VISCHIO PROPIZIO
“HARRYYYYYYYYYYYYY!!!SE ADESSO NON MI TIENI LA MANO GIURO CHE TI AMMAZZO MENTRE DORMI!!!”, immediatamente accorro ed obbedisco alle urla isteriche della mia dolce metà, appena finisco d’indossare il camice per poter assisterla durante il parto tra le risate sommesse dei medici babbani di quest’ospedale, più che altro per evitare che abbia degli scatti di magia involontaria.
I miei migliori amici, nonchè cognati, Ron e Hermione si sono immediatamente assunti l’incarico di occuparsi di tenere calmi e sotto controllo tutti i nostri ragazzi, per fortuna aggiungerei.
Ma perché diamine poi, Ginny mi ha nascosto d’essere incinta da Natale?
Questo non riesco assolutamente a spiegarmelo!Non le ho mai fatto alcuna pressione di alcun genere, tantomeno l’ho trascurata…ogni volta che avevo dei contrattempi o degli imprevisti a lavoro, l’avvisavo prontamente tramite gufo o con un Expectro Patronus, quando eravamo nel mondo magico, e tramite cellulare o mail nella nostra casetta babbana, nella campagna della Cornovaglia, dove tralaltro abbiamo aperto anche una taverna a gestione familiare.
Due ore dopo….
Improvvisamente entrano in sala parto anche Ron, vestito di camice assieme ai rispettivi figli e…no…non può essere….possibile che entrambe le nostre donne fossero incinte e non ci abbiano detto niente, né tantomeno parlato tra di loro?
“No, a me l’aveva detto, è incinta dal 31 dicembre Hermione, le numerose assenze e uscite anticipate dal lavoro, erano dovute all’assidua frequenza di un corso di preparazione al parto”, afferma il mio amico rassicurandomi.
Avrò pure affrontato mangiamorte, creature magiche varie e Voldermort, ma l’assistere mia moglie incinta in un ospedale babbano, in uno stato estero, per di più scoprendolo solo adesso, dato che lei me l’ha nascosto con molta accortezza…beh, è troppo per me, sono totalmente nel panico!
Altre due ore dopo…
Ormai Ginny è in travaglio da ben sette ore, mentre Hermione solo da quattro…qua c’è qualcosa che non va.
Ho seriamente paura che ci sia qualche problema con il bambino…oppure i bambini…non so neppure se aspetta uno o più bebè, dato che per nascondermi l’avanzamento della sua gravidanza, oltre ad usare degli incantesimi, è ricorsa anche a degli strumenti babbani, come le pancere…è stato con una di queste addosso, che l’ho beccata stamattina, quando mi ha chiamata con un fil di voce dal bagno, accovacciata sulle piastrelle del pavimento, in una gigantesca pozza d’acqua.
Quattro ore più tardi…
Finalmente, sia Hermione sia Ginny hanno partorito e messo fine alla mia ansia…devo dire che Ron ha avuto un sangue freddo pazzesco e dei nervi d’acciaio, io ho vomitato in un cestino dopo che lo staff medico ha estratto i nostri rispettivi bebè: quattro maschi e tre femmine loro due, tre femmine e tre maschi la mia consorte.
Dato che mi ha tenuto nascosta la gravidanza, dopo averle stretto la mano per tutto il travaglio oltre che durante il parto, quando l’ho mollata per rigettare quel poco che ero riuscito a mangiare a colazione, l’ho lasciata volutamente lì da sola, con Ron, Hermione e i nostri altri figli, a decidere i nomi anche dei nuovi arrivati.
Poiché lei non ha ritenuto opportuno informarmi della sua nuova gravidanza, perché mai io dovrei partecipare alla scelta dei loro nomi?
Tre settimane più tardi, fine agosto…
La sala parto del Grey Hospital è stato l’ultimo posto e l’ultima occasione in cui io e Ginny ci siamo rivolti la parola e ci siamo toccati.
Abbiamo lasciato l’ospedale a inizio luglio e a metà mese siamo tornati qui, con Ron ed Hermione, nel nostro paese.
Da questo momento in poi, ho lasciato da sola Ginny ad occuparsi autonomamente dei nuovi arrivati, limitandomi esclusivamente a badare agli altri tre figli più grandi e a dedicarmi anima e corpo al mio lavoro, oltre ad eliminare da casa ogni rametto rimasto di agrifoglio e vischio.
Se tradizionalmente portano entrambi fortuna, nel nostro caso hanno portato solamente ad un muro invisibile.
Stranamente, nonostante tutti i nostri tre figli siano piuttosto svegli, non se ne sono minimamente accorti di questo raffredamento dei rapporti tra me e la loro madre.
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