Heart Attack

di Freaky_Frix
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HEART ATTACK
 
Il reiatsu di Kira … Non lo avvertiva più. Rose alzò gli occhi al cielo per un momento, poi li riportò sul suo avversario.
«Sai … Izuru stimola la mia ispirazione. Quando gli sto vicino afferro la mia chitarra e le melodie cominciano a scorrere come lacrime. Se lui muore, sia io che la mia Flying V diventeremo molto tristi.»
Il quincy che stava di fronte a lui lo scrutò da dietro gli occhiali. Poi gli rispose:
«Scusa. Non capisco l’arte.»
E come avrebbe potuto? Nemmeno un vero intenditore avrebbe saputo capire.
Izuru Kira era uno shinigami depresso, avrebbe detto. Tutti in fondo lo pensavano, ma nessuno lo giudicava. Izuru aveva perso parte del suo cuore insieme al suo ex-capitano.
Gin Ichimaru.
Fosse stato ancora in vita, l’avrebbe ringraziato per aver trasformato quel ragazzo in una musa ispiratrice. E poi l’avrebbe trafitto con la propria lama, traendo ispirazione anche dall’ira silente che nutriva nei suoi confronti.
Rose comprendeva perfettamente i sentimenti che dominavano il cuore mutilato di Izuru. Li aveva provati anche lui, quando era stato pugnalato alle spalle e trasformato in un mostro, due secoli fa. Ed era proprio rispecchiarsi nella sua tristezza che gli donava l’ispirazione. Ascoltava i lamenti delle viscere dello shinigami, un pianto ininterrotto, la sua melodia preferita, e la ricomponeva con la sua chitarra, rendendola udibile anche agli altri.
Non gli augurava la felicità, ma solo una malinconica pace. Felicità avrebbe significato con tutta probabilità cambiare compagnia, abbandonare la disperazione che caratterizzava la terza divisione e cercarne un’altra, lontano da lui.
E quindi non avvertire più il reiatsu del suo prediletto, non sentire più i singhiozzi della sua anima, fece piangere anche la sua. E, non potendo il suo cuore spezzarsi, perché il tempo l’aveva indurito troppo, optò per l’oblio finale.
Izuru e il suo cuore mutilato si erano arresi al dolore fisico. Rose e il suo che era gonfio di dolore, invece, si arresero a quello emotivo.
O, più semplicemente, desiderò raggiungere i lamenti che amava tanto, ascoltando i battiti del suo cuore diminuire al sopraggiungere dell’infarto.
 




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