[E aspetta, piccolo
debole cuore Umano.
Aspetta che il tuo
padrone possa prima guardarti per un’ultima volta
Prima di perdersi
nell’Oblio di un inferno di fiamme.
Prima che la
disperazione e il rimorso possano divorarlo,
non è ancora troppo tardi,
Naruto.
Divampa, distruggi,
uccidi, mio piccolo schiavo!
Per una volta son’io
che posso approfittare di te, e non il contrario.
Perché ormai il tuo
corpo è il Mio]
(Kyuubi)
La massa di sangue e
chakra dalla forma di Volpe aveva subito coperto Naruto.
La pelle cadeva in
pezzi sul pavimento sporco e pieno di detriti, piccole goccioline di liquido
rosso macchiavano la terra, bruciandola.
Lo scheletro di
Kyuubi andava delineandosi sempre di più sulla sua schiena, sulla testa, le
braccia e le gambe. Il punto corrispondente ai polmoni dell’una volta Uzumaki
era stretto dalle vertebre toraciche della Volpe a Nove Code.
Quanto ancora prima
che le ossa vengano ricoperte anche di uno spesso strato muscolare, seguito
dalla pelliccia e gli occhi di un mostro?
Il respiro sempre
più affannoso, gli occhi sbarrati, il teschio biancheggiante dalla mandibola
pendula, come un elmo sulla sua testa.
Davanti a se, il suo
obiettivo: colui che aveva, probabilmente, ucciso Hinata. La ragazza giaceva
qualche metro distante, attraverso i vestiti il sangue era ancora caldo, ma lei
aveva gli occhi aperti. Svenuta, morta, solo Dio lo sapeva. Solo
Pain.
[Scusami,
Naruto… Se non fosse stato per
me…
Io e il mio
egoistico desiderio…
Ma è tardi per
piangersi addosso, però ti prego perdonami
Se per colpa mia
adesso tu sei ridotto in quello stato,
troppo tardi per
piangere…
So che, prima di te,
viene la mia famiglia, il mio clan…
… Ma io ti amo. Ma
tu hai sempre preferito Sakura, limitandoti a considerarmi
Una ‘strana ninja’.
Perdonami, Naruto…
Perdonami, Konoha…]
(Hinata)
La Hyuga non aveva più molto
tempo.
L’ultima volta che
avrebbe visto Konoha sarebbe stata proprio quella, macerie, cielo plumbeo, i
suoi amici morti o feriti, contro un nemico troppo forte come mai si erano
trovati ad affrontare.
Pensò come infelice
fu la sua breve esistenza: da quando era al mondo, non aveva subito altro che
umiliazioni, di come fosse incapace, una vergogna per la casata principale.
E ora, aveva
dimostrato anche quanto fosse stata incosciente. Lo sapeva di non avere
speranze. Lo sapeva che andare contro quell’uomo sarebbe stato un suicidio. Lo
sapeva che Naruto amava Sakura.
E ora era là,
distesa su un fianco, presto sarebbe morta dissanguata. Di certo non si
aspettava di sopravvivere, tanti abili shinobi più capaci di lei erano già morti
per mano di Pain. Finalmente Naruto aveva capito… Ma era troppo tardi. Troppo
timida, Hinata, troppo…
[E io che volevo
diventare Hokage… Riportare indietro Sasuke…
Quante promesse che
ora non potrò più mantenere ho fatto?
Ho sempre avuto
bisogno di te, Kyuubi, del tuo malefico potere
Che distrugge,
cancella ogni traccia di vita al suo passaggio.
E’ questo che ora
sono diventato
Un demone che non
farà altro che distruggere tutto ciò che incontra.
Yamato, dove sei?
Sakura-chan, anche tu, dove sei? Hinata…
Sasuke…]
(Naruto)
Era fermo lì, le
code sinuose sferzavano l’aria, il chakra ribolliva e schiumava dalla bocca di
Naruto. Pain cadde a terra, inginocchiandosi, sapendo che presto anche per lui
sarebbe arrivata la fine. Il dolore che aveva provato sarebbe finalmente sparito
per sempre, insieme ai suoi ricordi, le sue ambizioni. Aveva provocato nel
ragazzo una furia tale da far emergere il Demone Volpe. Naruto(Kyuubi) sarebbe
stato inarrestabile, gli altri Paesi sarebbero rimasti coinvolti… Tutto sarebbe
stato come quindici anni fa.
Ma questa volta,
nessuno li avrebbe salvati.
Oneshot sul capitolo
437, dedicata a tutti coloro che in questo momento si chiedono che ca**o stia
facendo Kishimoto e se si decide a smettere di liquidare i nostri personaggi
preferiti.
Tutti sembrano
preoccuparsi di Hinata (compresa io), ma nessuno si chiede che fine farà Naruto?
Se Kyuubi si libera… Beh, è la fine. E conoscendo chi-sappiamo-noi tutto è
possibile…