Un angelo di nome Brian

di piumetta8
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L'ufficio dei servizi sociali era all'ultimo piano di una palazzina che ricordava l'architettura radicale degli anni settanta. Tutto il grigio della struttura cozzava con le lucine al led e con gli addobbi super colorati che invadevano le strade di Charleston nel periodo natalizio.

Prima di chiamare l'ascensore, Jeremy aveva dato un'ultima stretta decisa alla mano di sua moglie e le aveva rivolto uno sguardo incerto:

"Ne sei davvero sicura?"

Il sorriso e la risposta ferma di Tanya, al contrario, erano giunti con una risolutezza lodevole.

"Lo so che essere genitori è durissimo. Ogni giorno avremo l'occasione per fare qualcosa di sbagliato. Ma, sono altrettanto convita, che non saremo dei cattivi genitori: se faremo degli errori, questi saranno dettati dall'amore!"

Il colloquio co n l'assistente sociale, la signora Cynthia Smithers, era equivalso ad un esame teso ed estenuante ma i due neo coniugi non si erano fatti tradire dal nervosismo nemmeno quando l'età verde del loro matrimonio era stato elencato come un punto a sfavore.

"Conoscete la situazione abbastanza bene..."

La signora Smithers aveva appuntellato gli occhiali sul naso e, svestendo l'aria da maestrina, aveva allargato i cuori dei due giovani concedendosi un sorriso empatico.

"Tenete conto che si tratta di un affido temporaneo e dovrete sottoporvi, mensilmente, a delle verifiche con il dottor Sincler, lo psicologo del nostro centro..."

Era fatta! Presto sarebbero stati una famiglia a tutti gli effetti e, mentre correvano verso la casa famiglia, Jeremy aveva preso in braccio Tanya e l'aveva fatta volteggiare in aria. Poi avevano riso insieme e si erano scambiati un bacio come due adolescenti che ricevono il regalo di Natale più bello.


Per la vigilia la tavola di casa Sherwood era stata imbandita di ogni delizia: Denise aveva preparato la sua rinomata Lumberjack pie e Tanya si era cimentata, per la prima volta, nella preparazione delle mandorle pralinate.

"Signore, benvenuto!"

Frank non aveva scordato le gerarchie nell'accogliere gli ospiti appena arrivati e gli Holden avevano, presto, riempito la casa degli amici di allegria e pacchetti colorati.

"E questo piccolo angioletto chi è?"

Claudia Joy si era subito prodigata a vezzeggiare lo scricciolo che, timidamente, si nascondeva tra le braccia di Jeremy, orgoglioso neo papà.

L'avvocato Holden, alla fine, grazie alla sua esperienza di mamma e di donna sensibile era riuscita a strappare un sorriso allo sfortunato-fortunato fanciullo che, fattosi più intraprendente, non aveva perso tempo a correre nell'angolo- giochi dove TJ, Finn, Sarah Elizabeth e Molly avevano improvvisato un precario girotondo. E, con la spontaneità dei bimbi, non avevano avuto difficoltà ad inserire anche quel nuovo amichetto nel loro mondo fatto di favole, caramelle e risate.

Tanya aveva appoggiato le mani, ancora zuccherose, sui fianchi di Jeremy e si era goduta la scena con un'emozione incommensurabile: non pretendeva di essere una mamma perfetta per Brian ma era disposta a fare di tutto per essere una brava mamma.

Aveva osservato suo marito prendere in braccio il piccolo e sussurrargli qualcosa nell'orecchio, poi lo aveva alzato in alto fino alla cima dell'abete e gli aveva fatto mettere il puntale: per tradizione era sempre stato il più piccolo della famiglia a compiere quest'importante gesto.

Sotto l'albero per Tanya e Jeremy non c'erano pacchetti da scartare, il loro prezioso dono già lo avevano avuto: un angelo di nome Brian.





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