-LILY!!-
-James,
che c'è?- gridò
Lily, agitando un mestolo in legno per aria e spargendo gocce di
minestrone dappertutto. La cucina sembrava un campo di battaglia:
mestoli sporchi ovunque, verdure tagliate e crostini in ogni angolo,
così come piatti, ciotole e bicchieri.
-Harry...
Basta Harry,
ridammi quella maledetta bacchetta!- sbraitò James dal
salotto
mentre lei cercava di liberarsi dal grembiule rosa che la
attanagliava, per cercare di raggiungere il marito alle prese con
quella peste del loro figliolo.
Harry
aveva solo un anno
ma sembrava essere l'incarnazione del diavolo in persona e la colpa
non poteva che essere di James.
Sempre
così scalmanato e
sprezzante delle regole, cosa si aspettava dal sangue del suo sangue?
Certo aveva sicuramente ereditato qualche tratto più
ragionevole
dalla madre ma a quell'età si percepivano solo i difetti e i
guai
che combinava.
Lily
accorse in salotto e
la scena che le si presentò davanti non fece altro che farla
scoppiare in una grossa risata.
-Si
può sapere cosa c'è
di così tanto divertente?- chiese sprezzante James alla
moglie, che
ora si stava praticamente rotolando per terra dalle risate.
Il
loro adorato
figlioletto era riuscito a rubare la bacchetta dalle mani di James e
a trasformare le orecchie del suddetto idiota in quelle di un asino.
E non solo, ogni tanto veniva spontaneo qualche ragliamento da parte
del migliore cercatore di Hogwarts.
Anche
il bambino si stava
dando alla pazza gioia, deridendo il padre che guardava la sua
famiglia offeso da cotanta perfidia nei suoi confronti.
-Harry
ci ha proprio visto
giusto!- riuscì a rispondere Lily, tra un singhiozzo e
l'altro,
indicando il marito e le sue nuove orecchie pelose.
-Come
sei spiritosa.
Chiama Felpato e Lunastorta, devono risolvere questo macello, in
fondo ci hanno dato buca.- sputò lui, trattenendosi dal quel
ragliare che gli appariva così seccante.
-Lo
sai che non possiamo!
Sono in missione per l'ordine.-
-Non
mi interessa! Guarda
che cosa ha combinato quel mostriciattolo!-
Lei
continuò a ridere
insieme al bimbo che gattonava cercando di raggiungere il padre,
ormai diventato un nuovo peluche con cui giocare.
-P-pellloso.-
disse una
vocina infantile, appena accennata.
Sia
Lily che James si
fermarono all'istante e si voltarono con la lentezza di un bradipo
assopito in direzione del fagotto con gli occhi verdi ora rivoltato
sul pavimento che tendeva le braccine in alto, sempre dirette verso
le grandi orecchie del padre.
-Che
cosa ha detto?-
chiese James, guardando il figlio con un espressione sorpresa.
Lily
si avvicinò ad Harry
che, sempre ridendo, le permise di prenderlo in braccio e gli disse
-Harry, puoi ripetere?- domandò al bimbo che rimase a
guardarla con
un espressione confusa, come se non sapesse se vomitarle addosso o
scoppiare a ridere.
Dopo
qualche minuto, in
cui suo padre iniziò a pensare di aver aiutato a concepire
un
cucciolo di pixie, lui aprì la bocca dicendo -P-pellloso!-
indicando
il padre che si grattava dietro le sue enormi orecchie grigie.
Pochi
attimi di stupore e
di gioia per la prima parola del loro pargolo, per poi scoppiare a
ridere e contorcersi per terra come acromantule cruciate.
-Per
Merlino, quello sì
che è mio figlio!- affermò orgoglioso James,
prendendo in braccio
Harry che intanto non capiva perchè i suoi genitori fossero
impazziti.
-Vedrai
Lily, come seconda
parola gli insegno Mocciosus!- continuò James tutto contento.
-Non
ti azzardare, asino
di un marito!- ululò lei ma ormai era senza speranza.
Conosceva bene
suo marito, se si metteva in testa una cosa, la faceva. Eccome se la
faceva.
Povero
Severus, avrebbe
avuto ben due Potter da detestare.
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