L’odore di questo demone è pestilenziale. Riesce a coprire
il fumo della sigaretta.
Ha appestato tutto il tunnel della metropolitana...a dir
poco seccante, giacché la ventilazione è quella che è. Il giorno in cui
decideranno a rifare gli impianti dell’aerazione sarà sempre troppo tardi.
Cammino sui binari con aria svagata, guardando le cicche e
le cartacce fra le pietre. Toh, una monetina. Mi chino a raccoglierla e la
metto in tasca. Può sempre servirmi per farmi pulire il parabrezza della
macchina. Con le mani affondate nelle tasche, fischietto l’ultima dei Placebo.
Quel tipo che si trucca, mi da da pensare, ma ognuno
è libero di fare quel che più gli aggrada a questo mondo.
Ad esempio io stendo demoni.
Avete sentito bene. Piccoli diavoletti viscidini con le
codine e le corna. Quando dice bene. La maggior parte delle volte sono
ributtanti, fetidi e perdono bava.
Non vi fate un’idea delle camice che ho buttato: quei
bastardelli sfacciati tendono ad aggrappartisi addosso per strapparti il cuore.
Che ci faranno, non lo so. Penso lo mangino.
Di sicuro l’anima, la dentro, non c’è.
Mi fermo esattamente a metà del tunnel. La bassa
illuminazione mi fa stringere gli occhi. Vi starete chiedendo perché sto fermo
come un idiota in una galleria, col rischio di farmi investire un momento
all’altro dal treno.
Semplice: Loro adorano stare al centro di qualunque cosa.
C’è una sorta di corrispondenza con l’Aldilà. I piccoli
bastardi comunicano con i loro amichetti nell’Averno,
aprendo i portali disseminati un po’ ovunque.
Potreste anche esserci seduti sopra.
Un oggetto non è mai quello che appare. Quei fetenti vedono
e sentono in un altro modo, basta che vi sia poca energia spirituale
concentrata attorno all’eventuale portale. I maiali ci vanno a nozze.
Una volta si è aperto un portale sulla tazza del cesso di un
ciccione! È stato divertentissimo…
Bah…mi sto seccando parecchio e ho anche finito le
sigarette.
Mi guardo attorno fischiettando. Non c’è molto da vedere: i
binari di scambio, le luci…che divertimento!
Mi piace prendere la metro di solito, non hai problemi di
parcheggio e si fanno tanti begli
incontri.
La mia ultima fiamma l’ho conosciuta proprio nel vagone
centrale.
Lo sconsiglio vivamente, soprattutto nell’ora di punta.
Che strano….
Ogni mattina incontravo quella sventola dalle gambe
chilometriche nel vagone centrale. Lo sorveglio continuamente, non si può mai
sapere. È stato un attimo, un riflesso sul finestrino chiuso proprio in quel
momento, un barluginio sinistro…cazzo ci sono rimasto male!
Ci avevo fatto un pensierino sulla ragazza. Più di uno, ad
essere sinceri. Nella mia fantasia ero arrivato felicemente in prima base già
al primo appuntamento. Mi stavo arrovellando giusto in quel momento, su un
possibile approccio che non risultasse troppo diretto o sfacciato, ed eccola
la…
M’è toccato darle fuoco.
Non davanti a tutti sia chiaro. La ragazza è stata travolta
da una passione bruciate per il sottoscritto.
Ricordo che da piccolo, arrivavo fino alla fine della
banchina e guardavo dentro quel tunnel scuro chiedendosi sempre dove portasse.
Vedevo delle strane forme muoversi nel fondo e quando lo dicevo alla mamma, lei
alzava le spalle accusandomi di avere troppa fantasia e guardare troppa
televisione. Crescendo ho continuato a vederli e stavolta erano di più...e
puntavano decisamente incazzati verso di me.
Una volta ho anche urlato, richiamando l’attenzione della
gente. Il bel risultato è stato quello di farmi dare del pazzo, rischiando di
essere internato.
Io li vedevo loro no.
Mi sono fatto un paio di lastre al cervello per scoprire un
tumore di qualche genere.
Niente. Ero più sano io dei medici che mi avevano in cura.
Scusate, lo so che sto parlando da cinque minuti buoni e non
mi sono presentato.
Aspettate un altro po’. Quel figlio di puttana si sta
avvicinando. Più che vederlo, sento il suo odore schifoso sopra la testa.
È su di me.
Odio che mi arrivino sul cranio! Questi cosi non sanno
quanto c’impiego la mattina a spettinare ad arte la selva. Devono essere
spettinati ma non troppo…ma che vuoi che ne capiscano loro di hair style!
“Non impareranno mai…” sussurro ficcando una mano sotto il
giaccone lungo. Faccio appena in tempo a sollevare il pugno stretto attorno
all’amuleto che il bastardo arriva a pochi centimetri dei miei capelli. Lo
scudo si apre e il non-morto, non-vivo, quello che è insomma, viene scagliato
di nuovo verso la volta.
Resta impigliato tra i fili elettrici prendendo una scossa
niente male. Assaporo con piacere l’odore di carne di demone bruciata. Sorrido
leggermente e ammiro l’opera, pensando con una smorfia che gli addetti ai
rifiuti ci metteranno un bel po’ a staccare quello schifo dalle pareti.
Cazzi loro.
L’eroe ha già dato, per stanotte.
Un buon bicchiere di vodka ghiacciata nel bar di Eudora e
dritto a nanna.
Merda, devo passare in chiesa. Se c’è ancora quello stopposo
rompipalle di padre John, l’acqua santa la uso su di lui !
Cammino per strada cercando di fare più ritardo possibile,
tanto per farlo incazzare un po’ di più. È mezzanotte e la chiesa è chiusa alle
pastorelle sperdute del Signore.
Carità cristiana del cazzo.
È chiusa per tutti, tranne che per me.
La cosa mi fa lo stesso piacere dell’estrazione di un molare.
Ah già…le dovute presentazioni: Adrien
Lebeau, single, lavoro in proprio, eventualmente
posso darvi una mano a cacciare il bastardello che divora i giocattoli di
vostra figlia la notte. Non costo caro, i prezzi variano secondo la possibilità
del contribuente.
Lo so che un eroe non dovrebbe farsi pagare, ma anche io
devo mangiare, sapete?!
Se c’è qualche bella ragazza fra di voi, dai venti ai
trenta, sappiate che il sottoscritto è libero come l’aria. Sono fedele e non
dico parolacce. Vabbè...non è sempre vero, ma quando lavori non puoi
soffermarti su certi dettagli.
Sono un buon partito, che credete? Vado in chiesa e sono
stipendiato direttamente dal Vaticano!
Io e il Vecchio in bianco siamo culo e camicia; appena posso
prendo l’aereo e vado a trovare quel
poveretto che continua a sbattersi per portare voi luridi peccatori
sulla retta via, ciancicando ogni domenica la messa ad un mucchio di persone
che se ne stanno con il naso in aria, non capendo un cavolo di quello che dice.
Non ci avrete creduto su serio? Cavolo ragazzi, ma
cambiatelo quello spacciatore, non vi fa bene sniffare quella robaccia tagliata
con l’ammoniaca.
Andate da Kob, ma non ditegli che
vi mando io. Sarebbe capace di alzarvi il prezzo, il figlio di buona donna.
Che sono quelle facce scandalizzate?
Non ho detto di essere un sant’uomo! Lo lascio fare a padre
John...è così bravo a predicare dal pulpito e a mandarmi in giro per la città ad
ammazzare adepti del Diavolo!
Chi l’ha stabilito che Dio e Satana siano uomini, ancora lo
devo capire. E se lassù ci fosse una Miss con i capelli al vento, al posto del
vecchietto con la barba e lo stuolo di angeli che gli canticchiano attorno? Una
bella fanciulla con un harem di arcangeli dalle ali bianche che se la spassano
tutto il giorno, guardandoci dall’alto e ridendo delle nostre misere vite.
Magra consolazione visto che quelle belle creature, a quanto
dice la Bibbia, sono asessuate.
Satana lo immagino come un transessuale col reggicalze e un
boa di struzzo attorno al collo…o un burocrate in giacca e cravatta con la sua
stilografica personale, caricata a cartucce di sangue. Quest’ultima
possibilità, credetemi, mi spaventa molto di più.
Che cavolo di lavoro…io la odio, la violenza. Non tocco
un’arma da fuoco neanche pagato.
Ho tutto ciò che mi serve per stendere quelle larve mal
cresciute. Acqua benedetta, croci, formule magiche e una discreta dose di
fortuna.
Ci sono nato.
Ho più culo che anima, cosa che attualmente mi diverte
parecchio… mica lo so che succederà, nel
momento in cui mi presenteranno il conto.
Purtroppo sono già arrivato a destinazione. Il portone è chiuso,
devo passare per la porticina laterale.
Stride quando la apro. La cosa mi stupisce, visto che quel
maledetto perfezionista di Johnny non se ne sta mai
con le mani in mano…sempre a cercarmi lavori!
L’aria è fredda, mi fa rabbrividire. Perché diavolo le
chiese devono essere così gelide, lo vorrei capire. Dovrebbe essere un luogo
confortevole in cui declamare i propri peccati a gran voce e perdersi nell’abbraccio del Boss.
Credete a me…Dio se ne frega.