Let it snow
Sorpresa! E auguri di buon Natale (in ritardo) e di un felice anno nuovo (in anticipo).
La nostra amata MrsCriss2012 ci ha allietato le vacanze con una piccola
one shot natalizia che ha postato su tumblr. Avrei voluto pubblicarla
prima ma non ne ho avuto il tempo.
Adesso godetevi questo piccolo squarcio di vita della nostra coppia preferita, nell'attesa del sequel di Wake me up inside che, ovviamente, arriverà con l'arrivo dell'anno nuovo.
Un bacio e buone feste a tutti
Manu
Festive Klaine One Shot: Let it snow
by MrsCriss2012
| capitolo originale |
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“Mettilo dentro e basta!”
“Lo sto facendo! E' dentro.”
“Non è dentro.” Sbuffò Kurt. “E'
impossibile che sia dentro. Non è nemmeno totalmente dritto.”
“E' dritto ed è dentro, te lo dico
io.”
“Va bene. Allora lascialo andare e lo
controlliamo.”
Blaine strisciò via da sotto l'albero
di natale, i capelli sparati in tutte le direzioni, le guance
arrossate, la camicia stropicciata. Era adorabilmente scompigliato, e
normalmente Kurt lo avrebbe tirato verso il divano, o di nuovo a
letto, se non fosse stato troppo preoccupato con il sistemare il loro
primo albero di natale per il loro primo natale da mariti.
“E' un po'...” Cominciò Blaine
mordendosi le labbra e piegando la testa da un lato. “E' un
pochino...”
“Asimmetrico?”
“Si.”
“E' ad un angolo di quarantacinque
gradi!”
“Non è così male.” Provò Blaine,
ma Kurt stava già indicando la base dell'albero.
“Torna sotto, e assicurati che sia
dritto nel vaso.”
“Va bene, ma tu devi spingere.”
“Dovrò salire sulla sedia.”
“Seriamente?”
“Si, seriamente, dato che un cretino
ha insistito che prendessimo l'albero più alto che c'era.”
Ci volle più di un'ora, e alla fine
Blaine si chiese se il disturbo ossessivo di sistemare l'albero fosse
una cosa vera, e se così fosse, perché non era a conoscenza del
fatto che Kurt ne soffrisse? Ma l'albero era al posto. Era grande,
quasi toccava il soffitto, ma stava magnificamente nel loro
soggiorno, occupando un'enorme quantità di spazio.
“Penso sia ora di decorarlo.”
“Hmm.”
“No?” Blaine era sorpreso e fece un
passo indietro, sapendo che in momenti del genere era meglio
aspettare ordini da Kurt.
“No... Non no. Voglio dire si. E'
solo...” Kurt si spostò dietro Blaine, cingendogli la vita con le
braccia e baciandogli il collo. “Ti amo da morire. Mi dispiace di
essere un perfezionista scontroso.”
“Tu sei il mio perfezionista
scontroso.” Disse Blaine felice, sporgendosi per poggiare la testa
sulla sua spalla. “Quindi ti lascerò andare, perché camminare
quindici isolati con un pesante albero e poi passare un'ora a cercare
di conficcarlo in un vaso non sarebbe molto divertente se non fosse
con te.”
“La prossima volta che supero il
limite, dimmelo e basta.”
“Si, no.” Disse Blaine con una
risata. Chiuse gli occhi e sospirò contento. “Potrei stare così
per sempre.”
“Ricordi quando eravamo in questa
posizione, e tu ti sei poggiato contro il muro e abbiamo fatto del
sesso bollente? Bei tempi.”
“Si, Kurt, me lo ricordo perché è
stato ieri.”
“Si.”
“Andiamo.” Disse dandogli una pacca
sulla mano. “Mettiamo le fantastiche luci.”
Kurt sospirò, sapendo che Blaine si
era perso l'imput. “Okay.”
Dieci minuti dopo, e Blaine era
precariamente in equilibrio su una sedia mentre Kurt lo dirigeva dal
pavimento. “Più in alto!”
“Questo è il massimo a cui arrivo!”
“Ti stai sporgendo, Blaine? Non
sembra che tu ti stia sporgendo molto.”
“Mi sto sporgendo.” Grugnì, poi si
sporse così tanto con la fila di luci che quasi cadde.
“Non cadere sull'albero!” Strillò
Kurt.
Blaine si morse un labbro, poi
finalmente agganciò le luci sui rami più alti e sorrise,
compiaciuto dei suoi sforzi. “Ecco.”
“Adesso devi metterle dietro.
Altrimenti non sarà illuminato equamente.”
“Va bene.”
Si sporse, ma si sbilanciò e cadde.
“Attento all'albero!”
Cadde con un tonfo, alzandosi poi in
piedi e massaggiandosi un fianco. “Sto bene Kurt, grazie.”
“L'albero è ancora intatto?”
“Chi lo sa? Se così fosse sarebbe
l'unica cosa intatta in questo posto.”
Incrociò lo sguardo di Kurt e risero,
poi Kurt si mise davanti a lui, cingendogli la vita con le braccia.
“Mi dispiace Blaine. Stai bene?”
“Un fianco livido, ma ce la farò.”
“Vuoi che gli dia un bacio per farlo
stare meglio?”
“No, voglio che la smetti di essere
prepotente e scontroso.”
“Posso farlo.”
“Non puoi.” Gli disse Blaine con un
sorriso. “Ma ti amo per averci provato.” Lo baciò con
gentilezza, ma proprio quando le cose stavano cominciando a spostarsi
verso qualcos'altro si tirò indietro. “Decorazioni.”
“Okay. Ti dirò dove metterle una per
una.”
“Assolutamente no!” Rise scuotendo
la testa. “Seriamente Kurt, sei terribile.”
“Non era mia intenzione esserlo, è
solo che per me le decorazioni sono molto importanti.”
“Okay, va bene. Poiché ti amo e
poiché non voglio più che mi urli contro, ti lascerò dirigere le
decorazioni dell'albero.”
“Grazie!” Strillò saltellando sul
posto. “Oh grazie!”
Non fu una sorpresa che da quel momento
in poi Kurt fu felice e ottimista. Blaine non poté fare a meno di
fermarsi di tanto in tanto solo per guardare suo marito e sorridere.
Certo, gli sarebbe piaciuto poter scegliere dove mettere qualche
decorazione, ma lasciò perdere contento se quello significava
rendere felice Kurt.
Cantarono insieme dei cori natalizi,
cercando di superarsi a vicenda nelle armonie, e ogni tanto Kurt
prendeva Blaine tra le braccia e ballavano attorno all'albero prima
di attirarlo in un lungo bacio. Si fece buio per quando finirono, e
fuori stava cominciando a nevicare, ma il loro albero era bellissimo,
e rimasero seduti per terra l'uno di fianco all'altro alzando lo
sguardo ed ammirandolo.
“Fantastico.”
“Si.” Concordò Kurt poggiando la
testa sulla spalla di Blaine. “Tu lo sei.”
“Oh, sta zitto.”
“E' vero.” Unì le loro dita,
portandosele alle labbra. “Il mio meraviglioso marito.”
“Ti amo.”
“Ti amo anch'io. Dovremo... Hey!”
“Cosa?”
“Non abbiamo preso una stella per la
punta dell'albero!”
“Pensavo ne avessi comprato una?”
“No.” Disse tristemente Kurt.
“Perché quella che mi piaceva costava ottanta dollari e tu avevi
detto che erano troppi soldi.”
“Da Lord and Taylor? Si, era un po'
stravagante.”
“Lo so, ma poi avevo intenzione di
cercarne un'altra ma non l'ho fatto... E adesso non abbiamo la
stella.”
“Possiamo prenderne una domani.”
“Si.”
Sospirò, ma era abbastanza contento da
tornare a poggiare la testa sulla spalla di Blaine, guardando le luci
accendersi e spegnersi.
“Io esco.”
Kurt si sedette. “Cosa?”
“Esco. Il supermercato sarà ancora
aperto, penso, e l'altro giorno avevano le decorazioni per gli
alberi.”
“No, Blaine, non uscire con questo
tempo. Comincerà a nevicare.”
“Sono tre isolati.” Gli disse
Blaine baciandogli la guancia prima di mettersi in piedi. “Non ci
vorrà molto, e poi avremo una stella.”
“Blaine davvero, possiamo andare al
supermercato domani. È quasi ora di cena, e c'è buio, è bagnato e
fa freddo...”
“E io ti amo, e so quanto sia
importante per te che l'albero sia perfetto.”
“E' più importante che tu non ti
becchi la polmonite.”
Ma Blaine era già alla porta,
infagottato nel suo cappotto, sciarpa, cappello e stivali. “Tornerò
presto.”
Dieci minuti divennero venti, poi
trenta, poi un'ora. Kurt continuava a guardare l'orologio, e quando
un'ora divenne due, cominciò ad andare nel panico. Chiamò Blaine al
cellulare, che si illuminò sul tavolino da caffè, e poi si alternò
tra il sedersi alla finestra ad attendere o fare qualcosina in cucina
per tenersi impegnato.
Alla fine, due ore e trentacinque
minuti dopo, Blaine tornò. Entrò dalla porta e a quel punto
entrambi si fermarono a fissarsi.
“Dove diavolo sei stato?”
“Cos'è tutto questo?” Chiese
Blaine. Il fuoco era acceso, il tavolo era apparecchiato per la cena,
della dolce musica risuonava e tutto il posto era illuminato da
candele.
“Te l'ho chiesto prima io.”
“Sai dove sono stato.” Si tolse il
cappotto e gli stivali, assicurandosi di non far cadere acqua per
terra. “Hai preparato la cena?”
“Si.”
“Lasagne.”
“L'ho presa dal freezer.” Disse
Kurt, ma era segretamente eccitato dal fatto che Blaine riuscisse a
riconoscere così bene i pasti. “Ricordi quella domenica in cui ho
cucinato tantissimo cibo da conservare?”
“Si, Kurt. È stato la settimana
scorsa.”
“Si.”
“E c'è un motivo per cui hai solo
l'intimo addosso e tieni una bottiglia di vino in mano?”
Abbassò lo sguardo, come se sorpreso,
e poi lo rialzò con un sorriso imbarazzato. “Beh.”
“Beh.” Sorrise Blaine, e si tolse
velocemente il maglione, seguito dal resto dei suoi vestiti fino a
quando anche lui non si ritrovò con solo l'intimo addosso. “Vieni
qui.”
“Con piacere.”
“Sali sulle mie spalle.”
“Cosa?”
“Sulle spalle, e chiudi gli occhi.”
Kurt lo fece, troppo di buon umore per
controbattere, e poi Blaine lo portò fino all'albero, prima di
mettergli una scatola tra le mani.
“Apri gli occhi.”
“La mia stella!”
“Ho fatto il prima possibile, ma ci
vuole molto tempo per arrivare a Manhattan e tornare indietro. C'era
traffico ovunque. Le file da Lord and Taylor erano enormi... ma ecco
la tua stella. Buon natale, mio bellissimo marito.”
Da sopra le sue spalle Kurt fece un
saltello eccitato prima di lasciargli un bacio sulla testa. “Sei
adorabile. Tutto questo è adorabile. Essere sposato con te... E'
perfetto, Blaine, e io non avrei potuto chiedere di più... Tranne
che una bella stella. Guarda. E' così scintillante, e carina, e
carina, e scintillante...”
“Kurt, metti quella dannata cosa
sull'albero prima che io mi spezzi il collo.”
“Oh giusto, scusa.” Si sporse
mettendo la stella sull'albero proprio prima che Blaine grugnisse e
lo buttasse senza troppe cerimonie sul divano.
“Guardalo.” Disse gettandosi
accanto a Kurt per ammirare l'albero. “Adesso è davvero
magnifico.”
“Assolutamente.”
“E adesso penso che ci meritiamo
entrambi un premio, tu no?”
“Oh?” Kurt diventò eccitato e
sorridente quando Blaine si stese sopra di lui e cominciò a
baciargli la mascella. “Beh...” Passò le mani sui muscoli della
sua schiena fino a quando non raggiunse gentilmente la curva del suo
fondo schiena. “Mancano venti minuti prima che la cena sia pronta,
e abbiamo solo l'intimo addosso, quindi...”
“Quindi...” Le labbra di Blaine
trovarono quelle di Kurt, attirandolo in un profondo bacio
appassionato. Si strinsero, gemendo dolcemente, separandosi soltanto
quando quasi caddero dal divano.
“Hey.” Disse Blaine guardando fuori
dalla finestra. “Sta nevicando!”
“Si?” Kurt li fece rivoltare,
stringendo i polsi di Blaine sopra la sua testa prima di baciargli
l'incavo della gola. “Lascia che nevichi.” Mormorò lasciando una
linea di baci fino al centro del suo petto. “Let it snow, let it
snow, let it snow.”
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