Sid riemerse
dalla stanza della sua amica demoralizzata come lo era stata poche
altre volte nella vita, era ovvio che non le avesse creduto, d'altro
canto era difficile che si fidasse di una spiegazione ispirata da
Doctor Who, ma se il passaggio dimensionale non si fosse spiegato in
quel modo lei veramente non aveva la più pallida idea di
cosa
pensare; l'intera dannata situazione era così assurda che si
chiese
come aveva fatto a non dare di matto fino a quel momento, come minimo
chiunque l'avrebbe presa per una psicopatica, chiuse la porta della
sua stanza e vi si poggiò contro sospirando, la sua vita era
già
complicata, ma a quanto pare non poteva che peggiorare.
Sid Pov
Non avrei
saputo dire per quanto tempo ero rimasta a fissare il vuoto in quella
posizione, sarebbero potuti essere minuti esattamente come potevano
essere ore e sinceramente non avevo voglia di alzarmi e uscire dalla
stanza per affrontare di nuovo quell'immenso casino che stava
diventando la mia vita, tutta la situazione con Bruce e quella con la
mia migliore amica non mi mettevano decisamente dell'umore adatto
riflettei tirando una lieve testata contro il legno massiccio della
porta in un vano tentativo di far uscire tutti i pensieri dalla mia
testa.
Stavo già
per optare per una nuova fuga strategica, fuggire stava diventando
estremamente facile nell'ultimo periodo, quando sentii bussare alla
porta su cui ero appoggiata, il rumore venne seguito dalla voce della
Ludo che, con il solito tono pacato che la caratterizzava mi
ricordava della raccolta fondi che Wayne aveva organizzato per Harvey
Dent quella sera; le aprii passandomi una mano fra i capelli, che si
stavano allungando notai con disappunto, odiavo quando si
allungavano, grazie al mio odio per i pettini finivano sempre per
sembrare un ammasso informe, e la squadrai
<<
Quindi? >> chiesi, non che avessi qualcosa contro Harvey,
ma
infilarmi in un vestito non era decisamente non era decisamente nelle
mie prerogative per la serata, o per la settimana per quanto mi
riguardasse
<< Non
hai intenzione di prepararti? >> mi buttai a gambe
incrociate
sul letto e sospirai
<<
Perchè dovrei? >> scosse la testa,
probabilmente disperata dal
mio comportamento, e mi rispose
<< Non
dovresti essere l'accompagnatrice di Bruce? >> eh si,
tutto
molto carino e io stavo con Bruce, ma da qui a dover indossare un
vestito perchè lui dava una festa ne passava di acqua sotto
i ponti.
<< Le
accompagnatrici di Bruce saranno le solite modelle Ludo, lo sai che
ha una facciata da mantenere e a me non dispiace, lo sai che odio
indossare vestiti eleganti. >>
<<
Forse ne dovresti parlare con lui Sid, eviti quella conversazione da
parecchio tempo, non ti da fastidio che abbia modelle attaccate
addosso dalla mattina alla sera? Pensavo fossi più gelosa
delle tue
cose. >> Scossi la testa con un sospiro esasperato,
alzandomi
dal letto e gettando un'occhiata verso la finestra, calcolando quanto
sarebbe stato rischioso ripetere la manovra utilizzata qualche giorno
prima per sfuggire dalla situazione in cui mi trovavo, mi evitavo
volentieri l'incontro con Joker per una volta, inclinai la testa di
lato, facendo un paio di passi verso la finestra, la fuga era una
prerogativa migliore rispetto al dovermi annoiare a morte a una festa
<<
Bruce non è una cosa, e potrei anche discutere sul fatto che
sia
mio, ma al momento non ne ho voglia. >> Ghignai,
passandomi una
mano tra i capelli prima di afferrare la mia giacca di pelle,
coprendo la distanza che mi separava dalla finestra con ampie falcate
<< Quindi... Credo ci vedremo domani mattina Ludo.
>>
Conclusi, facendole l'occhiolino prima di buttarmi, letteralmente
fuori dalla finestra e atterrare sul tetto accanto con una capriola,
ignorai le lamentele della mia amica, che nel frattempo si era
affacciata alla finestra e presi a camminare verso le scale di
emergenza, non troppo interessata a quello che sarebbe successo alla
raccolta fondi di Bruce.
Non era la
prima volta che mi ritrovavo a vagare per le strade di Gotham senza
un obbiettivo preciso, dopotutto da quando ero arrivata in
quell'universo nascondermi dalle persone che cercavano di farmi
ragionare era diventato il mio sport preferito e, volente o nolente
sapevo che avrei continuato a farlo, per quanto amassi l'universo DC
e per quanto avessi sempre amato i fumetti di Batman, sapevo
benissimo che c'era troppo dramma coinvolto per i miei gusti, troppe
turbe psicologiche che mi avrebbero solo portato orribili flashback e
fatto tornare in mente passati traumi, non mi sorprendeva che J fosse
tornato a galla, non quando mi trovavo a combattere con
mentalità
disturbate quanto la mia ogni notte. Ancora mi sorprendevo di essere
riuscita a silenziare J una prima volta, dopo aver capito quanto
potesse essere distruttivo per me e per chi mi stava intorno
ascoltare quella voce, era stata la prima a emergere, creata
probabilmente dall'odio puro che avevo provato dopo la morte di mia
sorella e, per quanto fosse spaventosa e mostruosa, era stata la
personalità che mi aveva fatto dimenticare, più
delle altre, cosa
fosse successo quella notte; era diventata un rifugio sicuro e io,
così disperatamente sicura di voler dimenticare, mi ero
lasciata
trasportare fin troppo facilmente, il fumo, l'alcol, le droghe, i
fight club... Tutte cose che avevo fatto seguendo i consigli di J e
che mi avevano portato a fare l'errore più grande della mia
vita,
uccidere qualcuno. Ora, considerare che il qualcuno che avevo ucciso
era uno spacciatore e, in tutto per tutto una pessima persona, non
alleviava comunque il senso di colpa e si, era stata autodifesa, ma
autodifesa in un fight club illegale in cui nessuno dei due si
sarebbe dovuto trovare, non ci era mai passata completamente sopra e,
ovviamente, non l'aveva detto a nessuno, sapeva benissimo che il capo
del club si sarebbe occupato personalmente di far scomparire il
cadavere, non era la prima volta che succedeva qualcosa di simile
dopotutto, in un fight club poteva succedere che qualcuno colpisse
troppo forte, era un modo di sfogare la rabbia dopotutto, la maggior
parte delle volte ne uscivi solo se eri abbastanza lucido da
abbandonare lo scontro prima di essere ammazzato di botte, era una
delle regole di cui nessuno parlava, ma tutti i membri più
esperti
ne erano a conoscenza.
Ero stata
sbattuta fuori dai miei pensieri da degli spari, non erano mai una
buona cosa, soprattutto non quando provenivano da un hotel che era di
proprietà della malavita, le gioe di Gotham, tutti sapevano
tutto e
nessuno faceva nulla, il mondo poteva essere incredibilmente stupido
di tanto in tanto.
Hai
intenzione di fare qualcosa al riguardo o te ne starai qui a fare
filosofia ancora a lungo?
Si,
si, ho capito, mi muovo, non c'è bisogno che tu me lo dica,
almeno
dammi tempo di preparare un piano d'azione, invece di farmi correre
li dentro come se niente fosse.
Avevo
scosso la testa alla mia coscienza prima di trovare una via d'entrata
che non consistesse nel passare dalla porta principale, ero stata
abbastanza soddisfatta nel trovare una finestra semi aperta al primo
piano da cui sarei potuta passare tranquillamente; mi ero calcata il
cappuccio sul capo, compiendo la breve arrampicata fino alla finestra
prima di mettere piede in un corridoio deserto e iniziare a correre
verso la fonte degli spari che trovai un paio di piani più
in alto
in una delle suite più lussuose dell'albergo, mi coprii le
mani con
le maniche della felpa mentre scassinavo velocemente la porta, non
avevo tempo da perdere nell'essere cauta dopotutto e scassinare una
serratura non era mai stato un problema, messo piede nella stanza
notai la carneficina di personaggi della malavita che mi si parava
davanti agli occhi prima ancora di notare le due voci che litigavano
in fondo alla stanza, mi schiarii la voce con un sorrisetto
sarcastico sulle labbra.
<<
E io che mi stavo facendo problemi per la mia coscienza sporca.
>>
Dissi, scuotendo lievemente la testa e puntando gli occhi su due
figure conosciute giorni prima << Connor, Murphy, non
pensavo
fosse questo il motivo della vostra visita a Gotham. >>
Continuai, incrociando le braccia al petto, e chi ci pensava che i
due irlandesi con cui aveva passato San Patrizio fossero due
giustizieri? Sembrava ridicolo il solo pensiero.
<<
Possiamo spiegare tutto little one... >>
Iniziò Murphy,
sembrando abbastanza preoccupato dalla sua comparsa.
<<
Non dovete, per quanto mi riguarda avete fatto più che bene,
è per
colpa di questa feccia se la città sta andando in rovina,
tuttavia,
se volete potete corrompermi con una birra, o due, dopotutto al
momento credo serva anche a voi. >> Gli lanciai una
sorrisetto,
per nulla sorpresa quando i due annuirono praticamente in simultanea,
io e quei due ci capivamo al volo e un po' di compagnia mi serviva
con tutti i pensieri che avevo per la testa al momento.
Nota
dell'autrice
Si, credeteci o meno, sono ancora viva, il
che è tutto
dire. Ho avuto parecchi problemi nel tempo che non ho scritto, tra
cui la rottura con la mai migliore amica che non ha particolarmente
aiutato il mio blocco della scrittrice, a parte quello.... Ho perso
veramente il filo, in questi... Anni che sono passati, ho provato a
scrivere questo capitolo diverse volte, con diversi inizi, diversi
svolgimenti, diversi personaggi, peccato che non fossi mai
soddisfatta di quello che scrivevo. In poche parole, questa storia
è
andata alla deriva per parecchio tempo, e non mi illudo che questo
capitolo concluda tutte le storie secondarie che avevo iniziato,
perchè so già che non succederà, ma
per lo meno è un inizio ed è
un proposito, da parte mia, di ricominciare a prendermi cura di
questa storia che ho lasciato in un angolo per troppo tempo.
Peace, Love, Empathy,
Kate.
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