MANI IN ALTO ... POLIZIA
Alla fine, come era prevedibile, era riuscito a convincerla.
La
festa per il compleanno di Tommi era stata un successo, vederlo
giocare insieme a tutti quei bambini le ha fatto venire voglia di
averne uno tutto loro e quando la sera, dopo aver messo a letto il
bambino, se ne stava seduto sul divano con la piccola Camilla in
braccio, è stato inevitabile, per lei, comunicarlo anche a
lui.
Gli
ha semplicemente detto che voleva un bambino, che nonostante
l'età
era pronta a rimettersi in gioco con pappe, pannolini e notti
insonni.
“Dobbiamo darci una mossa vicequestore, il tempo
passa”
ha sussurrato al suo orecchio.
E da li ogni momento era buono.
Le notti non erano più fatte per dormire.
Le ricreazioni a
scuola, chiusi nei bagni dei professori.
L'ascensore del palazzo.
La macchina durante gli appostamenti.
Il tetto condominiale e
addirittura la scrivania del suo ufficio.
Peccato che niente.
Quel bambino non aveva intenzione di arrivare e lei era sempre
pià
distante da lui.
Non riuscivano più a fare l'amore per il
piacere di farlo e lui più che uomo si sentiva un gallo da
riproduzione e questo non riusciva a migliorare le cose, forse
dovevano solo rilassarsi un po', prendersi una pausa, smettere di
pensarci.
Perchè le cose accadono quando meno te lo aspetti,
quando non ci pensi più e inizi ad essere felice di quello
che hai.
Proprio come è successo a loro.
* * *
“Baudino lei difende quel ragazzo perché
le vuole bene come se
fosse suo figlio” dice Pellegrini quando la donna seduta in
presidenza difende il suo allievo dalle accuse del preside davanti a
te che sei in quella scuola nelle vesti di commissario ma guardi la
donna con l'apprensione di un uomo innamorato
“ma no che centra ... io l'istinto materno l'ho
perso da un po',
al massimo posso avere l'istinto da nonna” dice seria e tu
non puoi
fare a meno che guardarla, perché sai che sta fingendo; sai
che
quella è la sua maggiore fissazione, e il fatto che il
bambino non
arrivi la sta logorando dentro, sei certo che si sente in colpa
perchè vorrebbe darti un figlio e teme di non poterlo
più fare e
quei dieci anni che avete passato a rincorrervi stanno iniziando a
pesarle come un macigno. Tu riesci comunque a starle accanto nel modo
giusto, perché sei innamorato e ti basta lei, ma lei no ...
lei non
si accontenta. E quando le senti dire quella frase capisci che sta
mentendo e avresti voglia di prenderle la mano e stringergliela forte
per farle coraggio.
Quando il preside vi congeda la vedi scappare via verso il
bagno
dei professori e sai già cosa farà ...
appoggerà le mani al
lavandino e proverà a non pensare. Torre ti chiama, ma tu
non hai
tempo per le indagini, adesso è lei che ha bisogno di te,
anche se è
troppo testarda per dirtelo.
Apri la porta del bagno e lei fa finta di niente, come se
stesse
bene ... la abbracci da dietro, guardando i suoi occhi nello specchio
e appoggi una tua mano sul suo ventre cercando di trovare le parole
giuste per iniziare un discorso, ma è lei che ti precede.
“prendo un permesso, andiamo a casa?” ti
chiede e tu ti rendi
conto che forse casa vostra è l’unico posto dove
potete parlare
tranquillamente, così la assecondi ... in macchina
è silenziosa, e
anche tu, che ogni tanto ti volti a guardare dalla sua parte, non sai
cosa dire ... apri la porta di casa e lei va subito in cucina a bere
un bicchiere d’acqua, tu la segui, la prendi per un braccio e
la
fai voltare verso di te per poi accoglierla tra le tue braccia nel
più dolce degli abbracci, dove lei subito si perde
“ti va di parlarne un po’?” le
dici poi facendo un esplicito
riferimento a quell’argomento che tanto vi fa star male ...
lei
annuisce semplicemente, si siede su una sedia e ti guarda triste
mentre tu inizi a parlare
“l’ho capito oggi che stavi fingendo
quando hai detto che non
sei un tipo da istinto materno, però amore mio
...”dici
accarezzandole i capelli facendo una pausa “non puoi lasciare
che
questa cosa ti distrugga dentro ... insieme stiamo bene ... se un
bambino arriverà noi lo accoglieremo, altrimenti a me basta
avere
te, Tommi e Livietta “ le dici serio mentre lei ti sorride,
anche
se sai che l’idea di non darti un figlio la fa impazzire ...
ma il
tuo sorriso ancora una volta riesce a darle un po’ di
serenità.
“vado a farmi un bel bagno caldo, così mi
rilasso un po’”
ti dice poi tranquilla mentre tu la guardi con un sorrisetto dipinto
sul volto e la lasci andare.
Ha già riempito tutta la vasca di schiuma e messo i
sali dentro
quando tu bussi alla porta del bagno ed entri dirigendoti verso di
lei minacciosamente con lo stesso sorriso di prima.
“Gaetano che ...”
“mi dispiace signora, ho un mandato di
perquisizione... “ dici
iniziando a toglierle l’accappatoio mentre lei cerca di
opporre
fintamente resistenza “ la invito a lasciarmi fare il mio
lavoro, o
dovrò arrestarla per intralcio alle indagini”
“Signora cosa
c’è dentro la vasca? Siamo sicuri
che è sapone?” le dici con un aria da finto serio
mentre lei entra
dentro la vasca guardandoti maliziosamente
“venga a controllare” ti dice allora
mentre con una gamba alza
una folata di schiuma e ti toglie i pantaloni
“questa è reticenza, intralcio alle
indagini e corruzione di
pubblico ufficiale, 10 anni non glieli toglie nessuno” le
dici
entrando nella grande vasca
“così pochi ? Spero almeno che lei mi
faccia compagnia” ti
risponde lei eliminando la distanza tra di voi
... quando due ore dopo uscite dalla vasca con le dita
raggrinzite
le posi sulle labbra un ultimo bacio ...
“naturalmente deve tenersi a disposizione”
dici facendo l’aria
da duro, ma tutti e due scoppiate a ridere mentre lei ti abbraccia
felice perchè finalmente dopo tempo vi siete ritrovate. Non
eravate
un uomo e una donna che stavano insieme con l'unico scopo di
procreare. Dopo tempo siete stati capaci di amarvi senza fretta e
senza urgenza, avete ascoltato i bisogni dei vostri corpi senza un
fine diverso dal vostro piacere.
“sei stato fantastico ... “ ti dice in un
sussurro posandoti
un bacio sulla guancia e andandosi a rivestire
* * *
Eh già, a volte le cose accadono quando meno te le
aspetti!
Stai
li a programmare, pianificare, stressarti e poi basta solo smettere
di pensarci e lasciare che la natura faccia il suo corso …
***
“Mamma mamma ... io da grande farò il
poliziotto “ urla
Andrea entrando in camera da letto con il cappello da poliziotto del
suo papà... ha solo tre anni, ma quando gira per casa in
pannolino è
capace di demolirla
“ne sono sicura” dici semplicemente tu
per poi ripensare
al modo in cui è stato concepito e sorridere tra te e te.
La porta di casa si apre e il piccolo terremoto corre verso
Gaetano che lo prende il braccio e lo fa volare
“vola vola vola... non è vero che da
grande tu diventerai un
pilota di aerei e farai fare a papà tanti viaggi?
“ dice al vostro
piccolo mentre tu li raggiungi
“no caro ... nostro figlio ha altre aspirazioni ...
è la colpa
è solo tua” dici sorridendo
“voglio fare il poliziotto papà, come
te!” dice tutto
contento correndo tra i divani e facendo il verso della macchina
della polizia
Gaetano ti mette le braccia intorno ai fianchi e ti attira a
se
baciandoti
“con
questa crisi che c’è ... la prossima volta mi
fingo rapinatore “
ti sussurra all’orecchio mentre tu gli dai una leggera pacca
sulla
spalla. Sorridi anche tu e ti volti a guardare il vostro piccolo
che, seduto sul tappeto, si è portato un piedino alla bocca
e
sorride soddisfatto verso di voi .
Marple's corner:
Ed eccoci qui! Alla fine.
Mi scuso per il ritardo mostruoso e imperdonabile.
In
realtà avevo altre idee, ma causa studio rischierei di farvi
aspettare
troppo e non mi sembra corretto! Quindi ho pensato una cosa: questa
storia finisce qui, ma ci saranno delle shot collegate a questa storia
che approfondiranno il tutto ... anche perchè sono proprio
curiosa di
vedere all'opera il piccolo Andrea... non so voi ma l'idea di
questo
piccolo pannolone, bello come il papà e mina vagante come la
mamma, che
gira per casa non mi dispiace per niente ...
Quindi preparatevi... perchè le avventure del piccolo Andrea
non sono finite qua!
A presto!
Un
ringraziamento particolare alle ragazze del gruppo fb e soprattutto a
Marta, possibilmente senza la sua recensione questa storia sarebbe
rimasta incompleta!
vi abbraccio.
R.
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