Non so come iniziare una lettera che contiene l’unica cosa che non avrei mai voluto scriverti.
Preferisco però che sia io a dirtelo, piuttosto che qualche capitano freddo ed insensibile, come quelli con cui ho a che fare ogni giorno.
Henry è morto, mamma.
L’ho appreso poco fa, e non ne conosco nemmeno con precisione i dettagli.
Non riesco a crederci, e piango mentre scrivo.
Perché vedi, mamma, anche se litigavamo sempre ed a volte dovevi addirittura intervenire tu per dividerci, io gli volevo tanto bene.
Era il mio eroe, dopo che papà…
Lo è ancora adesso, nonostante tutto.
Mi basta solo chiudere gli occhi per rivedere la sua figura alta e muscolosa che gli ho sempre invidiato ed il suo sorriso, ed il suo sguardo sincero.
Spero che anche per te sia lo stesso.
Ricordalo così, mamma.
Ricordaci così.
E non pensare ad altro.
Sono convinto che Henry se n’è andato pronunciando il tuo nome.
È quello che farei io.
Ma non ti preoccupare: io non ti lascio.
Tornerò a casa, un giorno, e sarò tutto intero, e sarò felice. E non ti libererai mai più di me.
Te lo giuro.
Ti voglio bene, mamma.
Sei la mia vita.
Il tuo devoto figlio,
Bill Guarnere.
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