Autore:
JKEdogawa
Titolo: Cattivi si nasce, Supercattivi
si diventa(forse)
Personaggi:
Gyan
Cinquedea, Ray Dark, Ozrok Boldar, Frank Wintersea, William
Toodsforth, Drayce
Bausen, Zoolan Rice.
Categoria:
Comico
Genere:
Black humor
Rating:
Verde/Giallo
Avvertimenti:
Questa
fic potrebbe farvi odiare l'autrice o amare i personaggi malvagi,
maneggiare con cura.
Introduzione:
Ad
un anno dalla confitta del Quinto Settore due loschi figuri scappano
dal Carcere di Massima Sicurezza Soccer Free. Un colpo basso per la
Resistenza, ma mai quando i piani diabolici di Cinquedea e
co.
Eventuali
note dell’autore: Nulla
che non abbia detto negli avvertimenti, insomma. Aspettatevi di
tutto... anche arrivo di Pix, Trestal, Ibridi e Arpie.
-Alzati,
o giovane nemico rinato-
L'allarme
suonò quasi all'istante, ma non in tempo per farlo
desistere. La
guardia che aveva tramortito era legata con un tubo di plastica per
la pulizia delle docce, tipo quelli che si usano per innaffiare i
giardini, inerme e senza la divisa consona. Nulla lo poteva
spaventare. Arrivare fin lì era stato semplice, fin troppo
semplice
per un carcere di massima sicurezza. Aveva semplicemente incastrato
un pezzo di carta nella porta della cella, poi aveva forzato lo
scorrimento ed era uscito come se niente fosse. Il tempo di rendere
inoffensiva una guardia e prendere in prestito la sua divisa ed era
scattato l'allarme.
Ora
non aveva più nulla da perdere.
Rimase
dentro allo sgabuzzino in silenzio, poi uscì mescolandosi al
resto
delle guardie.
«
Hanno detto di averlo visto dalle parti del nucleo!»
commentò quasi
per errore. Tutto studiato a tavolino sui tovaglioli della mensa.
«
Abbiamo l'ordine di andare verso l'uscita.» spiegò
uno dei
colleghi, o presunti tali. La divisa bianca era uguale sia per lui
che per chiunque altro, inoltre i caschi impedivano la distinzione
del volto di uno o dell'altro. Chiunque avesse ideato quelle divise
era stato davvero geniale, a suo avviso. Qualsiasi fuggiasco poteva
fingersi una guardia senza essere riconosciuto.
«
Capito.» concluse mentre raggiungevano l'entrata all'hangar
degli
elicotteri-prigione. Speciali velivoli usati per i cattivi
più
ricercati, cattivi come lui.
«
Separatevi e cercatelo ovunque, potrebbe anche essere in attesa di
una nostra svista su uno degli elicotteri.» spiegò
il capo-squadra,
si riconosceva dagli inserti in finto oro che gli decoravano le
cuciture delle spalle.
«
Ricevuto!» risposero in coro, poi il nostro protagonista si
avvicinò
al capogruppo e chiese« Non sarebbe meglio andare in
ricognizione
anche all'esterno? Potrebbe essere già fuggito.».
«
Questi elicotteri sono armati, sicuro di voler rischiare?»
chiese il
capo-squadra.
«
Questo e altro per la giustizia.» rispose mettendosi
sull'attenti.
«
Molto bene.» gli consegnò una chiave elettronica
con inciso il
numero 5« Buona fortuna soldato.».
«
Anche a lei.» e si diresse al velivolo indicato«
Come previsto, non
hanno cambiato nulla dai miei periodi gloriosi.».
Accese
il motore, poi si posizionò per uscire mentre il caposquadra
apriva
l'hangar. Nemmeno a farlo apposta non fu il solo a partire,
così la
concentrazione di tutti fu colpita da chi era uscito prima di lui. Il
cielo notturno era rischiarato da una limpida luna che si rifletteva
sul mare, perfetto faro di avvistamento per chiunque avesse cercato
una persona che scappava a nuoto. Solo uno stupido avrebbe nuotato
per tre chilometri di mare.
Si
tolse il casco, liberando i capelli rosa e la pelle scura, poi
puntò
lo sguardo verso l'elicottero che gli stava davanti. Un uomo con
almeno dieci anni in più di lui dall'aspetto cadaverico ed i
capelli
sul turchese molto scuro alzò il pollice verso l'alto in
segno di
approvazione, poi piegò verso terra con il suo velivolo.
Il
nostro protagonista lo seguì verso un puntino luminoso su
quella che
sembrava una strada abbandonata. Atterrarono nell'oscurità,
poi
scesero ed un ragazzino corse ad abbracciare la persona di nostro
interesse.
«
Mi sei mancato, papà.» disse stringendolo sulla
pancia.
«
Anche tu, Quentin.» rispose ricambiando
l'abbraccio« Anche tu,
figliolo.».
Rimasero
un po' così, poi l'uomo del primo elicottero
disse:« Non vorrei
disturbare la riunione di famiglia, ma a breve ci saranno
addosso.».
«
Prima si identifichi, per cortesia.» rispose piccato il
nostro
protagonista.
«
Con molto piacere: Drayce
Bausen e voglio eliminare la Raimon una volta per tutte.»
disse con
un leggero inchino« Ora tocca a lei dirmi il suo
nome.».
«
Gyan Cinquedea.» rispose allungando la mano pronosticandone
una
stretta complice« E a quanto pare abbiamo un obbiettivo in
comune.».
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