LA RIVALSA DEI CO-PROTAGONISTI
Era giunta l’ora, finalmente.
Il cielo era plumbeo come i loro cuori e un vento freddo e
pungente soffiava imperterrito, muovendo ritmicamente le fronde degli alberi,
che produssero un fruscio lieve.
Solo il rumore della cascata e dell’acqua che scorreva,
interruppe quel silenzio denso di significato ed aspettativa.
Lì, nella “Valle dell’Epilogo”, dove solitamente nessuno
metteva mai piede, due figure si stagliavano, fiere, rispettivamente sulle sommità del capo del
primo Hokage e di Madara Uchiha.
Qualche istante ancora di silenzio, ma poi, con un sospiro
carico di emozione, uno dei due parlò:
-Sas’ke,
torna a Konoha! -. L’interpellato lo fissò indifferente, come al solito, poi il
suo viso mutò in una maschera di scherno.
- Tsk! Non se ne parla nemmeno,
idiota! – sbottò acido. “L’idiota” lo fissò digrignando i denti.
- Perché? Ormai hai compiuto la tua vendetta, che altro
vuoi?! - rispose, poi proseguì più
concitato – Seriamente, Sas’ke, ormai hai rotto con
questa storia della vendetta! Voglio dire… ok, Itachi
ha sterminato il tuo clan, posso capire che tu abbia voluto vendicarti. Va
bene, ci sta. Ma adesso BASTA! Insomma, l’altro giorno volevi vendicarti di un bambino accanto a te perché dicevi che ti stava rubando l’aria! Ti rendi
conto? E ora, di che ti vuoi vendicare? Ah, giusto! Di Konoha, per via di tuo
fratello! Ma andiamo, teme… certo che sei proprio ingenuo…! – si interruppe, fissando shockato il lieve
sopracciglio inarcato dell’altro; cavolo, Sas’ke
aveva mostrato un’espressione! Era incredibile! Ma allora era umano!
- Di che parli, pezzo d’idiota?! Ingenuo, io?! È di Sasuke Uchiha che stai
parlando! Bada bene a quello che dici! -. Senza dar nemmeno peso
all’espressione perplessa e vagamente irritata dell’altro, si portò una mano al
fianco e lo squadrò indignato con aria superiore.
- Sì, sei un ingenuo! – proseguì allora Naruto, cercando di
ignorare la voglia impellente di spaccare il muso a quel vanaglorioso imbecille
con quell’espressione da prima donna – Insomma, un imbecille qualsiasi che se
ne va in giro una maschera arancione sulla faccia e una cappa a nuvole rosse –
che poi, dico io, già questo avrebbe dovuto farti venire seri dubbi sul suo equilibrio
mentale, ma va beh, lasciamo perdere… - viene da te e
ti dice di essere Madara Uchiha, il capostipite del tuo stramaledettissimo clan
– e anche lì… che cavolo! Ma sei deficiente?! Oltre
al fatto che già il cognome avrebbe dovuto farti intuire qualcosa, tu che vanti
un’intelligenza e una cultura così sopraffine, come diavolo facevi a non sapere
chi era?! E poi, secondo te, pezzo d’asino, come fa uno che dovrebbe avere come
minimo qualcosa come un migliaio d’anni a essere ancora lì vivo e vegeto e
quasi più giovane di te?! - e ti racconta tutta quella storia su tuo fratello… e tu gli credi?! – . Dalla faccia ancora
perplessa che persisteva nel mantenere l’altro, dedusse che no, non aveva
capito un tubo del suo discorso. Sconsolato, si preparò a chiarirsi:
- Voglio dire… non l’avevi mai
visto prima d’ora, e non è che avesse una faccia dall’aria poi così affidabile,
oltretutto ci sono anche tutti quei piccoli
particolari che ti ho appena fatto notare, e tu ti sei fidato così…? Del primo che passava?! Le possibilità sono due: o
sei ingenuo o sei un cretino. Ovviamente è la seconda. -
Sasuke lo fissò ancora per qualche istante, ora non più
perplesso, poi voltò il capo di scatto, stizzito.
-Tsk, non importa! Piuttosto, ora
combattiamo! Sono stufo di queste inutili ciance! -. Con quell’abile diversivo, il moro cambiò discorso
e si mise in posizione d’attacco.
- E perché dovremmo, scusa? – domandò allora l’altro.
L’Uchiha si raddrizzò.
- Idiota, siamo qui apposta. – gli rispose. Ci fu un
tentativo di obiezione da parte del biondo, ma questi lo troncò di netto con un
gesto secco della mano.
- E comunque, se proprio vuoi saperlo, non è la vendetta che
or muove la mia mano! Piuttosto, che il ciel m’assista, e l’accidia non m’assalga, checché se ne dica, un nobile
intento guida i gesti e la mente mia! Or dunque ti svelerò l’arcano m… - un colpo secco di tosse l’interruppe ed egli si volse
a guardare Naruto seccato; come aveva osato interromperlo?
- Ehm… ti dispiacerebbe piantarla
con tutta questa tua solita scena da “eroina tragica” e dirmi qual è il vero
motivo senza girarci troppo attorno? E non parlo solo di adesso…
vogliamo prendere, per esempio, la scena della battaglia con Haku? Andiamo,
cos’era quella sottospecie di recita da mezza sega! Almeno fossi schiattato sul
serio, dopo! Dovresti lavorare su questi tuoi problemi di personalità, Sasuke! Seriamente,
Sakura è meno scenica di te, ed è una donna… - il moro schiuse appena le labbra, indignato;
se fosse stato un altro, avrebbe spalancato la bocca.
- Come ti permetti?! Io
sono… -
- Sasuke Uchiha, sì… lo sappiamo… hai intenzione di ripeterlo ancora per molto? No,
così… magari prima della fine del manga…
sai com’è: non vorrei dover star qui a sentire le tue cazzate invece che andare
a farmi nominare Hokage quando avrò salvato il mondo…
Poi chi me li ridà l’infanzia che ho sprecato a farmi prendere per il culo? Tu?
Andiamo! Credi davvero che io abbia passato tutti i miei anni da bambino a
farmi pestare e insultare così, senza un motivo? Scordatelo! Anni ed anni a far
crescere la mia immagine di bambino solo ed emarginato ingiustamente e far
aumentare il mio livello di pucciosità per infinocchiare quelle idiot…
cioè, volevo dire… è tutta una questione di audience
e di immagine! Con un passato tragico come il mio, è ovvio che poi mi faranno
diventare Hokage! E non lascerò certo che un cretino come te renda vano il mio
lavoro! -
Inutile dire che la sua irritazione crebbe a livelli
inenarrabili. Ringhiò, ruggì, uggiolò e poi parlò:
- Razza d’idiota! E il pathos? Hai rovinato tutto quanto! Poi da dove verrebbe fuori questa tua idea
dell’eroina tragica? – Naruto, semplicemente, sollevò il braccio e lo indicò
con aria ovvia.
Sasuke si guardò senza capire.
Era adagiato a terra su un solo ginocchio e un braccio
sollevato per aria, protesto verso una strana luce che puntava proprio dritta
su di lui. Una mano stringeva la stoffa del kimono proprio all’altezza del
cuore e il tessuto dell’abito era scivolato lascivamente giù da una spalla, mettendo
ancor più in mostra il petto scolpito. Si accigliò: proprio non capiva; con che
coraggio Naruto lo chiamava “eroina tragica”?
L’altro, intuito – stranamente – che questi non comprendeva,
riportò la sua attenzione sul discorso principale:
- Sto ancora aspettando, Sasuke! Quale sarebbe il vero
motivo che ti trattiene lontano da Konoha, allora? - Il moro si raddrizzò, e
stava quasi per ricominciare la sua recita, ma uno sguardo ammonitore
dell’altro lo bloccò.
- Ok, ok! Semplice, idiota: l’immagine…
-
- L’immagine? –
- Sì, l’immagine. Stando con te, la mia immagine era
oscurata. Ero solo il “co-pragonista”, “la spalla”, “l’amico
figo da ammirare e a cui voler bene in segreto”… Insomma,
l’eterno secondo! - spiegò, ma Naruto non pareva capire,
indi proseguì con il solito tono piatto – Ora che ho lasciato il villaggio sono
considerato molto di più! La mia immagine da “bello-maledetto-emo-cattivo”
è molto più soddisfacente di quella di “spalla del protagonista”! Ora la gente
mi considera di più: è vero, i fans mi detestano per
questo, ma chi se ne importa! Non mi interessa! Quello che mi interessa è che
ora badano molto di più a me! Mi seguono con molta più enfasi!Voglio dire…non mi va di diventare
come quegli sfigati tipo…che so… Watson di “Sherlock Holmes” o Ron Weasley!
Sì, proprio lui! Quello di “Harry Potter”! Povero idiota…però
almeno lui ci ha provato, una volta, a ribellarsi…però
non è che sia cambiato molto…ah! Sono così patetici… -.
…
…
…
EH?!
Naruto si infuriò: aveva seguito quel cretino per anni, si
era allenato fino alla sfinimento e aveva quasi rischiato di farsi ammazzare da
quei pazzi dell’Akatsuki per un motivo così idiota?! Cioè…almeno quello della vendetta era un motivo valido!
Stava per saltare addosso all’altro, quando questi riaprì
nuovamente bocca:
-Poi mi chiedo…perché proprio qui?
– tutta la rabbia di Naruto scemò.
- Come? In che senso? –
- Sì, intendo: perché qui in questo posto? Perché siamo qui
ora, per “lo scontro finale”? -. Il biondo si bloccò, spaesato.
- Che diavolo vuoi che ne sappia, teme?! – domandò, con
quella sua vocetta stridula e infantile ( e anche lì
gli venne spontaneo domandarsi perché, da quando aveva tredici anni, la sua
voce non fosse minimamente cambiata…) –.
- Immagino sia per l’importanza simbolica che questo ruolo riveste…-borbottò l’altro, pensieroso. Alzò lo sguardo su
Naruto e si portò una mano sul viso, rassegnato – questo è il luogo del nostro
epico scontro quando io sono fuggito da Konoha in cerca di potere…-.
Il biondo ancora non dava segno d’aver compreso.
- Qui è dove ci siamo presi a mazzate quando volevo andare
da Orochimaru. – quasi gridò esasperato. Finalmente
l’altro parve comprendere.
- Ah, è vero!- gridò
infatti –Beh, e allora? Che importanza ha?Questo è solo un altro assurdo
e stupido cliché! Voglio dire: non esiste un altro posto, a Konoha? Perché
tornare qui tutte le volte? È stupido! Questo posto è in culo ai lupi e ci
vogliono ore per arrivarci! Per fare cosa, poi? Prenderci a calci? Comodo, eh!
Quando poi entrambi siamo lì, esausti e morenti, il tempo che ci trovano, ci
portano a Konoha e ci curano, siamo già belli che schiattati! Che poi…non ho capito una cosa…perché
devo combattere sempre io da solo contro o con te o con i nemici? Con tutti i
personaggi che ci sono! Perché stan sempre tutti lì a
guardare come fessi senza muovere un dito? – .
L’eloquente risposta di Sasuke fu una poderosa alzata di
spalle.
-Grazie, sei un amico! Sempre molto utile! –
- Tsk! –
Ci fu qualche istante di silenzio, poi Naruto riprese:
-Un’altra cosa…posso
sapere perché usi quel kimono succinto? È scomodissimo per combattere e, in
più, ogni volta che fai un solo respiro, in pratica rimani nudo! –
- Tsk, fa tutto parte della mia
immagine! Sempre per mantenere alto l’audience…! –
- Ma Sasuke! Questo è uno “shonen”, un manga per ragazzi,
non uno “shonen ai”! Voglio dire…sono principalmente
gli uomini che lo leggono e…-. Venne immediatamente
interrotto dall’altro:
- Il pubblico femminile c’è…te lo
posso assicurare! E comunque non importa, anche se i ragazzi mi guardano…-. Naruto sbiancò.
- Cosa…?
Credo di non aver capito bene…-. Fece un passo
indietro, squadrando l’altro con circospezione.
- Sì, ho detto che non mi interessa che anche i ragazzi si
interessino a me…aumentano il mio pubblico e il
numero delle attenzioni che mi vengono dedicate! -. Un altro passo dietro.
- M-ma tu…!
–
- No, quello no, idiota! Non pensarlo nemmeno! È solamente
una questione d’immagine! –
- M-ma…! –
- Taci! Ti ho detto di no! –
- M-ma…! –
- Shhht! –
- T-tu…-
- SHHHT! -.
Quando Naruto ritornò a Konoha senza Sasuke e gli chiesero
dove fosse, lui rispose che non lo
sapeva, non voleva saperlo e che non lo avrebbe cercato mai più.
Mai più.
Salve gente! Eccomi qui con altra ff. Questa è realmente
una vera e propria sciocchezza, leggera e frivola. E secondo voi da dove poteva
venire fuori una cosa simile? XD Ebbene, sappiate che questo è il frutto delle conversazioni tra me e Suni (grande donna! XD). Sì, effettivamente sono cose
stupide, ma sappiate che noi parliamo anche di cose intelligenti…!
…ogni tanto… XD
Approfitto dei questo piccolo “spazio autore” per
ringraziarla nuovamente per il suo fantastico regalo di compleanno che è stato
profondamente apprezzato.
Ultima cosa, ma non meno importante, ringrazio _Ayachan_ alias Susi, per il betaggio
e l’aiuto che mi ha dato per dare un tono ancor più stupido a questa storia
senza senso! XD Sì, perché nessuno potrà mai dire che ha un senso, basta guardare
i dialoghi: non hanno nessuna connessione logica tra di loro e per di più credo
che Naruto sia un po’ troppo intelligente…XD
Ringrazio in anticipo coloro che leggeranno e commenteranno
(Forza, non è così impegnativo e non ci si impiega nemmeno molto tempo!
Facciamolo questo sforzo e cerchiamo di dare un senso al lavoro di chi scrive
lasciando una recensione! È gratuito e produttivo! Avanti, non siate timidi!
–smile - ). Saluti, Izayoi007