Bruce carezzò la curva del seno sistemando il bordo della maglia, strinse le labbra e tirò su il tessuto coprendosi fino al collo. Lisciò i bordi della maglia, guardò il proprio riflesso e alzò le mani sistemandosi gli occhiali. Sgranò gli occhi vedendo le dita sporche di sangue, indietreggiò battendo le palpebre e deglutì osservando le dita pulite.
“Bruce?” chiamò Tonia.
Bruce avvampò, afferrò la giacca infilandosela di scatto e si voltò.
“Non ero vestita” disse.
Tonia inarcò un sopracciglio poggiandosi allo stipite della porta, incrociò le braccia sotto il tubino rosso fuoco.
“Avevi la maglietta. Ti rendi conto di coprirti più di Steph?”.
Bruce si passò la mano tra i lunghi capelli castano chiaro, tolse gli occhiali poggiandolo sul comodino al suo fianco e sorrise.
“Non mi piacciono i segni”.
Tonia aggrottò la fronte, avanzò raggiungendola e la guardò dall'alto in basso sporgendosi sulle punte degli stivaletti con tacco.
“Hai le smagliature? Con l'Amica Verde che ti rigenera?”.
Bruce avvampò, chiuse la giacca fin sotto al mento e tolse i capelli da dentro l'indumento facendoli ricadere sulle spalle, strofinò le gambe tra loro.
“Puoi uscire? Devo ancora mettere le scarpe”.
Tonia abbassò il capo guardandole i piedi coperti dai calzini lunghi, che sparivano oltre il bordo dei jeans. Sbuffò, alzò la testa e allargò le braccia.
“Senti, Bruce. Magari non sarai un sex symbol come la sottoscritta, e nessuno pretende di avere le curve di Miss America o il fascino selvaggio di Thora, ma sei un bel bocconcino, ok?”.
Bruce arricciò le labbra stringendo le mani, intrecciò le dita tra loro dondolando sul posto e mugugnò.
“Sei un toccasana per l'autostima, Tonia” scherzò.
Tonia ridacchiò, le mise la mano sulla spalla e la guardò negli occhi socchiudendo le iridi castano scuro.
“Sei bellissima” assicurò.
Si voltò, si allontanò e uscì. Bruce strinse le labbra, guardò lo specchio osservando dei graffi sulle guance; si toccò il viso sentendo la pelle liscia e chiuse gli occhi.
< Ma piena di segni invisibili >.
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