Quel luogo era strano,
parecchio.
Non assomigliava
assolutamente al loro amato e greco
Santuario, tranne forse
per la maestosa statua della divina Atena che sembrava essersi
ingigantita oltremisura da qualche strano incantesimo. Per il resto,
era un luogo completamente
estraneo alla sua lunga conoscenza. Shaka regala un veloce sguardo al
paesaggio che si staglia davanti ai suoi occhi, quasi perdendosi nella
sua, nonostante tutto maestosa, immensità. Prima di
ricordarsi
per quale motivo si trovava lì e perché doveva
assolutamente raggiungere il proprio obiettivo il più
velocemente possibile.
Riprende a camminare,
trovando rapidamente l’oggetto della
propria indisposizione: Nakazata Hechi. Il regista di
quella… qualsiasi cosa fosse e alla quale lui era costretto
a sottoporsi, come tutti i suoi compagni del resto. A lui comunque non
andava giù un preciso particolare.
« Signor
regista. » pronuncia, quando si trova
davanti a lui, imponendosi e cercando di sembrare il più
autoritario possibile. L’omino in questione era fin troppo
singolare, per i suoi parametri. Sembrava uscito da uno di quei film
comici di bassa lega e sembrava completamente tutto tranne che un buon
regista. La sua camicia a fiori hawaiani e gli occhiali di sole non
aiutavano di certo a cambiare l’opinione che aveva di lui.
«
Sì, Shaka? »
« Ho delle
rimostranze sull’aspetto del personaggio
che devo interpretare in questa sede. » e per sottolineare
quanto disapprovi la questione, alza il mento con aria di
superiorità e sbircia la reazione dell’ometto.
Questi piega la testa di lato, muovendo una mano con noncuranza.
«
Sì? Beh, mettile per iscritto e appoggiale pure
accanto a quelle di Milo per essere diventato donna. »
It’s
All In The Reboots
Nessuno
di loro, effettivamente, aveva preso bene l’idea di
riportare la loro storia sul grande schermo. Essere riesumati
nuovamente,
dopo anni, per un semplice film era scocciante. Lasciarli riposare in
pace sembrava proprio un’alternativa orribile.
Sulla carta, successivamente l’idea non era
sembrata male a nessuno, dopo le
iniziali lamentazioni a riguardo. Insomma, ormai gli eventi erano una
leggenda: come sempre Aiolos moriva per salvare Atena, Saga comandava
il Santuario e i Bronze si sarebbero fatti maciullare dai Gold pur di
arrivare fino a lui. Tutto regolare. Sì, insomma, quasi
tutto.
C’erano scelte che, insomma, a detta loro erano
alquanto
discutibili. Quelle stilistiche in primis.
« Fratello mio! » urlava infatti Aiolia,
inseguendo
il suo maggiore, che scappava da lui in preda a quelle che tutti
pensavano
fossero lacrime. Poco importava quanto fosse comica la scena,
perché tra i due fratelli si stava consumando una vera e
propria tragedia.
« No, Aiolia! Sei diventato un teppista.
» quasi
urlava, disperato, Aiolos. « E’ colpa mia,
è una mia responsabilità per questo! Non ti ho
lasciato abbastanza valori prima di morire! »
« Ma… non è vero!
»
continuava ad inseguirlo disperato il leone, cercando di acchiapparlo
senza riuscirci. E la cosa andava avanti da giorni, da quando i
costumisti gli avevano attaccato al labbro quell’innocente
pezzo di metallo. Uno spettacolo al quale la maggior parte di loro si
era ormai abituata, anche con un certo divertimento.
« Spiegami una cosa, Mu. Aiolos fa tutte queste
storie
perché suo fratello deve portare un piercing al labbro?
» Mu, sistemandosi gli occhiali che doveva portare per
contratto, annuisce e riprende a studiare le proprie battute.
« Già. » replica
distrattamente, e
Aldebaran si sente improvvisamente colpevole di quello che lui portava
al naso. Sì, insomma, non piaceva nemmeno a lui
l’idea, se doveva proprio essere sincero, e dispiacere a
qualcuno non era tra i suoi obiettivi.
Nessuno, effettivamente, aveva preso bene quel cambiamento
del loro
aspetto, tranne Aphrodite che pareva risplendere di luce propria quando
gli acconciavano i capelli, e delle loro armature –
inalterate dai tempi del mito, rendiamoci conto! – tranne
forse i Bronze che quasi si divertivano, come i bambini quali erano.
Gli sembravano quelli più sereni di tutto il cast,
probabilmente grazie al fatto che non si faceva nessun cenno al loro
addestramento infernale e agli abusi subiti, soprattutto
perché in quella versione Tatsumi era stato completamente
sostituito con un omino molto più simpatico.
Ma la cosa migliore di quella faccenda era Atena, e nessuno
avrebbe
osato opporsi a quella affermazione.
Tutti ricordavano quel primo giorno in cui si erano
incontrati.
Mancavano all’appello proprio i due protagonisti, e tutta la
schiera stava già pregando che il loro supplizio terminasse
presto e le loro scene insieme alle due dive durassero poco.
Invece, quelli che seguivano tranquillamente il regista
sembravano
Saori e Seiya, ma non lo erano.
« Io sono Atena. » aveva detto lei,
quando si era
trovata di fronte a tutti loro. « Del diciottesimo secolo.
E' un piacere incontrarvi. » ed aveva sorriso. Il pensiero in
quella frazione fu
condiviso da tutti. “Che carina!”. E non negavano
di volersela tenere per sé anche in futuro. Anche Tenma,
colui che precedeva Seiya, piaceva infinitamente di più. Si
era infiltrato nel circolo dei suoi compari in tre secondi netti e
nessuno aveva capito come fosse finito a ridere e scherzare con tutti
nel giro di così poco.
Comunque, la scelta delle incarnazioni precedenti si era
rivelata
efficace.
« Mi capisce, divina Atena? Il mio maestro mi ha
affossato la
nave con mia madre e mi ha congelato. » come la presenza di
Sasha, che pareva offrisse sedute psicologiche gratuite a tutti i Saint
che lo necessitavano. Quel giorno era il turno di Hyoga, a quanto
pareva.
« Capisco. E come ti fa sentire? »
chiede, non
badando che lei fosse in pigiama per via della scena che presto avrebbe
dovuto girare e che il suo posto di lavoro fosse un cumulo di macerie e
fili elettrici. Saga si trova ad osservarli da lontano, meditando se
prenotare o meno una seduta con la passata Atena anche lui.
Una mano gentile sulla scapola lo ritrae dai suoi oscuri
pensieri, e
riconosce ben presto Aiolos. Questi gli sorride.
« Per oggi Aiolia ha rinunciato? »
chiede,
osservando le sue ciocche sempre più bionde. Aiolos gli
sorride, anche se una lieve ombra non sfugge a Saga. Questi gli
accarezza quel curioso pizzetto, così adulto e quasi in
contrasto con l’immagine che da sempre ha di lui.
« Tu stai bene? Non deve essere facile…
sai.
» e lascia la frase in sospeso. Saga si tocca i capelli tinti.
« Sto bene. E poi questa volta farò le
cose in
grande stile, grazie al cielo. Niente suicidio, morirò con
onore. » replica, un sorrisetto ad increspare le labbra.
Aiolos non riesce ad evitare di ridere per accompagnarlo.
« Saga, un giretto da Atena fattelo. Seriamente,
prima che
diventi un Megazord, ti farebbe bene. »
« E fottiti! » i due amici si guardano,
prima di
prendere ad osservare da lontano il gruppetto degli altri Gold.
Aphrodite e Shura sembravano sinceramente spaventati, alla notizia che
il terzo componente del loro trio fosse riuscito ad ottenere il
consenso per cantare.
« Ma sono impazziti? Vogliono far cantare Death
Mask! Ma
l’avete mai sentito cantare?
Ci ucciderà tutti
senza nemmeno usare il suo cosmo! » Aphrodite si sistema
meglio il boccolo a destra, che aveva torturato fino a quel momento
senza alcuna pietà. Shura annuisce, soprattutto nel vedere
l’oggetto della discussione avvicinarsi sorridendo in maniera
alquanto sinistra.
« Bisogna censurarlo. O assordare tutti.
Chissà se
Siren Sorrento è disponibile per prestarsi alla faccenda.
»
« Tze. Quel flautista chissà
dov’è, adesso. Non arriverà mai in
tempo! » Camus inarca un sopracciglio, chiedendosi
perché fosse stato coinvolto in quella conversazione della
quale non sentiva il minimo bisogno. « E il fatto che io
crepi presto non credo aiuti. Accidenti.
» Aphrodite riprende a torturarsi una ciocca di capelli,
nervoso. « Vorrà sicuramente che veniamo ad
ascoltarlo. »
« Scusa tanto, Aphrodite, ma mi preoccupa di
più
affrontare nuovamente il mio allievo e morire. Di nuovo. »
« Almeno la tua epica battaglia non è
stata
tagliata. » replica scocciato Shura. « A me
è toccato Pegasus! Io non lo volevo! »
« Ma di cosa vi lamentate?! » i presenti
si girano
verso una gnocca pazzesca, che improvvisamente si era aggiunta al loro
circolo di pettegole. Questa si avvicina sempre più
scocciata, sbuffando per far scivolare via una ciocca cadutale sul
volto. Arrivata di fronte a Camus, gli prende una mano e la porta al
proprio petto, scatenando l’imbarazzo delle altre due comari.
« Voi vi lamentate di sciocchezze! Le senti,
queste, Camus?
» la sua voce è quasi isterica. « Sono
tette! Io,
per tutto il tempo, devo fare la donna!
E voi vi lamentate?
» si crea un lungo silenzio, dove gli altri sono stupiti
più per l’espressione di Camus che per la sfuriata
di Milo. Questi ha in volto un’espressione indecifrabile, con
una mano ancora sul seno di Milo, e sembra che ben presto i suoi occhi
rotoleranno fuori dalle orbite per lo shock.
« Camus, sembra che tu non abbia mai toccato una
donna.
» commenta con divertimento Death Mask, aggiungendosi
improvvisamente interessato, soprattutto nel vedere la sua mascella
slogarsi con incredibile lentezza. L’uomo annaspa, non
riuscendo però a staccare una mano dal petto di Milo, quasi
fosse incollata lì dall’inizio dei tempi.
« Camus, togli la mano o te la taglio. »
minaccia
allora la donna, e quello pare risvegliare persino l’ottavo
senso di questi, dato che la toglie anche abbastanza in fretta
sussurrando “mi sa che le hanno dato in dotazione anche il
ciclo, oltre al seno”. Milo sbuffa, sistemandosi una ciocca.
« Me l’hai messa tu, la mano,
lì.
» le risponde pacatamente Camus, sentendo il palmo
letteralmente bollire. Milo sbuffa nuovamente, decidendo di ignorarlo
nonostante il lieve rossore per il gesto che si rende conto di aver
compiuto.
« Shura. Ci vogliono nella prossima scena.
»
« Con chi? » sospira il Capricorn,
depresso.
« Ten- Seiya
e Shun. Hanno tagliato la mia fighissima
battaglia con Hyoga! Rendiamoci conto! » la donna si passa
una mano tra i capelli, sbuffando con sempre più stizza e
trascinando il portatore di Excalibur con sé.
« Vorrei tanto dirle “calm your
tits”, ma
credo che mi ucciderebbe a mani nude. » sussurra Death Mask
ad Aphrodite che ride insieme a lui.
« Sarebbe la tua… quinta morte? O
sesta, visto che
poi devi morire anche per mano di Dragon. Di nuovo. »
« Prima. Qui vale come prima. » replica
Death Mask,
improvvisamente inacidito. L’altro non risponde,
infinitamente divertito dalla reazione ricevuta al sarcasmo.
« Sarà un lungo progetto, questo.
»
dice, più a se stesso. « Dobbiamo solo impedire
che tu canti e tutto andrà liscio. » sussurra.
« Eh? Hai detto qualcosa, pesciolino?
» Aphrodite
sorride, angelico, accarezzando la rosa che teneva tra le dita con un
leggero istinto omicida.
« Io? Certo che no, Angelo. »
sente lo sguardo
inquisitorio e scocciato del Saint di Cancer, ma non se ne sente
particolarmente turbato. L’importante era che non aprisse
bocca per vocalizzare una canzone, o addio timpani e sanità
mentale di tutti loro. Forse avrebbe dovuto chiedere un aiuto ad Atena,
che se ne stava beata e tranquilla a parlare con Pegasus poco
più lontano.
« Tenma, hai visto quello che dovrò
portare nelle
prossime scene? Oh, è così carino. Spero che mi
permettano di tenerlo. »
« Sasha, se lo fai vedere a Sisyphus gli
verrà un
colpo al cuore. » commenta Tenma, alzando un sopracciglio. La
giovane lo osserva, sorridendo.
« Credo che quando saprà quanto vanno
d’accordo lui e Aspros nel futuro, ogni altra cosa
diventerà davvero superflua. » e nel frattempo, un
novello “si gira! Attori in scena!”.
« Cardia! Lo sai che nella tua
prossima vita sarai una donna?
»
« Cosa? Che cosa? Asmita! Lo so
che c’entri tu,
stronzo! »
« Eh? »
« Stai sempre a parlare di queste
robe! Stai a vedere che ci
hai messo le tue cavolo di mani! »
A chi
mancavano i Gold che facevano le pettegole?
A me
parecchio. X"
Ok, torniamo
seri. Questa è una
cavolata/opinione/preudorecensione/abbattimentoFouthWall/chiamatelacomevolete.
Non saprei, si
vede proprio quanto io voglia bene alla casta dorata,
neh? Finisce sempre che rendo loro i protagonisti di un lavoro
"affollato". Più
Tenma e Sasha. Perché, sì, guardate LoS. Non sono
Seiya e Saori, andiamo. Perciò, eccoli qui a fare il loro
dovuto cameo. Sperialo solo
che i Gold non se li vogliano tenere gli darei anche
ragione oh!
Vorrei anche
non essere fraintesa: a me Legend of Sanctuary è piaciuto.
E' trashoso (Megazord!Saga è una menzione d'onore XD), ma
è anche molto carino se non si è troppo attaccati
alla saga storica. E sono carini, i personaggi. E le ambientazioni,
insieme all'animazione, sono fighe. E soprattutto, se crea certi buchi
in relazione col canon, copre altri buchi che il canon ha lasciato
scoperti.
Insomma, spero
che questa immensa accozzaglia di frasi vi diverta come ha divertito me
scriverla.
|