Il giorno in cui le papille gustative di Sas'ke vennero violate con dell'immondo cioccolato

di Voglioungufo
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“E questo cosa diavolo sarebbe?”
                                                     
Sasuke Uchiha, ex-nuniken del Villaggio Nascosto della Foglia, ultimo supersite del Clan Uchiha, portatore del Rinnegan, uno dei due ninja più forti, guarda dietro i ciuffi della frangia corvina il suo migliore amico e l’oggetto che gli sventola davanti al naso con insistenza.
“Una roba occidentale!” spiega Naruto Uzumaki, Eroe del Villaggio Nascosto della Foglia, futuro settimo Hokage, Jinchuuriki del Kyuubi, baka patentato, l’altro ninja più forte “Si chiamano baci perugina
Il moro, per evitare che l’oggetto incriminato gli finisca dentro il suo aristocratico e dritto naso, indietreggia con la testa guardandolo con biasimo.
“Vedi Teme” inizia Naruto esaltato all’idea di sapere qualcosa che Sasuke non sa. “E’ un cioccolatino che contiene un biglietto con una citazione, devi regalarlo a una persona cara e quello che ci trova dentro è...boh, un pensiero carino ecco” borbotta alla fine.
“Tze. Sembra la stronzata dei biscotti della fortuna” commenta sprezzante l’Uchiha, come se gli piacesse il cioccolato poi, fosse stato un pomodoro avrebbe accettato di buon grado.
“Non è vero!” sbotta il biondino diventando di una ilare tonalità rossa nella zona orecchie. “E’ un gesto bello, invece” sbuffa costringendo l’amico a tenere il dolcetto in mano. Quello lo guarda rigirandoselo tra le dita.
“Us’ratonkachi” lo insulta distrattamente mentre inizia a scartare la carta argentata con lentezza, tira fuori il cioccolatino e fa per metterselo in bocca e mettere fine a quella ridicola storia ma l’Uzumaki salta su afferrandolo di colpo e rischiando di farlo quasi soffocare.
“Ma che fai, ma che fai, dattebayo!” sbotta “Prima devi leggere il foglietto”
“Di cosa vai blaterando?” soffia irato pronto a tirargli un pugno e fargli sanguinare il naso.
Naruto per tutta risposta si limita a indicare la carta del cioccolatino e Sasuke vede incastrato un foglietto trasparente.
“Quindi?”
“Prima lo leggi, poi lo mangi” spiega spazientito il più piccolo “Dai, dai, che c’è scritto?”
Sasuke fa l’ennesimo sbuffo, è incredibile come quel Naruto riesca a fargli perdere la pazienza in così poco tempo. Liscia insofferente il foglietto spiegazzato e poi lo avvicina agli occhi.
L’amicizia moltiplica i beni e ripartisce i mali” legge con voce distaccata “Sei contento, baka?” alza lo sguardo per puntarlo su quello del migliore amico che lo guarda, lo guarda come se avesse davanti il Buddha e non l’ultimo Uchiha.
“Sas’ke...” sussurra mentre il citato si mette finalmente in bocca il dannato cioccolatino “Ma questa è la nostra frase”.
Quasi gli va di traverso. “Ma che probl—“ Non finisce la frase perché il biondino gli si è gettato al collo e lo sta stritolando in quella che deve essere o un abbraccio fraterno o un tentativo di estinguere completamente gli Uchiha.
“Ti amo, migliore amico!”
“Non capisco, sono stato friendzonato?” sbotta ironico cercando di allontanare quella presenza indesiderata tirandogli i capelli.
“Sei l’anti-romanticismo” si lagna.
“E tu l’anti-intelligenza” dichiara con tono definitivo l’Uchiha. E poi si lascia baciare. Sa di cioccolato, il bacio.
 
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NDA:
E’ la cosa con meno pretesa che io abbia mai scritto (si dice così? Boh) è che volevo qualcosa di fluff e idiota, senza un senso, così qualcosa di “aaaaaw”. Non so se ci sono riuscita, è la prima volta che scrivo una cosa così breve (Ho avuto il terrore di scrivere troppe parole hahahaha).
E nulla, io stavo mangiando il bacio perugina dove appunto ho trovato tale frase ed ovvio che io abbia pensato ai miei due bagigi *cuori*
L’ambientazione è vaga, facciamo un dopo-serie? Senza l’obbrobrioso capitolo settecento, nah? E ci potrebbe essere un bell’OOC, non credo che l’Uchiha sia così disponibile a violare le proprie papille gustative con del demoniaco cioccolato. *ride*
Detto questo, recensioni/pareri/critiche/panda/gufi/cioccolata/fragole/mele/pomodori/fischi sono sempre ben graditi. Lascio la parola a voi J
V.

 





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