Ciao che coincidenza
tu in questa stanza a casa di amici
cosa mi dici...
è tutto come un film
non mi aspettavo proprio stasera
questa atmosfera con te
che non vedevo più e non sentivo più
da quanto tempo tu
non tieni le mie mani..
Erano 5 anni, quattro mesi e dodici giorni che non ti vedevo
Ranma Saotome, e non so
esprimere il vuoto che ora mi circonda.
Come potevo solo pensare che tu potessi venire qui, a Tokio, in questa serata estiva, invitato da non so
quale crudele amico, a consumare una cena ambigua a casa mia?
Ukio..ecco
il mistero svelato.
Ukio, la stronza, inaffidabile
della mia coinquilina, non che della mia migliore amica.
Già..sembra quasi uno scherzo tutto
questo,ma il tempo ha cambiato molte cose..
Ricordo ancora quando, subito dopo il matrimonio fallito
sono fuggita.
I tuoi occhi, pozzi obliqui tremolanti di pece, erano fissi
sul gelido pavimento, mentre mio padre piangeva ininterrottamente cercando in
qualche modo di fermare la mia furiosa fuga.
Ma non ho voluto sentire alcuna ragione, quella casa
improvvisamente era diventata troppo piccola, quelle mura troppo sottili, il
dolore incontrollabile.
Kasumi mi aveva abbracciato, Nabiki scuoteva la testa, tu eri immobile, semplicemente ti
affogavi di silenzio.
Non è stato facile, anzi credo sia stata l’esperienza più
brutta della mia vita dopo la perdita di mia madre, ma allora ero una bambina
sconsiderata che aveva perso il suo tesoro più grande, ora invece sono una
donna di 23 anni, che lotta per diventare un buon medico, ama il caffè amaro e vive
consumando Marlboro e crep a non finire.
La mia casa non è grandi, anzi, è piccolina e accogliente,
perfetta per me e la mia “fidanzata”, Ukio, una tua
vecchia spasimante.
Si proprio lei, incredibile ma vero.
Un anno dopo il mio addio l’ho vista spuntare così, dietro
ad un angolo, in cerca di un appartamento dove abitare e intenzionata più che
mai a rifarsi una vita, proprio come me.
Non è stata affatto semplice, così diverse e quasi
arrabbiate l’una con l’altra, ma mi è stata vicina ,
sai?
Più di quanto tu abbia mai fatto in anni di convivenza
forzata.
Ora sta dormendo buttata sul lettone avorio di camera sua,
ancora vestita, e sicuramente domani appena spalancherà i
suoi occhioni cioccolato avrà un gran bel mal
di testa, ma stasera si è scolata circa 6 bicchieri di sangria, mentre io ero
immobile, a fissare i tuoi gesti lenti e il tuo saluto confuso , ambiguo, quasi
inadeguato.
Avevo appena finito di preparare gli ultimi stuzzichini,
truccata leggermente, ero fasciata da un abitino corto, di seta blu, e mentre
lei accoglieva la nostra combriccola di amici io sistemavo le ultime cose e mi
preparavo ad un normalissimo sabato sera, certa che nulla avrebbe potuto mai
sconvolgere ormai il mio equilibrio, ma avrei dovuto calcolare che qualsiasi
cosa fatta di cristallo prima o poi si spezza e così è stato per la mia
serenità , costruita su fondamenta fin dall’inizio
troppo fragili.
Sei entrato così, con un sorriso sornione e i capelli
stranamente sciolti, più corti e leggermente mossi, hai spalancato la porta pronto
a trovarti davanti una vecchia amica, ma appena hai incrociato il mio sguardo sei rimasto impietrito, e hai sussurrato uno
biascicato ciao, andandoti a rifugiare in un divano accompagnato da un tuo
amico biondo e dai tratti occidentali.
Siamo rimasti così per tutta la serata, tu accovacciato nel
divano a ridere con i ragazzi che a quanto pare già conoscevi, ed io immersa in
un fumo asfissiante nel balcone , in compagnia a turno
di quelli che uscivano per fumarsi qualche sigaretta.
Nessuna parola, nessuna frase, solo un saluto iniziale ed un
sorriso triste e malinconico alla fine della serata, ecco tutto quello che è rimasto
tra me e Ranma Saotome.
Ora sono qui, sempre nello stesso balcone, in pigiama, l’orologio
giallo e nero indica le 4 e mezza ma il sonno non accenna a farsi sentire ed io
mi dondolo cullata dalla brezza estiva..
Così non va..eri sparito dalla mia
vita..ed ora come puoi prenderti il lusso di tornare di soppiatto, invadere il
mio spazio e rigettarmi nel baratro da cui faticosamente sono uscita?
-Driin-
Ma chi è a quest’ora?Se Kagome si
è dimenticata qualcosa giuro che l’ammazzo..voglio
solo stare serena e tranquilla.
Apro la porta lentamente e il tuo sguardo mi invado, di nuovo,
è troppo:non posso reggere per ben due volte in una
sola serata la tua presenza accanto a me.
-Ciao Akane..-