Ottocento anni erano trascorsi da quando
i quattro sovrani, Peter il Magnifico, Susan la Dolce, Edmund il Giusto
e Lucy la Valorosa, erano improvvisamente scomparsi. Li avevano cercati
in lungo e in largo, ma nessuna traccia di loro era mai stata trovata.
Alla fine anche i più leali si erano arresi all'evidenza: i loro buoni regnanti non sarebbero mai più tornati.
Così Narnia era andata sempre più in rovina e duecento
anni dopo la scomparsa dei sovrani, i Narniani erano stati attaccati da
genti straniere, che avevano conquistato Narnia, distrutto Cair
Paravell e quasi del tutto sterminato gli antichi abitanti.
I pochi sopravvissuti si erano rifugiati nel folto delle foreste, chiudendosi nel proprio dolore.
Questi stranieri, chiamati "Abitanti di Telmar" avevano costruito una
fiorente comunità, e dominavano incontrastati. Molti re si erano succeduti nel tempo, uno più spietato
dell'altro.
Ma quell'anno, un nuovo re, Caspian VII, era più che mai
intenzionato a cambiare tutto questo. Il suo precettore gli aveva
raccontato tutto quello che sapeva dell'antica Narnia e dei suoi
abitanti. E soprattutto, Caspian sapeva ogni cosa su Peter, Susan,
Edmund e Lucy, antichi e amatissimi sovrani di Narnia.
"Maestro, mi hai raccontato tante e tante volte degli antichi sovrani,
ma non me li hai mai fatti vedere..." chiese un giorno il giovane re al
suo precettore mentre, a cavallo, percorrevano un sentiero appena poco
lontano dal Guado di Beruna.
"Seguimi, Caspian...Te li farò vedere..." rispose quello, incitando il proprio cavallo, seguito a ruota dal re.
Cavalcarono su per il sentiero, scomparendo nel folto della foresta.
Giunsero, alla fine, ad una grande radura, sul cui culmine si trovavano
delle rovine, semisepolte dall'edera e dal tempo. Fermarono i cavalli
all'esterno, ed entrarono a piedi.
"Maestro, dove siamo?" chiese sussurrando Caspian, accendendo un paio
di torce, mentre si addentravano nelle viscere della costruzione in
rovina.
"In un posto speciale...mi hai chiesto di vedere gli antichi re...Ebbene, eccoli!" indicando al giovane una delle due pareti.
Caspian la illuminò con la torcia e rimase interdetto: l'intera
parete era incisa, disegnata e dipinta con scene di tempi passati,
grandi battaglie, splendide creature e alla fine i quattro re,
incoronati e assisi sui loro troni, a Cair Paravell. Una lacrima
scivolò giù dalla guancia del giovane, che si
inginocchiò di fronte alla parete, testa china, come a rendere
loro omaggio.
"Caspian, non sei responsabile di quello che i tuoi antenati hanno distrutto, ma non tutto è perduto mio re!"
"E come? Non vedo come...Narnia è distrutta ormai: Cair Paravell
non esiste più...e i quattro re sono un pallido ricordo, inciso
sulla pietra..."
"Non tutto è perduto, ti dico. C'è ancora una speranza, seppur minima...Il Corno..."
"Di che cosa stai parlando, Maestro?"
"La leggenda dice che la Regina Susan.."
"Qual'è?"
Il maestro indicò al ragazzo una figura alta e slanciata, dai
folti capelli bruni leggermente ondulati, alla sinistra del Re.
"La Regina Susan possedeva un corno bianco, modellato con una testa di
leone a fauci aperte, un corno magico. Il suo suono si poteva udire a
migliaia di chilometri di distanza, e chi lo suonava riceveva immediato
aiuto, in qualunque situazione di trovasse...Ho letto molto, e fatto
molte ricerche a proposito...sembra che sia in grado di riportare qui
gli antichi re, almeno è quello che spero.
Per riportare la pace a Narnia, avrete bisogno del loro aiuto...Il
popolo di Narnia non li ha mai dimenticati, li ascolteranno e
probabilmente li seguiranno..."
"E che cosa stiamo aspettando? Cerchiamo il Corno!"
"Fosse così semplice maestà...Ahimè nessuno sa dove sia...Nessun libro lo dice..."
"Maestro dove potrebbe essere?"
"Non lo so davvero....probabilmente al vecchio palazzo...ma nessuno sa come raggiungerlo..."
"Ma come? Cair Paravell fu distrutta!!" replicò Caspian
infervorandosi, mentre camminavano a ritroso per uscire all'aperto.
"Dal mare...nessuno ci è mai arrivato. Chi ci ha provato non è mai tornato per raccontare..."
"Maestro, pensate di riuscire a trovarlo?"
"Lo spero Caspian, lo spero..." rispose l'uomo, tornando verso il cavallo.
Il giovane re si voltò verso le rovine, mentre riprendevano il
sentiero verso Beruna: aveva sempre sognato di poter un giorno
incontrare gli antichi Re e Regine di quella landa che tanto amava, e
sperava che un giorno il suo desiderio sarebbe diventato realtà.
Nel corso degli anni successivi, insegnò ai suoi figli tutto
ciò che sapeva su Narnia e sugli antichi Re, cosicchè
quando il Corno fosse stato ritrovato, questi sarebbero stati pronti ad
accogliere i veri reali di quella terra selvaggia e meravigliosa.
A Caspian VII successe il figlio, Caspian VIII, intenzionato a portare
avanti la politica del padre. Egli riuscì a mettersi in contatto
con alcuni degli antichi abitanti di Narnia, ma sfortunatamente
morì ancora giovane, lasciando il regno nelle avide e
sanguinarie mani del fratellastro Royan. Costui continuò la
persecuzione che i due predecessori avevano fermato, aumentando le
ronde e i saccheggi.
Che nella morte del fratello Caspian ci fosse il suo zampino, gli
abitanti di Narnia ne erano più che certi. I superstiti si
rintanarono nel folto più folto della foresta, evitando
qualunque contatto con quella gente così malvagia.
Gli alberi, un tempo vivi e vitali, si chiusero dentro le loro spesse
cortecce e divennero immobili; molti animali smisero di parlare per
paura e alla fine tornarono ad essere selvatici; minotauri, centauri,
nani e fauni si rintanarono nei loro nascondigli e non misero mai
più piede fuori dalla foresta, nascondendosi al mondo e agli
uomini.
Passarono altri cinquecento anni prima che qualcosa cambiasse questa immobilità.
Il nuovo re, Caspian, il nono con questo nome, salì al trono.
Ancorchè giovanissimo, egli tuttavia aveva le idee ben chiare:
le cose non potevano continuare così.
Per prima cosa, pose termine alla persecuzione incontrollata delle
genti di Narnia, stabilendo una precaria pace tra i popolo di Telmar e
i Narniani. Nonostante tutto però, egli rimaneva diffidente
verso l'antico popolo. Il suo precettore gli aveva insegnato tutto
quello che sapeva al riguardo, ma egli decise di non interessarsene. La
sua preoccupazione maggiore era rappresentata dai regni confinanti,
sempre desiderosi di espandere i propri confini a spese del suo regno.
Decine di guerre si susseguirono, intervallate da brevi periodi di pace.
Durante uno di questi periodi, al re nacquero due figli. Il maggiore,
un bel maschietto dai profondi occhi blu e dai folti capelli neri, e la
minore, una bellissima bambina dagli straordinari capelli fulvi e dai
profondi occhi verde mare.
"Maestà, avete due eredi!" gli annunciò il suo braccio
destro, il generale Motas, la sera in cui nacquero i gemelli.
In cuor suo, il re ne gioì profondamente. La gioia fu subito sostituita dalla sorpresa.
"Che avete detto? Due?"
"Si Maestà...vostra moglie, la nostra amatissima Regina, ha partorito due gemelli, un maschio e una femmina."
"E..."
"Il maschio è nato per primo."
"Il cielo ci assiste! Voglio vederli!!" esclamò il Re, al colmo
della gioia. Il suo regno era al sicuro ora. Aveva un erede diretto, un
figlio maschio a cui passare il potere quando sarebbe stato il momento.
Si recarono entrambi alla stanza della regina, ma vennero fermati sulla soglia dalla guaritrice.
"Maestà, vi prego non entrate. La Regina è molto debole..."
"Voglio vedere i miei figli, subito!" tuonò.
"Shhh non così forte Vostra Maestà! I bambini sono sani e
forti, e ora riposano in seno alla balia. Vostra moglie non è in
grado di ricevere visite, ve ne prego..."
Caspian amava moltissimo la Regina, nonostante le nozze fossero state
combinate da suo padre. Decise quindi di non insistere e di ritirarsi,
con l'intenzione di tornare l'indomani.
Una voce tenue ma decisa lo chiamò da dentro la stanza.
Si portò al lato del letto dove riposava sua moglie, stanca e sfinita, ma sorridente.
"Alera, moglie mia, dovresti riposare...la guaritrice ha detto che sei molto debole...verrò domani..."
"No...non c'è tempo...prendi i tuoi figli..." rispose con una voce minuscola, appena percettibile.
La balia presentò al re i due piccoli, il maschio per primo.
Il re lo guardò per un momento, scrutandone i lineamenti e le
espressioni, poi lo prese in braccio, stringendoselo al petto con
delicatezza e amore.
"Caspian sarà il tuo nome, figlio mio. E quando sarà ora,
mi succederai al trono, come Re!" disse, ponendo un bacio sulla fronte
rosea del figlio maggiore e restituendolo alla balia.
Quando venne il momento della figlia, Caspian si stupì
grandemente: riccioli fulvi le ricadevano leggeri sul visino
sorridente, mentre due profondi e cangianti occhi verde mare lo
osservavano quasi trafiggendolo; non la prese in braccio ma si
limitò a guardarla.
"Com'è possibile? Nella mia famiglia non mi risulta che qualcuno abbia mai avuto i capelli fulvi..."
"Forse il mio re non ricorda, ma da piccola anche io avevo i capelli bruno-rossicci..."
"Ricordo bene Alera...e ora mi spiego. Questa bimba diventerà
bella come te!" prendendola in braccio e baciandola su entrambe le
guance.
"Tocca alla regina scegliere il nome..." si intromise la guaritrice, inchinandosi alla coppia reale.
Alera si soffermò un momento a riflettere, poi rispose.
"Si chiamerà Alambil, e sarà Principessa di Telmar, di
Narnia e di Archen, come sua madre prima di lei.." disse solenne ma con
un filo di voce, prima di ricadere dolcemente sul cuscino, spossata
dalla fatica.
Il re lasciò la figlia alla balia e si accostò alla moglie, che respirava appena.
"Alera...resta con me..." sussurrò apprensivo.
"Caspian...mio amato sposo...mio re...promettimi..." bisbigliò la regina, sentendo le forze venirle meno.
"Dimmi Alera, sono qui!" rispose lui, prendendole la mano e stringendola tra le sue: era gelida.
"Promettimi...che veglierai sempre su Caspian e su Alambil...e che un
giorno possano entrambi regnare entrambi...Voglio che mia
figlia....diventi...regina..." disse in un ultimo alito di vita la
regina, prima di spirare tra le braccia forti del re, prostrato e in
lacrime.
Quella notte, nessun fuoco d'artificio illuminò il cielo scuro,
nessun coro di campane annunciava la gioia dei regnanti. Al contrario,
il lugubre silenzio veniva rotto dal rintocco ritmico e funereo della
campana, ad annunciare a tutto il regno che la famiglia reale era stata
colpita da un grave lutto.
Si era sparsa la voce e le notizie giunsero fino a Beruna e alla foresta del fiume Giunco.
Gli abitanti di Narnia, apprese tali notizie, non poterono fare a meno
di dispiacersi: il Re Caspian IX era un buon re, nonostante tutto.
Londra, primavera
"Susan!"
L'interpellata si girò e scoprì sua sorella minore, Lucy, che la rincorreva e la chiamava con impeto.
"Lucy, che è successo?"
"Non hai sentito anche tu?"
"Che cosa?" chiese una voce più profonda, quella del fratello Edmund, che le aveva appena raggiunte all'uscita da scuola.
"Edmund, Susan, Lucy!!" li richiamò Peter, invitandoli a salire velocemente sul treno che li avrebbe riportati a casa.
Una volta saliti, finalmente Lucy potè esporre il proprio problema ai tre fratelli.
"Poco fa, ho sentito un suono, come una campana..."
"Lucy, ci sono molte chiese nei dintorni, è ovvio..." le rispose Peter.
"No, non hai inteso...l'ho sentita dentro di me...come se succedesse nella mia testa..."
"A che stavi pensando in quel momento?" le chiese Edmund, pensieroso.
"Pensavo a casa nostra...a Narnia..."
"Che ti avevo detto Peter? Lucy, anche io l'ho sentita...una campana...come a lutto...Qualcosa di grave è accaduto..."
"Com'è possibile che io e Susan.."
"Parla per te Peter...in effetti anche io ho sentito qualcosa...ma molto lontana..." lo rimbeccò la sorella.
"Com'è possibile che lo abbiamo sentito? Che siamo collegati in un certo qual modo con casa, anche se non ci siamo?"
"Possibile, Peter...la magia è capace di questo e altro..."
"Quasi un anno è trascorso...chissà cosa è
successo in tutto questo tempo...." disse Edmund, rincorrendo i propri
pensieri su casa.
"Già...chissà..." gli fece eco Susan, pensierosa anch'ella.
Spazio dell'autrice.
Nuova storia in cantiere. Spero che vi piaccia, ho pensato di prendere
spunto da "Le Cronache di Narnia. Il Principe Caspian." e trarne
qualcosa di diverso, nel finale, nei personaggi, negli eventi. Non
tutti ovviamente, ma ci saranno personaggi nuovi, di cui uno già
lo avete intravisto: la sorella gemella di Caspian X, Alambil.
Ho anche cercato di immaginare (qualche accenno solamente) a cosa
poteva essere accaduto a Narnia nell'anno in cui i nostri quattro eroi
sono stati lontani.
Cambieranno anche alcuni eventi, ovviamente incentrati non più
solo su Caspian e i quattro Re, ma anche su Aravis: quello che le
succederà, specialmente il rapporto con il fratello e con i
quattro re.
Un qualcosa di un pochino diverso..
SPero vi piaccia, e spero in molte recensioni e letture.
Baciotti a tutti e buona lettura
LadyFel