Soliloquio

di KUBA
(/viewuser.php?uid=843437)

Disclaimer: questo testo č proprietā del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dā diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


​Miseri uomini, tristi vittime
di un desiderio di ricchezza, che
infonde ira nei vostri cuori e
vi conduce alla guerra. Le vostre
menti, accecate dall'odio, oramai
vedono diversi anche i vostri
fratelli e le vostre sorelle. Il
vostro genere mi dā la nausea.
Io, misero poeta, osservo tutto
e soffro, il demonio siete voi, voi
gravate sulla mia vita, voi, vili,
mi pugnalate e tingete col mio
sangue la luna. Voi, oh spregevoli
esseri, non mi avete reso un
maledetto, non una maledizione
mi tormenta, ma un dannato, perchč
la consapevolezza della vita
č la peggiore pena. La speranza
č un pesce che nuota nel Rio Doce.





Questa storia č archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3332830