At least we are under the same sky

di unbreakable
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2° Capitolo Il primo giorno di accademia stava andando avanti e per molti studenti le ore stavano passando in modo abbastanza veloce. Almeno per altri due giorni non ci sarebbero state lezioni, i ragazzi avrebbero avuto l'occasione per conoscere i propri professori e Fairy Tail. In seguito, le lezioni avrebbero avuto luogo e gli studenti si sarebbero dovuti impegnare per dimostrare di essere lì non per battere la fiacca, ma per diventare dei maghi a tutti gli effetti. La maggior parte dei ragazzi erano all'accademia soprattutto per la pratica, la quale si sarebbe svolta specialmente dal terzo anno in poi. I primi due erano quasi tutti teorici e quindi le lezioni sarebbero state più noiose, ma anche esse davano modo di imparare varie tecniche e di conoscere al meglio i vari poteri dei ragazzi.
Le prime due ore erano passate in modo veloce e dunque era arrivata l'ora dell'intervallo, che durava solamente dieci minuti. Al primo banco della parte sinistra della classe E, una ragazza era impegnata a rimettere apposto i propri quaderni. Li aveva tirati fuori nella speranza di cominciare subito una lezione, ma il massimo che avevano fatto era parlare dei vari poteri di ogni studente. Era stato interessante per lei ascoltare come il professore spiegasse, non con molti dettagli, ciò che ciascun potere nominato potesse fare. Del suo non aveva parlato granché, essendo - secondo l'uomo - uno dei poteri magici più singolari ed anche tra i più misteriosi. Aveva appuntato tutte le parole dettate dal professore, così che quelle spiegazioni potessero esserle utili per le lezioni future. Difatti, l'insegnante aveva anche spiegato che ne avrebbero parlato più in là e che avrebbero fatto qualche pratica, ma solamente per vedere quanto gli studenti fossero in sintonia con la loro magia. La ragazza non vedeva l'ora di mettersi sotto con lo studio e di dare il massimo nelle varie materie, proprio come aveva promesso ai genitori.
«Ehm, ciao» Un ragazzo risvegliò la bionda dai propri pensieri, costringendola a volgere lo sguardo verso la figura dell'altro. Si ritrovò davanti un ragazzo alto e dai capelli corvini, vestito di una semplice camicia bianca e dei pantaloni da ginnastica blu scuro. «Sono Gray Fullbuster, piacere! Tu sei Lucy Heartphilia, giusto?» Domandò in seguito, sorridendole.
«Sì, sono io» Rispose semplicemente, ricambiando il sorriso del ragazzo. Approfittò del silenzio dell'altro per alzarsi dalla sedia e sgranchirsi un po' le gambe, essendo stata a sedere per due ore consecutive.
«Non ho mai sentito parlare del potere degli spiriti stellari, e sono curioso di saperne di più» Dichiarò Gray, che si stava grattando la nuca con fare impacciato. Dal canto suo, la ragazza sembrava essere altrettanto imbarazzata. Non era la prima volta che qualcuno si interessava al suo potere, essendo molto raro e, infatti, raramente riusciva ad incontrare qualcuno con la sua stessa qualità. Un po' le dispiaceva perché non poteva parlarne liberamente senza che qualcuno chiedesse spiegazioni su spiegazioni, ma da un altro lato le fece piacere che un ragazzo si interessasse in questo modo al suo potere.
«Non ne so tanto, se devo essere sincera. Ho fatto un po' di pratica a casa, ma non abbastanza per saperne molto. Sono venuta qui apposta» Spiegò tutto d'un fiato, con un sorriso nervoso. Il ragazzo in questione cercò di risponderle, ma venne interrotto da un loro compagno di classe dai capelli completamente arruffati, di color ciliegio. Si buttò completamente addosso alla schiena di Gray che si resse a fatica in piedi, rischiando di cadere rovinosamente addosso a Lucy. Erano già stati richiamati due volte dallo stesso professore, ed il ragazzo non aveva nessuna voglia di ricevere un altro rimprovero. Entrambi si ricomposero, specialmente perché Gray se lo scrollò di dosso con una lieve spinta datagli sulla pancia.
«Che vuoi?» Domandò con irruenza il Fullbuster, osservando la faccia allegra dell'altro ragazzo. Lucy li guardava senza dire una parola, essendo due sconosciuti per lei.
«Avevi detto che saresti venuto con me a cercare Sting e Rogue, quindi andiamo!» Lo spronò il rosato, che cercava di tirare via per un braccio il ragazzo dai capelli corvini. Quest'ultimo sembrava essere abbastanza irritato, e ciò lo si notava dalla sua espressione. Lucy non aveva idea se i due si conoscessero da prima di entrare in accademia, ma sembravano già parecchio uniti. Vederli in quel modo le fece quasi invidia, perché sperava di poter trovare degli amici con cui avere lo stesso rapporto. Non aveva mai avuto problemi a socializzare, ma rispetto a molti altri ragazzi della sua età, era stata cresciuta in modo diverso. Veniva da una famiglia nobile, infatti gli Heartphilia erano conosciuti per essere una delle casate più ricche di Fiore. Lucy era stata educata per essere una ragazza cordiale ed educata, con un linguaggio garbato e doveva mostrarsi professionale in tutto quello che faceva. Suo padre, Jude Heartphilia, era stato il primo a dirle di mostrarsi superiore rispetto a chiunque, anche se lei non lo aveva mai fatto. Era stata da sempre una ragazza ben educata, quello sì, ma aveva cercato di continuo di essere libera e di prendere le decisioni per conto suo, anche se non veniva quasi mai appoggiata. Sua madre, Layla Heartphilia, invece era stata sempre dalla sua parte ed aveva cercato di insegnarle che doveva essere gentile con il prossimo e che non doveva mancare di rispetto a nessuno, specialmente alle persone a cui voleva bene. Sin da piccola aveva le idee confuse su come comportarsi con le persone, avendo ricevuto insegnamenti diversi da entrambi i genitori. Per questo motivo, alle volte, invidiava la spontaneità degli altri ragazzi della sua età, perché notava perfettamente che non avevano dubbi su come doversi comportare. Ciò lo vedeva anche nei due ragazzi che continuavano a discutere di fronte a lei: il loro comportamento era totalmente spontaneo, e Lucy non era mai riuscita ad esserlo.
«Scusa Natsu, ma non hai visto che stavo parlando con un'altra persona? Nessuno ti ha insegnato un po' di educazione?» Lo rimproverò Gray, che alzò di poco il tono della voce. La bionda si risvegliò nuovamente dai propri pensieri, tornando così ad ascoltare la conversazione dei due ragazzi.
«Ciao, piacere: sono Natsu Dragneel» Disse precipitoso il ragazzo, che afferrò la mano di Lucy e la strinse, volendosi mostrare educato agli occhi dell'altro. La ragazza percepì subito l'eccessivo calore che emanava la pelle di Natsu, e quella sensazione la fece sentire subito a suo agio.
«Piacere mio, sono Lucy Heartphilia» Si presentò cordiale, sorridendo al ragazzo. Quest'ultimo ricambiò il sorriso e dopo sciolse la presa sulla sua mano, tornando a guardare verso Gray. «Allora? Vieni con me sì o no?» Domandò, quasi supplicandolo. Gray si portò una mano sul viso e sospirò, mostrandosi rassegnato. Annuì semplicemente alla sua richiesta, e Natsu saltò sul posto per dimostrare la sua gioia alla risposta del compagno di banco. Lucy si intenerì a vederlo così felice per un semplice "sì, vengo con te". Era già riuscita a notare che era un tipo bizzarro, e non aveva mai fatto amicizia con ragazzo come lui perché suo padre glielo aveva sempre vietato. Secondo il parere di Jude, sua figlia doveva essere amica solo con persone calme, cordiali e rispettose. Natsu non sembrava avere nessuno di quei requisiti, per cui la bionda si arrese già in partenza di fare amicizia con il ragazzo in questione.
«Vieni con noi?» Domandò il rosato, osservando il viso pensieroso di Lucy. Quella proposta la prese un po' in contropiede, soprattutto perché rifiutare sarebbe stato un gesto da maleducati, dato che non aveva niente da fare. Accettare, invece, avrebbe significato andare contro un volere del padre, e già gli era andata contro decidendo per conto suo di andare alla stessa accademia di magia a cui era andata sua madre da giovane.
«Non credo sia il caso, non li conosco nemmeno i tuoi amici» Cercò di trovare una scusa, anche se inefficace. I due ragazzi si guardarono perplessi per un paio di secondi, e quelle occhiate fecero pensare a Lucy di essere risultata asociale agli occhi dei suoi compagni di classe.
«Nemmeno io li conosco, ed essendo un posto dove non conosco nessuno credo sia un buon metodo approfittare dell'invito di Natsu per conoscere altre persone» Spiegò Gray, ricevendo un cenno del capo da parte dell'altro ragazzo, annuendo. «Se hai altro da fare però non sei obbligata a venire con noi» Aggiunse poi, facendo sentire in colpa la bionda.
«Dai Lucy, non fare la timida e vieni con noi! Sting e Rogue sono due simpaticoni, vedrai che ti troverai benissimo con loro!» Disse entusiasta Natsu, sorridendo in direzione della ragazza. Lucy mugolò qualche parola incomprensibile, per poi sospirare. Non aveva voglia di passare dieci minuti in classe a non far niente né voleva dire una bugia - anche se piccola - a due ragazzi che si stavano dimostrando generosi con lei, quindi si sentì costretta ad accettare la loro proposta. Annuì, imbarazzata, ricevendo un sorriso da entrambi. In seguito uscirono dalla classe ed insieme cominciarono a camminare per il lungo corridoio dove erano situate tutte le prime classi. Un sacco di studenti erano usciti dalle loro aule e camminavano di qua e di là, entrando in diverse stanze per cercare, probabilmente, dei volti che già conoscevano. A quanto pareva, la maggior parte dei ragazzi stavano facendo la stessa cosa del trio, solo che in molti erano riusciti nel loro intento. Avevano percorso quasi tutto il corridoio e non avevano ancora trovato i due amici di Natsu; erano anche entrati nelle classi altrui per vedere i loro volti, ma le loro figure non si vedevano da nessuna parte. Mancavano solamente altre due classi da vedere, ovvero le sezioni D e A. Avevano notato solo in quel momento che le classi non erano posizionate in ordine alfabetico, bensì sembravano essere state messe completamente a casaccio. Le sezioni erano come sparpagliate, e ciò lo notarono dal fatto che la D stava all'inizio del corridoio, mentre la E alla fine. Natsu non ci fece tanto caso al contrario degli altri due compagni, che avevano trovato quella scoperta piuttosto bizzarra ed anche scomoda.
«Andiamo a vedere nella D» Suggerì il rosato, non lasciando il tempo agli altri due di rispondere. Entrò velocemente nell'aula e si guardò freneticamente intorno, impaziente. Non appena sparì dagli occhi di Lucy e Gray, quest'ultimi capirono che, molto probabilmente, il ragazzo aveva finalmente trovato i suoi due amici. Il corvino entrò senza problemi nella stanza, mentre Lucy era un po' titubante. Come aveva pensato precedentemente, fare amicizia con persone non del suo "calibro" non avrebbe reso contento suo padre, il quale si aspettava che sua figlia facesse delle conoscenze che fossero simili a quelle della sua famiglia. Inutile dire che i suoi due compagni di classe non erano affatto nobili: Gray era sicuramente più educato ma la sua irruenza lasciava piuttosto a desiderare. Parlando di Natsu invece, nonostante sembrava essere solare e gentile, non era un tipo che suo padre avrebbe accettato molto volentieri. Nonostante questi pensieri, decise comunque di seguirli all'interno dell'aula. Aveva detto loro che avrebbe conosciuto gli altri due ragazzi e non era una che si rimangiava la parola data, anche su tali sciocchezze. Dunque entrò nella classe D e vide Natsu occupato a parlare con un ragazzo alto e biondo, vestito di una giacca di pelle nera ed una maglia grigia sotto essa. Indossava dei pantaloni di jeans e Lucy lo trovò da subito un bel ragazzo, anche se dai modi sembrava essere identico al rosato. L'altro con cui stava parlando aveva i capelli neri, a quanto pare piuttosto lunghi dato che erano raccolti in una coda. Un ciuffo di capelli andava a coprirgli l'occhio destro e, la cosa che la colpì di più oltre la bellezza di esso, era una strana cicatrice ben visibile sopra il naso. Era vestito di un maglione nero e dei pantaloni di jeans rotti sulle ginocchia, lasciando intravedere la sua pelle abbastanza chiara. Dopo averli osservati per un po', Lucy decise di andare ad affiancare Gray che se ne stava in disparte, alle spalle di Natsu.
«Purtroppo non siamo nella stessa classe» Commentò il biondo, ridacchiando. Poggiò una mano sulla spalla del rosato, dandogli una lieve pacca, e quest'ultimo ricambiò il gesto. Lucy squadrò entrambi, ritenendo quegli atti piuttosto inusuali.
«Già, sarà un po' strano non essere più un duo» Disse ironicamente Natsu, che fece scappare una lieve risata dalla bocca dell'amico biondo. «Comunque ho già fatto la conoscenza di due miei compagni di classe, ovvero Gray e Lucy» Presentò i due ragazzi ai suoi amici, e quest'ultimi si sentirono costretti a farsi avanti. Il corvino era abbastanza irritato, dato che era stato messo da parte e la cosa non gli era piaciuta granché. La bionda, invece, continuava a rimuginare sui soliti pensieri ma non poteva mostrarsi maleducata e non voleva essere considerata asociale.
«Piacere, sono Gray Fullbuster» Si aggiunse alla conversazione, cercando di mettere da parte la frustrazione provata dal suo attuale compagno di banco. «Lucy Heartphilia, piacere di conoscervi» Si presentò cordiale la ragazza, sorridendo solare ai due che ricambiarono pochi attimi dopo.
«Piacere! Sono Sting Eucliffe» Disse allegro, non distogliendo lo sguardo nemmeno un attimo dalla bionda che, essendosene accorta, si sentiva a disagio. «Rogue Cheney» Si presentò in seguito anche lui, facendo sentire finalmente la sua voce ai presenti. Dall'espressione del viso sembrava essere piuttosto irritato ed il corvino si era accorto  di quell'emozione negativa, essendo - a parere suo - molto percepibile. «Io e questi due siamo amici da quando andavamo all'asilo e siamo sempre stati in classe insieme. Ne abbiamo passate tante e adesso ci siamo divisi» Li informò Natsu, con un po' di tristezza nel tono della voce. Sia Gray che Lucy avevano capito che si conoscevano da un sacco di tempo, ma non si sarebbero mai immaginati che fossero addirittura cresciuti insieme.
«Andiamo, non fare il piagnucolone! Abbiamo la fortuna di essere entrambi al piano terra, quindi non ti lamentare» Il commento di Sting fece sorridere Natsu. Da quel semplice sorriso, Lucy riuscì ad intuire che il biondo non era un semplice amico per il suo compagno di classe. Probabilmente si consideravano come fratelli e, a quanto pare, per Natsu era difficile non poter stare nella stessa classe dei suoi amici di infanzia. Non capiva appieno quei sentimenti non avendoli mai provati, ma mettendosi nei suoi panni riusciva ad percepire la delusione del rosato.
«Ma a quanto pare nella tua classe le belle ragazze non mancano» Commentò Sting, portando nuovamente lo sguardo su Lucy che, imbarazzata, sorrise nervosamente. «Sei proprio un idiota» Pronunciò Rogue, attirando l'attenzione dei presenti. Aveva già fatto capire ai due compagni di Natsu che non era un tipo che parlava molto e, se lo faceva, era per dire il minimo indispensabile. Ovviamente questo era ciò che mostrava all'apparenza, non conoscendolo non potevano farsi una totale idea su di lui. Nonostante questi pensieri, Gray non riusciva a non provare un po' di antipatia nei confronti di Rogue che, da quando erano arrivati, non faceva altro che avere l'aria irritata.
«Anche voi non avete fatto niente durante le prime due ore? Noi ci siamo annoiati a morte» Intervenne Gray, ignorando il battibecco durato poco tra i due amici di Natsu.
«A quanto pare non vi siete informati su come lavora questa accademia» Disse Rogue, facendo confondere sia il corvino che Lucy. Natsu, invece, era tranquillo e non sembrava essere interessato all'argomento. «È una routine che fanno ogni anno: i professori assegnati alle classi chiedono ad ogni studente di presentarsi e far sapere loro quale potere usano e se hanno avuto qualche aiuto per allenarsi ad ottimizzarlo. Lo fanno per sapere chi è messo meglio e chi peggio, così da poter dare una mano in più a quelli che di magia ne sanno veramente poco» Spiegò infine, lasciando basiti i due ragazzi. Non avevano avuto idea, fino a quel momento, che l'intento della Fairy Tail fosse quello di aiutare soprattutto coloro che erano incapaci nell'utilizzo della magia. Ciò che per loro sembrava incredibile, era che i professori riuscissero a notare chi fosse meno esperto con una semplice presentazione. Anche se erano maghi ufficiali, per loro era comunque fenomenale che riuscissero ad intuire chi fosse meno capace semplicemente parlando.
Dopo una lunga conversazione, la campanella suonò ed annunciò la fine dell'intervallo. Seccati, i ragazzi si salutarono e decisero di continuare a vedersi durante ogni intervallo. Inizialmente Lucy non era d'accordo, ma Natsu l'aveva costretta ad accettare quella proposta fatta da Sting. Dopo essere tornati in classe, si dovettero subire altre quattro ore di sole chiacchiere per farsi conoscere meglio. Il professore della E rimase Mad Geer per tutta la mattina, e durante quelle ore riprese più volte Gray e Natsu, sorpresi sempre a chiacchierare tra di loro. Lucy, invece, era stata attenta anche se non avevano parlato di chissà cosa. Il professore aveva spiegato come funzionavano i primi due anni, così da rendergli le idee più chiare. Si era lasciato fare domande su domande ed aveva dato risposte chiare e dettagliate, così da far sparire qualsiasi dubbio. Esso era già stato preso in simpatia da quasi tutta la classe, anche se lui stesso si considerava un professore piuttosto severo, ma era sempre disposto ad aiutare i propri allievi.
Finalmente le ore passarono e la campanella diede l'annuncio che quella giornata era finita e che, per quel giorno, potevano tornare a casa e riposarsi. Natsu aveva già salutato Gray e Lucy, compresi Rogue e Sting e, dopo ciò, corse fuori dal cancello per tornare a casa. Percorse il marciapiede non tanto affollato di corsa, tenendo la cartella stretta in una mano invece che sulle spalle. Andava di corsa perché non vedeva l'ora di tornare a casa e raccontare la giornata trascorsa a suo padre Igneel Dragneel, proprietario di un ristorante. Era un uomo alto, capelli abbastanza lunghi e rossi, occhi castani e, alle volte, sembrava essere un uomo minaccioso a causa della sua corporatura piuttosto massiccia. In realtà era molto premuroso e raramente si arrabbiava per qualcosa, specie se si trattava di suo figlio. Natsu riuscì a tornare a casa in dieci minuti, non essendo molto lontano dalla Fairy Tail. Non appena varcata la porta ed averla chiusa, buttò le scarpe e la cartella all'entrata, ignorando le festa che il suo gatto Happy gli fece non appena entrato. Dopo percorse il piccolo corridoio e corse in salotto, guardando subito dritto verso il divano in pelle. Suo padre era seduto lì, con i gomiti sulle cosce e la fronte poggiata sulle nocche. Il ragazzo si mise di fronte a lui e si sedette per terra, a gambe incrociate. Il gatto lo seguì ed andò ad accucciarsi in mezzo alle gambe del ragazzo, grattandogli le cosce nella speranza di essere notato. «Papà, devo raccontarti un sacco di cose! Questa accademia è davvero prestigiosa, ci hanno riempiti di informazioni che neppure tu sapevi!» Iniziò frenetico Natsu, col sorriso stampato in faccia. «Purtroppo Rogue e Sting non sono nella mia stessa classe, ma fortunatamente siamo allo stesso piano e possiamo vederci quando vogliamo! Inoltre ho fatto amicizia con altri due ragazzi, Gray e Lucy. Lui sembra essere perennemente arrabbiato ma abbiamo un sacco di cose in comune, infatti ci piacciono le stesse cose. Lei invece è strana, ma forse perché è molto timida ma sembra essere piuttosto simpatica e disponibile!» Raccontò inizialmente Natsu, contento di poter condividere quei momenti col padre. L'uomo non diede alcuna risposta, continuò semplicemente a tenere il capo chino ed a guardare un punto fisso del pavimento. Nonostante si fosse accorto che non fece alcuna reazione, il ragazzo non demorse e decise di continuare con il suo racconto. «Il professore che abbiamo avuto oggi si è dimostrato molto gentile, anche se sembra piuttosto severo e credo che sarà noioso averlo... mi ha ripreso più volte per niente, non è giusto!» A quella frase, Igneel alzò il capo e si portò le mani agli occhi, stropicciandoseli.
«Se ti ha ripreso è perché non stavi attento» Pronunciò il padre, per poi portargli una mano sui capelli e arruffarglieli. Quel gesto irritò un poco Natsu, ma non si lamentò essendo contento di aver ricevuto una risposta da lui. «Stasera dovrò andare a lavorare, quindi dovrai prepararti la cena da solo» Lo informò in seguito, alzandosi dal divano e dirigendosi verso le scale alla destra del salotto. Il figlio piegò la testa di lato, abbastanza confuso, e si alzò, seguendo Igneel.
«Non eri in ferie?» Domandò curioso, salendo le scale insieme al padre. Quest'ultimo sospirò pesantemente, ma non per la domanda fattagli dal figlio. «Sì, ma ho deciso di ritornare a lavorare. Hanno bisogno di me e non posso pensare solo ai miei comodi, ho delle responsabilità» Rispose, entrando nella sua camera da letto. Natsu si fermò alla soglia della porta, osservando il padre che si metteva a sedere sul letto. Quella era una di quelle volte: si sarebbe messo seduto ed avrebbe pensato per tutto il pomeriggio. Quello era il suo solito comportamento da quando sua madre, per lavoro, dovette trasferirsi addirittura dall'altra parte del mondo. Era una manager abbastanza famosa e brava nel suo lavoro, per questo veniva ingaggiata da chiunque ed era piena di impegni. Igneel non aveva preso affatto bene la decisione della moglie, soprattutto perché furono obbligati a separarsi. Rispetto a molte altre famiglie, i suoi genitori si erano sempre amati, nonostante fossero passati anni e anni dal loro primo incontro. Igneel si sentiva frustrato ad non avere più la moglie accanto; a volte si sentivano via telefono, ma per l'uomo non era abbastanza. Sentiva la sua mancanza e, anche se col figlio non ne parlava, esso sapeva bene cosa passasse nella testa di suo padre. Lo conosceva fin troppo bene e sapeva quanto stesse soffrendo per la mancanza della moglie, e ciò lo dimostrava il fatto che da un paio di anni soffriva di depressione. Nonostante questo continuava ad andare a lavorare, anche se era costretto a prendersi delle ferie costanti, essendo state consigliate dal dottore che visitava Igneel, così che potesse riposarsi.
«Forse dovresti rimanere a casa un altro paio di giorni, non credi papà?» Propose preoccupato Natsu, che in risposta ricevette solo un sospiro. Ormai l'uomo di casa non sembrava più esserlo Igneel, ma il figlio. Si occupava di tutte le faccende domestiche e, solo la mattina, preparava la colazione. Qualche volta anche il pranzo e la cena, specialmente quando suo padre si dimenticava di preparare da mangiare, essendo totalmente preso dai suoi pensieri, oppure quando doveva andare a lavorare. Si era abituato a rimboccarsi le maniche in casa, non era per niente un peso per lui, ma gli dispiaceva vedere suo padre in quelle condizioni. A volte sembrava migliorare, altre invece addirittura peggiorare. Dipendeva da vari periodi e, in quelle occasioni, Natsu non sapeva come comportarsi, dunque lo lasciava sempre in pace.
«Sono contento tu ti sia divertito oggi, però ricordati che non è come essere all'asilo: ti devi impegnare. Non devi avere voti eccellenti, ricordalo, ma il minimo indispensabile voglio che tu lo faccia» Disse improvvisamente Igneel, osservando il figlio che continuava a stare immobile sulla soglia di camera sua. Natsu sorrise a quelle parole ed annuì, per poi incamminarsi verso il padre. Gli si buttò addosso dopo averlo raggiunto, circondando il collo di lui con le braccia. Si unirono in un tenero abbraccio, ed esso era sempre molto di conforto per Igneel. Il corpo di Natsu sembrava essere sparito sotto le braccia possenti del padre, che davano sempre un po' di sicurezza a Natsu. Quei momenti non erano rari tra i due, ma succedevano solo quando l'uomo aveva bisogno di conforto. Per quella volta, invece, il motivo era diverso: sotto quell'abbraccio si nascondeva un enorme "grazie" da parte del rosato, che non poteva esprimere a parole. Anche il loro gatto Happy li raggiunse e, con un balzo, si ritrovò sopra il letto, accovacciato accanto alle gambe di Igneel, intento a fargli qualche fusa. Natsu era sicuro che, prima o poi, suo padre avrebbe superato quel brutto momento, e lui lo avrebbe aiutato senz'altro. Si sarebbe impegnato alla Fairy Tail ed avrebbe continuato ad aiutarlo a casa; voleva che fosse orgoglioso di lui e sentiva il bisogno di vederlo sorridere.




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Salve a tutti i lettori!
Eccomi tornata col secondo capitolo. Pensavo ci avrei messo più tempo ad aggiornare avendo avuto - di già - il blocco, però alla fine ce l'ho fatta.
Qui abbiamo presentato altri tre personaggi, ovvero: Sting, Rogue e Lucy. Abbiamo anche parlato un po' della vita privata sia di Natsu che di Lucy, e più in là scopriremo altre sfumature delle loro famiglie e del loro passato.
Avverto che per ora i capitoli saranno soprattutto per presentare i vari personaggi, specialmente quelli principali che non sono nemmeno pochi. Più in là entreremo nel vivo della storia e approfondiremo i caratteri dei personaggi, così da conoscerli meglio!
Ringrazio di cuore manganime_love e Lovers13 per aver recensito lo scorso capitolo, e anche tutti coloro che hanno inserito la storia nelle preferite/ricordate/seguite. Grazie davvero.
Alla prossima!




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