Capitolo 4
Capitolo
3- Hollis
-Quindi tu sei la mia compagna di stanza?
-Si piacere, sono Amanda
-Veramente penso sia troppo lungo come nome, dovresti accorciarlo, tipo
Ami.
Alli dopo aver concluso la frase si bloccò di scatto. Ami,
le
era rivenuta in mente Ami dopo tantisismo tempo, si guardò
riflessa nello specchio: Ezra le aveva dato una seconda
possibilità cosa che a Ami non è potuta succedere
e
perchè i suoi occhi erano così tristi?
-Okay, come vuoi, tu sei?
-Evie
Disse velocemente come se si fosse scordata di essere Evie.
Si
incamminò velocemente verso l'aula della sua prima lezione
quando presa dalla fretta, inciampò. Pensava di non
rialzarsi
quando sentì le braccia di un ragazzo prenderla per il
bacino.
Riprese i libri velocemente per poi rimanere immobile. Davanti a lei
c'era Ian, rimase ad osservarla, finchè lei non si
girò
velocemente e andò verso il banco più vicino alla
cattedra del prof. Si girò nuovamente, vedendo lo sguardo di
Ian
perso su di lei. Questo era una tortura. Più lei provava ad
andare avanti più incontrava pezzi del suo passato come se
si
dovesse unire un puzzle che non voleva che si unisse. Seguì
la
lezione di storia, finchè alla fine si sentì
prendere per
il braccio. Si bloccò ancora quando Ian le sorrise.
-Ci conosciamo?
-No, non penso, sono nuova mi sono appena trasferita qui per seguire
questo college.
-I tuoi occhi
-Davvero non so chi tu sia. Piacere Evie
-Ian
La ragazza accettò la stretta di mano, per poi abbassare lo
sguardo. I suoi occhi ingannavano. Non poteva cambiarli, non poteva
mascherarli se non con quintale di trucco nero. Aspettò
qualche
secondo finchè Ian non si mise di nuovo davanti a lei.
-Per questa brutta figura, ti devo offrire un caffè
-No grazie, non bevo caffè
-Non ti mangio sai?
-Penso che sia meglio che me ne vadi, fidati
-Voglio solo un amica,
non pensare male. Ho appena perso la mia migliore amica e mi sento
così solo.
Alli rimase di stucco. Come poteva dire di no a Ian vedendolo
così. Lo guardò nuovamente per poi lasciarsi
scappare un
sorriso. Ian era così per elaborare qualsiasi
lutto, ci provava
con ogni donna che aveva di fronte. Non era cambiato. Era sempre lo
stesso.
Ricordava ancora il suo sguardo quando l'aveva lasciata cadere, non
riusciva a toglierselo dalla mente. Ogni notte sognava lui che
semplicemente la lasciava cadere nel vuoto e poi il nulla. Il vuoto
totale.
-Allora?
-Va bene, solo un caffè.
***
-Hanna? Cosa succede? Da dove viene tutta questa felicità?
Chiese Spencer osservando l'amica, che rimase concentrata a fare la sua
torta. Non diede importanza all'amica, perchè in quel
momento sapere che sua figli era viva, era l'unica cosa che importava.
Prima che Spenser riuscisse a parlare, scese dalle scale Tom che si
avvicinò alla madre.
-Hei, mamma
-Tesoro, dimmi
-Sei stranamente felice
Hanna sorrise e tornò alla sua torta "Sono semplicemente
felice ecco" disse tornando a fissare il figlio e l'amica.
***
I due ragazzi si incamminarono verso il bar, Ian non riusciva a
distogliere lo sguardo da quella bella ragazza che aveva al fianco,
Alli si sentiva a disagio, molto più a disagio che quando
aveva incontrato Jason il giorno prima.
Ian si avvicinò a lei chiedendole un sacco di dettagli della
sua vita e Alli sapevaa interpretare il ruolo di Evie alla perfezione,
raccontò tutto: da quando era nata a quando aveva deciso di
iscriversi alla Hollis.
-E tu parlami delle tue storie d'amore?
-Mi sono innamorato di una ragazza al primo ballo della mia scuola,
l'ho baciata e poi lei mi ha detto che non potevamo fare
così, visto che piacevo alla sua migliore amica. Visto che
non ero un bravo ragazzo diciamo, ne ho approffitato. Il problema che
mi sono innamorato di Maya, si chiamava così la mia ex.
Siamo stati insieme tanto, finchè non l'ho tradita con la
mia migliore amica Ami.
Ian si bloccò pronunciando il nome di Ami. D'istinto Alli
gli prese la mano distrengendola forte alla sua, lui la
guardò e fece un umile sorriso, non finì il
discorso, perchè senza un motivo apparentamente nullo, i due
si erano avvicinati sempre di più.
-Due caffè, grazie
Disse Ian ordinando i due caffe, quando si girò nuovamente
verso Alli.
-Comunque, è giusto che finisca il discorso. Ho lasciato
Maya alla fine perchè mi sono reso conto di essere sempre
stato innamorato di una ragazza che è sempre stata vicina a
me. Alli. Solo che poi io l'ho uccisa, diciamo così. No,
okay non sono un assassino..
Alli rimase immobile. Lui credeva di averla uccisa, ma lei non pensava
questo, sapeva benissimo che lei è caduta per causa del suo
shock. MA lei non ha mai pensato che la colpa ricadesse su Ian.
Gli riprese le mani e lui si avvicinò a lei.
-Mi sembra di conoscerti, riconosco le tue mani
-Sarà una cooincidenza.
I due bevvero il caffè, Ian decise di portarla fuori al
parco. I due passarono la giornata insieme, stavano riacquistando il
loro rapporto, solo che Ian era cieco. Non si era reso conto che la
ragazza che stava facendo ridere era la sua Alli. La ragazza che amava.
O forse fu' proprio quello a farla scoprire.
Alli si appoggiò per terra, quando Ian si
avvicinò a lei.
-Non posso crederci, sei uguale a lei. Hai la stessa risata.
La stessa voce.
Le stesse mani.
Gli stessi occhi.
Sei lei, sembri così tanto lei.
Alli si girò dall'altra parte, aveva così voglia
di dirgli che era lei. Voleva urlarglielo. Ma non poteva.
Ezra gliela aveva detto, non poteva dire nulla.
-Scusa devo andarmene.
La ragazza lo lasciò e comincò a correre nella
direzione opposta. Corse senza fermarsi, rivoleva la sua vita.
Le mancava essere bionda.
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