Il passato che si intreccia di nuovo con il presente.

di BalthierSan
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Archades, Impero di Arcadia. 698 A.V.

- "Dai! Veloce o faremo tardi!"

Una ragazza dai lunghi capelli argentati correreva per il quartiere tsenoble della Capitale tenendo per mano un altro ragazzo che faceva fatica a starle dietro. La sua voce non era eccessivamente alta, ma in posto composto come i quartieri alti di Archades, si faceva notare non poco. 
Il ragazzo che veniva trainato da lei non tentava, invano, di farla fermare o, per lo meno, rallentare, ma il fiato gli veniva a mancare e quindi decise di continuare a correre senza dire nulla. 
Proprio nel momento in cui le forze sembravano abbandonare il povero ragazzo, la sua compagna di corsa sembrò rallentare, lasciandogli la mano per poi fermarsi poco più avanti. 
Il ragazzo, con le mani sulle ginocchia e il fiatone cercava di dirle qualcosa di sensato.

- "Hey, Kalista, avresti potuto anche andare più lentamente! Come vedi, non è ancora arrivato!"

La ragazza che si era persa a guardarsi intorno, in cerca di un volto, udite le parole dell'amico si voltò verso di lui, con una buffa espressione imbronciata.

- "E io che ne potevo sapere che non fosse ancora arrivato, eh?"

-"Ma lo sai che è sempre in ritardo! l'ho imparato anche io! ormai. "


Alzatosi di nuovo in posizione eretta il ragazzo tentò di dare una sistemata ai vestiti ormai sgualciti dalla lunga corsa, anche se in realtà, non gli interessava poi così tanto, come apparissero i suoi vestiti. Probabilmente, quel gesto era solo il riflesso di un'azione ripetuta da qualcun'altro con cui passava tanto tempo.  L'amica gli si avvicinò, aiutandolo a sistemarsi la cravatta. Gli occhi ghiacciati di Kalista erano puntati sulle proprie mani che cercavano di rifare al meglio il nodo di quella fastidiosa cravatta. 

-"Uh.. Non.. non c'è bisogno.. posso fare da solo... Kalista!"

Il viso del giovane si colorò di un tenero rosa acceso dovuto all'imbarazzo del momento, i suoi più o meno lunghi capelli biondo cenere venivano tirati indietro da una piacevole brezza che tirava sulla quella terraza, lasciando il suo viso completamente scoperto.

- "Avanti, Liath, non stare sempre a lamentarti.."

-"Ma.. io... "

Uno sbadiglio alle spalle, inconfondibile per quelle orecchie attirò l'attenzione del giovane. Qualcuno si stava avvicinando a loro, forse la persona che stavano aspettando.
Liath si girò di scatto e subito la sua espressione in volto si fece imbronciata.

-"Ce l'hai fatta ad arrivare! Bisogna sempre aspettarti! Sei incorreggibile!"




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