portatile di scorcio, non sa cosa il
fratello sta pensando per ora ma è sicuro che è
preoccupato
Jean improvvisamente si avvicina al tavolino, spegne la sigaretta e si
alza
Jean:"Sono stanco, vado a letto"
I
tre colleghi lo salutano quasi in coro mentre lo guardano uscire dalla
stanza a passo lento, Azo si siede sulla stessa poltrona dove era Jean
e chiede ai tre una cosa
Azo:" Cosa credete che farà Jean s e non troviamo la sua
ragazza?"
I
tre si guardano, Marco è perplesso e si appoggia allo
schienale a
braccia conserte, Hillshire si volta verso Jose che sta cercando di
riflettere
Jose:"Credo....si credo che lui alla fine ne
sceglierà un'altra anche se la cerca nello stesso tempo. Ha
scelto Rico
per un determinato motivo, non so quale sia ma finchè
può non si
fermerà nel cercarla. In questi 3 anni ha addestrato la sua
marionetta
con dedizione. E' un delle migliori per l'ente. E lui sa che perderla
significa
perdere un ottimo elemento"
Azo:"A me non sembra che si molto attivo nel cercarla"
alzando gli occhi su Jose
Jose:"E' fatto così, non ammetterebbe mai che è
preoccupato"
Azo:"Capisco"
fissando tutte le sigarette fumate dall'amico
Sul
letto della sua stanza, Jean cerca di chiudere occhio invano. Dopo un
pò finalemnte riesce a dormire ma inizia a fare un sogno
Si ritrova sul tetto, quel tetto. Vicino di lui passa Rico con la
pistola in mano inseguita dall'uomo.
"Rico"
grida
verso di lei che è sul cornicione, lei si volta verso di lui
e gli
sorride dolcemente. Mentre è voltata, l'uomo le spara e lei
per il
colpo viene spinta indietro nel vuoto
L'uomo sparisce, tutto si
fa buio tranne il cornicione, Rico sembra cadere a rallentatore, il
viso abbassato non si vede coperto dai capelli
Jean corre verso
di lei, mentre si avvicina il tempo sembra tornare e lei cade
più
velocemente, le afferra la mano ma sembra che pesi tantissimo, lei alza
il viso e gli sorride
"Jean...io morirò?"
per poi venire
risucchiata nel buoio, metnre la mano di Jean perde quella di lei e
rimane a mezz'aria come se volesse prendere qualcosa
Jean è sconvolto, si avvicina ma vede solo buio
"RIco...Rico....!!!!"
Chiama inutilemnte, si volta e si passa una mano nei capelli mentre fa
una smorfia col viso
Una folata di vento lo coglie, odore si salsedine e rumore di mare
Si ritrova in riva al mare, le onde che lambiscono le sue gambe e una
calma straordinaria
Delle risate lo raggiungono, che si avvicinano
Un cane compare davanti a una ragazzina, vestita con un vestito
azzurro, appena è più vicina Jean scopre che
è lei,
Rico.
A pochi passi da lei, cerca di fermarla con le braccia ma scompare,
ricompare poco più in là, con le gambe in acqua e
il viso a guardare il
sole
Jean si avvicina, la fissa e le dice
"Ti piace così tanto il mare?"
guardandola con lo sguardo profondo e sorpreso come quella volta, dopo
averla salvata in acqua
Lei
si gira, inizia a parlare ma dalla sua bocca non escono parole. Cade a
terra di colpo, senza avere il tempo di fare niente jean si vede Rico
disintegrare. Tutto intorno inizia a girare vorticosamente
finchè non
si ritrova all'ente in un corridoio
La sala operatoria era piena di medici che lavoravano sopra un corpo
"La stiamo perdendo, presto..."
"Il sangue è arrivato, adesso arriva il fegato..."
Non
capisce che succede, attraverso il vetro vede solo 10 persone nella
sala che cercano di salvare qualcuno, un rumore sordo lo coglie
d'improvviso
L'elettrocardiogramma iniziava a dare segni di
battito assente, i medici prendono iniezioni ma si fermano subito,
rimangono con le siringhe in mano
"E' morta...."
Un silenzio cala nella saletta, i medici posano le siringhe mentre un
altro stende un lenzuolo bianco sul corpo.
Escono
senza dire un a parola in fila indiana e con i camici sporchi di
sangue, lo fissano senza dire una parola e scompaiono nei corridoi
Jean
entra, sangue e arti artificiali sparsi per il pavimento, odore di
sangue e disinfettante lo nauseano un poco. Il letto è di
fronte a se,
allunga la mano e alza il telo, Rico giace senza vita mentre la
macchina continua a dare segno di battito assente in un rumore ormai
snervante.
Gli occhi sgranati, respiro bloccato...Jean si sente un pezzo di marmo
"Jean..."
una voce lo chiama, sente che conosce quella voce
Dietro
di lui cèra Rico, guarda davanti a se e Rico si trova ancora
sul
lettino morta, si volta e cè un'altra Rico nello stesso
momento sulla
soglia della porta vestita allo stesso modo
"Jean..."
"dimmi...Rico..."
"Perchè...perchè..."
"cosa..."
Lei lo guarda, da sotto i suoi piedi il pavimento inizia a diventare
nero
"Rico...."
spaventadosi mentre la chiazza diventa più grande
"Non mi abbandonare, ora che ho un corpo voglio vivere"
dice
forte mentre Jean si vede investire da un nero profondo e lei esplode
in mille pezzi, una gamba finisce sui suoi piedi prima di venire
risucchiato dalla chiazza nera
Nel buio profondo vede comparire lei, vestita di azzurro che gli porta
le mani sul viso e gli dice
"Il mare mi emoziona sempre...come vedere il sole...non lo avevo mai
visto...prima di essere il tuo cyborg"
in
modo dolce come faceva sempre quando lui non era duro nei suoi
confronti, gli viene in mente quando la salvò dopo esser
caduta in
laguna e tornando su, lei rimase per un pò a fissare il sole
felice
Jean apre gli occhi, sente un caldo soffocante per la stanza e si
ritrova sudato e ansimante
GUarda
la sveglia, aveva dormito poco più di un'ora, si toglie la
camicia
sudata e si siede sul bordo del letto,chino su se stesso mentre una
sirena della polizia echeggia dalla finestra aperta.
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