10 To 10 : Story of the 3 dead souls

di The Republic of Sound
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Capitolo 1 - Flashback

 

Io e mio padre siamo sempre stati molto uniti.

Qualsiasi cosa lui facesse, anche se a me spaventosa o impossibile, io l’avrei seguito. 

Io l’ho sempre visto come un eroe, come l’unica persona a cui ispirarmi, come un esempio da prendere come modello.

Non era il lavoro che svolgeva, sebbene di alto carico, a renderlo speciale per me, bensì come riuscisse sempre a rendere felici tutti, mia madre, i miei fratelli, le mie sorelle, chiunque vedesse il suo sorriso a pieni denti.

Era questo ciò che rendeva mio padre speciale, anche nei momenti più bui lui avrebbe tenuto il suo sorriso ed avrebbe confortato tutti.

Se solo fosse ancora qui…

Ricordo ancora quando mi diede la terribile notizia:

era prima mattina, mi ero appena svegliato e stavo scendendo le scale per andare a fare colazione.

Vedete, io avevo solo sei anni ai tempi, ero solo un bambino innocente, non potevo immaginare che quel giorno l’avrei ricordato a vita.

Dal piano di sopra sentii i miei discutere ad alta voce, come se i due stessero litigando. Senza farmi vedere, scesi gli ultimi gradini che mi separavano dal pavimento del primo piano, mi nascosi dietro un muro e sporsi la testa verso l’altra stanza.

Mio padre e mia madre sembravano discutere su un certo viaggio, spedizione, ai tempi non sapevo esattamene di che cosa stessero parlando. Ad un certo punto, decisi di averne abbastanza di “stare nell’ombra”, uscii allo scoperto e chiesi chiaro e tondo cosa stesse succedendo.

I miei non sapevano che dire. Mia madre mi fissava, mi guardava con i suoi occhi languidi. Dopo un paio di secondi, il silenzio si ruppe: «Josh…» mi chiamò mio padre «Io…devo partire, il generale mi ha convocato per affidarmi una spedizione sulla colonia di Relic…».

Io ero turbato, ma decisi di chiedergli quanto tempo sarebbe stato via. Due anni. Fu quella la risposta che mi spinse a disperarmi. Due anni. Mio padre non sarebbe tornato a casa alle sette per due anni. Due maledetti anni.

Non riuscivo a credere a tali parole, ero così addolorato che le mie lacrime furono inevitabili. Mia madre si avvicinò, anche lei piangendo. Mi disse che sarebbe andato tutto bene e che si sarebbe presa lei cura di noi. Io non riuscivo a crederci, vedevo il mio mondo cadere a pezzi; come sarebbe stata la mia vita senza di lui? Sapevo che sarebbero stati solo due anni, ma quei due anni sarebbero sembrati secoli per me.

Durante la cena dello stesso giorno, tutti i miei fratelli, Kha, Jin, Walter, Sara ricevettero la notizia. Fortunatamente, essendo più grandi di me, erano abituati a questi frequenti viaggi condotti da mio padre e non la presero troppo sul serio. Dentro di me c’era il vuoto più eterno.

 

Fine Capitolo 1.





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