Ashes
Ti
è sempre piaciuta la cenere.
Fin da piccola, hai sempre trascorso ore a guardare
estasiata quella depositata nei camini della tua casa, divertendoti a
spargerla
lungo il pavimento, sui tuoi stessi abiti e tra i tuoi capelli,
incurante dei
rimproveri che puntualmente ti venivano rivolti dalla tua genitrice.
Una
Purosangue di buona
famiglia non si sporca in quella maniera, Bella, dovresti saperlo.
Una Purosangue non si sporca
come se fosse un miserabile Elfo domestico.
Ed
era allora che rizzavi la schiena il più possibile,
come ti avevano insegnato a fare, ed ubbidivi ciecamente alle
disposizioni materne.
Non ti è mai pesato, però. Eri lieta di mostrarti
come la figlia perfetta, come
quella che tua sorella Andromeda non sarebbe stata mai:
l’orgoglio dei tuoi genitori.
Sposare quella feccia Babbana, tradendo ciò che di
più
caro esiste per te e che ti è stato donato alla nascita. La
supremazia, la
superiorità dei Purosangue su tutti quelli che hai sempre
considerato essere al
di sotto degli Elfi domestici.
Halfblood, Mudblood, Traditori del proprio sangue...
per te non ha mai fatto differenza. Li hai sempre considerati tutti
sullo
stesso piano: nient’altro che feccia, un qualcosa da
eliminare senza pietà per
non contaminare la purezza di quel mondo del quale ti sei lasciata
volentieri
affascinare, arrivando a provare la tua lealtà nei Suoi
confronti in modi che
mai avresti pensato di fare.
Lampi di luce verde
colorano la stanza, accompagnati dal dolce suono delle lacrime e
delle
suppliche che ti vengono rivolte, ma che non fanno altro che
aumentare l’ingordigia
di dolore che provi e che sembra non avere mai fine.
Ne desideri sempre di
più.
«Dimmi ciò che sai».
«N-non so n-niente!»,
piange la donna, stringendo la mano del marito come per consolarsi.
Un
sorriso obliquo ti si dipinge sul viso, alla vista delle loro mani
intrecciate,
e gli occhi si illuminano quando pronunci l’incantesimo per
separarli. Ridi,
non appena senti il tonfo di un corpo inerme contro il muro, e batti le
mani
come una bambina felice.
«Tu menti!», l’accusi, puntandole
nuovamente la bacchetta contro, e l’espressione di terrore
che le vedi ti
rallegra ancora di più. Sai di star svolgendo bene il tuo
lavoro, e verrai
sicuramente premiata per la costanza e l’impegno che metti
nei compiti che ti
vengono affidati da Lui. Lo hai sempre fatto, perché niente
ha mai avuto il
potere di renderti così orgogliosa come sentire
l’ammirazione nel Suo tono di
voce quando ti chiama o parla con te.
«T-ti prego, n-no...».
Le suppliche sono sempre
state per i deboli come lei, e non ti fai minimamente scalfire dalla
sua. Anzi,
ti fa sentire potente. Tu sei il Suo braccio destro, pronta a non
lasciare
altro che cenere intorno a sé.
«Oh, sì. Pregami,
Longbottom», affermi suadente, godendo della sua espressione
impaurita ma
temeraria. «Crucio!».
Una
risata riempie il silenzio della piccola
cella dove ti hanno rinchiusa, assicurandoti, con una presunzione che loro non dovrebbero avere, che ci
saresti marcita lì dentro.
Di che colore è il cielo? Non lo sai più. O sono
stati loro a fartelo dimenticare?
Credono di averti in pugno; sono convinti di
aver messo a tacere, nelle fredde e solitarie celle di Azkaban, quella
che
reputano un pericolo per la popolazione Magica e non.
Indesiderabile.
È
così che ti hanno definita, credendosi
superiori a te nel modo di giudicarti.
Fissi un punto imprecisato del muro, dove ci
sarebbe dovuta essere la finestra che ti hanno negato, e continui a
ridere.
Percorri una crepa con il dito, segnandone i contorni fino a formare
una figura
che vedi solo nei tuoi ricordi, ed il volume delle tue risa aumenta.
Non t’importa, però.
Credono di essere riusciti a zittirti, loro e le
loro stupide leggi alle quali sei sempre stata superiore per diritto di
nascita, ma è un illusione.
Non sanno ciò che tu conosci.
Non sentono ciò che tu, al contrario, percepisci
ed attendi con impazienza.
Il Suo ritorno.
Ridi ancora, a lungo ed a volume sempre più
alto, ed è la sola cosa che sembra riempire
l’attesa.
Il tuo sguardo si sposta sul tuo stesso braccio.
Ne percorri i contorni con deferenza, osservandolo attentamente, e lo
senti
quasi prendere vita sulla tua pelle. Attendi da tempo che torni a
bruciare,
realizzando il tuo desiderio più recondito ma allo stesso
tempo più conosciuto,
e sai che niente potrà fermarlo.
Lui è grande ed è potente, e tu sarai lieta ed
onorata di poter stare al suo fianco ancora una volta, vicino a Lui,
nella
prima fila delle Sue innumerevoli schiere, pronta a eseguire ogni Suo
ordine e
desiderio.
Ti getteresti persino nel fuoco, se Lui te lo
chiedesse.
Faresti di tutto per Lui.
Niente ti darebbe più gioia di essergli fedele,
di ascoltare ancora il tono compiaciuto con il quale ti ha chiamata in
passato,
e con il quale ti chiamerà ancora in futuro.
Accadrà presto, ne sei certa.
Siete
vicino, mio Signore?
Tornerete
presto e mi troverete lì, davanti a tutti i Vostri
più fedeli servitori, pronta
a seguirvi in qualsiasi luogo Voi deciderete, combattendo al Vostro
fianco per
ciò che ho sempre ritenuto giusto, e che solo Voi mi avete
dato la possibilità
di dimostrare appieno.
La
mia Bella, la mia creatrice
di cenere.
L’idea
di un Mondo a soqquadro, rivoltato e
messo a fuoco e fiamme, ti fa sorridere. Batti le mani, pregustando il
terrore
che, ne sei certa, sentirai dilagare a macchia d’olio ed il
dolore che vedrai
in ogni paio d’occhi, prima che tu stessa ponga fine alla
miserabile vita dei
loro proprietari.
Non resterà altro che cenere quando Lui avrà
finito, e ti divertirai a giocarci come quand’eri piccola.
Attendi con estrema impazienza l’arrivo di quei
tempi, nei quali potrai tornare ad essere ciò che sei sempre
stata: la migliore
e la più fedele dei Mangiamorte, l’unica nella
quale riporre la Sua più cieca e
totale fiducia.
Tornerà il buio e sarai lì, pronta a spargere
sale
sulla cenere che tu stessa avrai creato.
Solo
per Lui.
Note.
Breve
one shot, di mille parole, creata per il contest "Il
lato oscuro della Forza", indetto da Petunietta sul forum di
Efp.
Per quanto riguarda l'ambientazione, non ci sono molti dati disponibili
sui vari siti. L'unica cosa certa, e che traspare anche dai libri,
è che viene imprigionata ad Azkaban con l'accusa di aver
tortutato con la Cruciatus i genitori di Neville.
Non ho mai scritto su Bellatrix, ma spero di averla resa quanto
più IC possibile con questo mio esperimento. |