All your perfect imperfections

di angicde
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“Ti amo” sussurrò Louis, girandosi alcune ciocche dei capelli di Harry tra le dita.

Passarono svariati secondi di silenzio prima che Harry ricominciasse a parlare, e Louis non era neppure spaventato che non rispondesse. Il continuo nascondere i propri sentimenti li aveva appesantiti così tanto, ma ora, davanti alla genuinità di Harry, non ci potevano essere più maschere. E l’obbiettivo non era più quello di sentirsi rispondere “Anch’io”, quanto quello di esternare tutto l’amore che ormai da tempo provava. E improvvisamente qualsiasi momento sarebbe stato perfetto.

Poi, con parole sorprendentemente sagge agli occhi del più grande, il ragazzo ripose: “Amare qualcuno non significa pensare che sia bellissimo.” E Louis, come in trans sotto l’effetto della voce del ragazzo, ascoltava. “Posso guardare il tuo naso e ammettere che, di per se, non é bello. Troppo grande.” E man mano che parlava, sfiorava con le dita le parti del viso del ragazzo di cui parlava. “I tuoi capelli? Un po’ crespi e il colore nulla di che.” Sorrideva allegerendo la tensione. “E lo stesso le tue mani, la tua bocca… Ma sei tu. Sei tu nel tuo insieme che mi fai innamorare.“ E i cuori di entrambi presero a battere più velocemente ”Tutte quelle piccole imperfezioni messe insieme formano te, e tu non sei bello, ma sei tu. È te che amo, nella tua totalità.” Gli occhi di Louis erano sull’orlo delle lacrime, mentre Harry guadagnava coraggio nella voce. “E non posso fare a meno, raggiunta questa consapevolezza, di amare ogni tua imperfezione, perché forma te. E io ti amo.”

E Louis rimase senza fiato per un minuto intero, orse più finché il silenzio e la notte gli fecero perdere la concezione del tempo e l’unica certezza rimasta in lui era che Harry aveva espresso a parole tutto quello che lui sentiva, ma non era in grado di esternare, se non con quelle tre semplici parole. E furono quelle parole che continuavano a ripetersi nella sua testa, e poi ad alta voce dopo che il maggiore aveva trovato la forza di avvicinarsi a lui e di far toccare le loro labbra. Fu un momento assolutamente magico. E non ci furono altre parole al di fuori di quelle tre per il resto della notte, mentre l’atmosfera si scaldava contrastando il gelo della notte.




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