Je suis du peuple, je n'ai jamais été que cela, je ne veux être que cela.

di Eowyn _w_
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Je suis du peuple, je n'ai jamais été que cela, je ne

veux être que cela.

 

 

 

A Rin, Caroline e Bonnie. Senza di voi questa stora non sarebbe qui, lol.

 

Piccole note prima di cominciare: Buonasera a tutti! Non spero che qualcuno mi riconosca, sono abbastanza nuova nel fandom-ovviamente non potevo non scrivere qualcosa. E' assolutamente impensabile. Io sono Eowyn, e devo essere impazzita perchè la sto pubblicando per davvero. Che significa la citazione? E' la celebre frase di Roberspierre:Sono nato popolo, non sono mai stato altro, altro non voglio essere Dove e quando siamo? Parigi-città a me alquanto cara, che conosco quasi quanto le mie tasche.- 1786/1787-1789 rivoluzione-periodo storico che adoro. La storia è una Rivetra, ma conoscendomi in itinere diventerà un calderone di altre migliaia di ship. E' una totale follia e io non ho altro da aggiungere a parte il fatto che mi piacerebbe ricevere ogni tipo di opinione e che spero vi piaccia.

Enjoy!

Eowyn;

Prologo-Se révolter ou s’adapter, il n’y a guère d’autre choix dans la vie*

Settembre 1786.

Petra Ral ha ventidue anni.

Settembre 1786, Parigi. Fa caldo, molto caldo, troppo caldo. A Parigi o fa troppo caldo o fa troppo freddo, come o si è troppo ricchi o troppo poveri. Non esistono mezzi termini, in quella città. Petra un po' vorrebbe piangere, un po' vorrebbe smettere di sorridere a quelle persone che entrano nella bottega di suo padre e quasi quasi- quasi- un po' vorrebbe gettarsi ne fiume, perchè fa davvero troppo, troppo caldo. A Parigi non si vive più, e Petra non può che sentirsi fortunata. Petra ha caldo ma non avrà mai caldo come Eren, Erd, Gunther o Auruo lì nei campi. A Parigi si soffre la fame. Ogni tanto lei ne soffre, ma è solo per dare una porzione più corposa ad uno dei suoi fratelli, quindi non può farle male. A Parigi si ha paura di un'altra tassazione e ne ha paura anche lei-tanto valeva creare una tassa sulla vita. Dopotutto, era l'unica che davvero tutti stessero pagando. A volte li vede, in bottega, quei nobili alla cui presenza senti sempre il bisogno di abbassare lo sguardo- quelli che poi in fondo, ne è certa, non sarebbero mai e poi mai capaci di articolare un pensiero di senso compiuto. Petra non ne può più di sorrisi falsi e parrucche, come non ne può più di stoffe da vendere e di fratelli da accudire quando il padre è in viaggio, per quanto li adori. A Parigi ultimamente si respira un'aria strana-un'aria frizzantina, di quelle che preannunciano un temporale che sta solo aspettando di scatenarsi. A Parigi tutto quello che Petra può fare è avere paura, molta paura, troppa paura. Sa che se mai dovesse cominciare a piovere, poi non smetterebbe più, è che poi potrebbe rovinare il raccolto e portare solo disgrazie e piene e carestie. Petra spera che la pioggia di quel temporale smetta, anche prima di cominciare.

*Ribellarsi o adattarsi, non c’è nessn’altra scelta nella vita

Gustave Le Bon





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