L'ultimo Dursley [IN REVISIONE]

di Ceccaaa
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Jo... un mago?

Dudley Dursley era un uomo di grande rispetto. O, per meglio dire, la sua mole lo era. Incuteva timore a tutti: i suoi colleghi, i vicini di casa, i genitori dei compagni di classe dei suoi figli. Gli unici a non esserne impauriti erano i suoi genitori – soprattutto suo padre – sua moglie e i suoi figli.
Ne aveva due: Vernon, il più grande di sette anni, e Jo. Jo aveva solo tre anni ed era in tutto e per tutto un bambino ordinario. Ordinario fino ad allora.
Erano gli ultimi giorni di giugno. I bambini erano con la madre nel parco giochi deserto. Jo si trovava nell'altalena e il fratello lo spingeva più forte che poteva solo per vederlo battere quelle manine dolci e ridere. A Vernon piaceva vedere suo fratello felice: lo faceva intenerire, gli voleva molto bene. Ad un certo punto, senza preavviso, Jo si saltò in alto dall'altalena battendo le mani e guardando in giù, dove la madre, preoccupata, si era alzata dalla panchina su cui stava seduta, e lo guardava. Ma Jo non precipitò. Rimase fermo qualche secondo e poi, piano piano, planò sul prato. "Jo! Stai bene? Quanto mi hai fatto preoccupare!" gli disse la mamma correndo verso di lui. "Tutto bene, mamma." Rispose lui rialzandosi. "L'avevo già fatto cadendo dal letto!" continuò vedendo il viso sempre più pallida della madre. "Bambini, meglio se torniamo a casa, papà ci starà aspettando." disse la madre prendendo i figli per la mano e raggiungendo l'auto.

"Posso farti una domanda, tesoro?" chiese la donna entrando in salotto con un vassoio per il tè in mano. "Certo, Julia." rispose Dudley, seduto sul divano. "Sei ancora in contatto con tuo cugino Harry?" Dudley spalancò gli occhi e rispose arrossendo: "Veramente no. Abbiamo perso i contatti quando se n'è andato di casa. Perchè?" la moglie lo guardò negli occhi e prese fiato: "Jo ha—spiccato il volo, oggi al parco." rispose. Dudley lo guardò preoccupato e capì cosa lei voleva comunicargli: "Il piccolo Jo—un mago?"




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