The last order: «Run»

di A b y s s
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Vortica il mondo, ti assale il dolore.
Brucia, la lama che entra nella carne, il metallo rosso sfrigola contro la pelle, distruggendo muscoli, ossa, raggiungendo gli organi pulsanti.
Stringi i denti, ma non chiudi gli occhi, non chini lo sguardo di fronte al ghigno divertito del vampiro, che ride e sbeffeggia la tua sofferenza, così palpabile e fitta.
Un tremore improvviso ti avvolge, scuotendo la tua paura, una paura che non ricordi aver mai provato.
E questo fa ancora più male della ferita, perché a dolere è il tuo orgoglio, mutilato, distrutto.
Intorno a te, infuria il combattimento, ma non senti, non vedi.
L'unica percezione è la spada conficcata nella tua spalla e il sangue che imbratta la tua uniforme, umido, caldo, denso, che si mescola alla polvere, al sudore.
Eppure, in qualche modo, sei cosciente dei tuoi movimenti, delle tue decisioni.
Guardi Shinya.
Non hai bisogno di parlare, è chiaro quello che vorresti dirgli a voce.
Il tuo ultimo ordine.
"Scappate"
[162 parole]






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