Note
dell'autrice:
Vi auguro buona lettura e vi consiglio di sentire la canzone almeno una
volta prima di leggere: Simili - Laura Pausini
Simili
Idea
di Arwen297 – Personaggi di Naoko
Takeuchi –
"Simili" Laura Pausini
Sono
passati ormai più di due anni da quando abbiamo sconfitto il
nostro
più grande nemico. La battaglia è stata dura, e
abbiamo corso il
pericolo di perdere tutto, persino la vita. Alla fine Sailor Moon
è
riuscita, grazie al raggio della Speranza, a mettere fine allo
scontro. E con la pace siamo tornate anche noi sul pianeta Terra,
pronte a iniziare una nuova vita. Questa volta in veste di ragazze
normali, sempre pronte a indossare la fuku quello si, ma ora la
nostra vita era volta anche al futuro e non al solo salvataggio del
pianeta Terra.
Lo
sguardo corre lungo la figura longilinea abbandonata sulla sdraio nel
giardino dell'abitazione. Figura appartenente a colei che mi
ha
letteralmente rubato il cuore, i lunghi capelli verde acqua sparsi
sulla superficie dell'asciugamano che le fa da morbido cuscino. La
pelle cosparsa di mille goccioline d'acqua della piccola piscina. E'
stata proprio Michiru a insistere per fare i lavori e crearne una.
Così al costo della casa abbiamo dovuto aggiungere anche
quelli per
la
piscina. Provocando una richiesta di pietà dal loro conto in
banca. Eppure
ho
sempre desiderato un'esistenza così, con lei. Fin dal primo
momento
in cui i nostri sguardi si sono incrociati anni e anni fa.
Sono
scappata via
quando
mi sono vista dentro a un labirinto
senza
decidere
Ricordava
bene il periodo buio che l'aveva attanagliata prima del loro
incontro. Gli incubi di cui cadeva vittima ogni notte erano tremendi.
Era tremendo il presagio di morte e distruzione che sentiva crescerle
dentro insieme all'angoscia che non l'abbandonava ormai da giorni. La
figura stessa che compariva muta, avvolta da un alone quasi magico
era la prima a spaventarla. Anche se qualcosa dentro la mente la
reputava una conoscente. Un'amica, e lei nemmeno era in grado di
capire perchè. Ogni giorno era costretta ad alzarsi per
iniziare la
giornata con il terrore di veder realizzarsi il suo peggiore incubo.
Era
scappata dal suo destino per mesi interi, senza aver coraggio di
girarsi verso di lui a petto pieno, sfidarlo e nel caso accettarlo.
Nonostante il terrore che quell'ipotesi le aveva provocato.
Ospite
in casa mia
con
sillabe d'amore tutte al pavimento
come
la polvere
Ricordava
tuttavia che quella fuga solitaria, alla sera riportava
inesorabilmente nell'abitazione dove alloggiava. Un alloggio per
studenti quale era lei, lontana ormai da mesi dalla sua famiglia.
Unica fonte duratura di amore che fino a quel momento aveva
conosciuto. Le restanti storie si erano rivelate malate, superficiali
e inadeguate al modo di essere insito nella sua persona: essere
libera. Libera come il vento. E spesso le ragazze con cui aveva avuto
a che fare, non comprendevano le sue esigenze.
Quel
giorno poi, a una delle sue tantissime gare di atletica alle quali
aveva deciso di iniziare a partecipare proprio per sfuggire a
ciò
che l'attendeva, appena finita la gara Elsa aveva fatto le
presentazioni.
E
in cuor suo l'aveva subito riconosciuta, era la ragazza che appariva
nei suoi sogni. Capelli mossi color verde acqua. Occhi blu color del
mare illuminati da un sorriso gentile, che l'aveva colpita dal primo
istante. Perchè sapeva già cosa nascondeva quello
sguardo così
intenso.
"Non
hai l'aria molto affaticata ciò significa che non hai corso
al
massimo delle tue possibilità" ricordava ancora le prime
parole
che le rivolse, il loro primo dialogo.
"Come
fai a saperlo" le risposi.
"Scommetto
che anche tu percepisci i messaggi che porta il vento"
Ma
arrivi tu che parli piano
e
chiedi scusa se ci assomigliamo
arrivi
tu da che pianeta?
Occhi
sereni anima complicata
anima
complicata
E
in quelle parole ebbi l'assoluta certezza che lei era la guerriera
che popolava i miei sogni, le tremende visioni che apparivano non
appena chiudevo gli occhi anche durante la giornata acquisirono
improvvisamente un significato più profondo. Ero una
guerriera. E
anche se la paura che portava con se questa rivelazione era enorme,
anche se il sapere di dover combattere per scongiurare la distruzione
del nostro pianeta causava tanta rabbia, ero sicura che insieme a lei
sarei riuscita a superare le ansie e le paure.
Mal
comune mezzo gaudio.
I
giorni successivi alla mia scelta avvenuta tanto tempo dopo
quell'incontro decidemmo di cercare un'abitazione per studenti da
affittare insieme. Solo noi due, per parlare liberamente della
missione che ci era stata affidata.
In
realtà, anche se la convivenza forzata non fu affatto
semplice i
primi tempi, mi accorsi quanto fossi fortunata ad avere come compagna
di squadra Michiru. Non avrei mai pensato che in un animo
così
delicato e aristocratico si nascondesse la guerriera che già
avevo
avuto occasione di vedere diverse volte. Forte e determinata.
Sembrava non aver mai paura, a differenza mia. Sembrava aver
accettato la missione senza batter ciglio. Mi accorsi di quanto in
realtà eravamo, e siamo tutt'ora, così simili.
Eravamo entrambe
spaventate più di quanto facessimo trapelare, più
di quanto io
stessa facessi trasparire. Eravamo entrambe prese dalla rabbia e
dallo sconforto del non sapere dove muoverci, cosa fare e come
interpretare i presagi che facevano compagnia ad entrambe.
io
così simile a te
a
trasformare il suono della rabbia
io
così simile a te
"Ehi
pensatrice" la sua voce cristallina mi solletica l'orecchio
portandomi lontana dai miei pensieri. Dal nostro passato, che sembra
ora così lontano. Sento la sua presenza improvvisamente
vicina.
Possibile che non mi sia accorta del cambiamento della sua posizione?
Da quanto è rientrata a casa? Mi volto lievemente verso la
sua
direzione, la trovo appoggiata al tavolo della cucina poco
più
dietro di me.
"Ti
sei rilassata oggi in piscina?" le chiedo, stiamo attraversando
entrambe un periodo di forte stress, lei sopratutto. La preparazione
di un concerto è sempre impegnativa, figurarsi cinque.
"Sì tantissimo, ci voleva proprio per
staccare la spina, meno male che mi
hai dato retta e ti sei lasciata convincere a farla mettere" mi
dice. E io mi avvicino a lei, intrappolandola esattamente lì
dov'è,
leggermente seduta sul nostro tavolo. Mi passa le braccia intorno,
gli occhi ormai sereni e senza turbamenti.
"Questo e altro per la mia sirenetta" le mormoro a
pochi centimetri
dalle sue labbra.
Un
bacio in fronte e dopo sulle labbra
la
meraviglia di essere simili
la
tenerezza di essere simili
la
protezione tra esseri simili
Io
così impulsiva, sfuggente e testarda. Mascolina nell'aspetto
e
anche nei modi di fare. Lei anima gentile e riflessiva in superficie,
ma scavando più a fondo quasi più turbolenta di
me.
All'apparenza
diversi, in realtà molto simili l'una all'altra. La nostra
somiglianza è sempre emersa in battaglia, perché
nei
momenti più
drammatici siamo sempre riuscite ad agire all'unisolo come se fossimo
un corpo solo. Ognuna è sempre stata una roccia, una di
quelle rocce
che resistono all'urto del mare e alla forza abrasiva del vento. Le
volte in cui ho avuto prova del nostro attaccamento sono state
molteplici. Ma niente è stato significativo per noi come il
giorno in cui avevano scoperto chi aveva i talismani.
Il nostro rapporto prima di quel giorno
è cambiato nel corso dei mesi,
superate le difficoltà iniziali, l'affinità e
l'affiatamento erano
sensibilmente cresciuti da parte di entrambe. In quel periodo abbiamo
scoperto che Usagi era in realtà Sailor Moon,
così come le sue
compagne si sono rivelate essere le guerriere del sistema solare
interno. A quei tempi i loro modi di difendere la terra erano
totalmente divergenti dai nostri. E gli scontri sono stati numerosi
dopo le
battaglie.
La
pressione della ricerca dei talismani ricordava che era grande. Poi un
giorno è arrivata la svolta nella missione ma, sopratutto,
nel
loro legame. La battaglia alla Cattedrale Marina è stata una
prova sia
a livello fisico, sia a livello emozionale. Da quel giorno ho capito
che lei avrebbe dato la vita per salvare la mia. E quel sentimento di
protezione è il medesimo che mi accorsi di
provare. Da quel giorno ho deciso che l'avrei protetta per sempre.
Esattamente come Michiru ha fatto con me in quell'occasione.
Non
mi domando più
Se
ci sarà qualcuno a tendere la rete
pronto
a soccorrere
me
lo ricordi tu
chi
vola impara a sfottere le sue cadute
come
a difenderle
e
così fai tu e nascondi piano
la
tosse e il cuore nella stessa mano
arrivi
tu
che
sai chi sono
"Come
ti senti?" le chiese, mise da parte le garze rimanenti dopo
averle fasciato le ferite che quella giornata di combattimento aveva
lasciato come pegno. Nella sua mente ancora vivide le emozioni che
aveva sentito nel momento in cui aveva scelto di sacrificare la
propria vita per salvarla. Il cuore le si era fermato nel momento in
cui l'aveva vista cadere sotto i colpi dei proiettili
prima, del
cannone poi.
La
gioia di aver trovato uno dei tre talismani si era immediatamente
mitigata al pensiero che Michiru non c'era più e non
l'avrebbe più
rivista. Quella consapevolezza però aveva fatto si che
accettasse di
buon grado il suo destino per il secondo talismano. Il ritrovarsi poi
dopo un tempo imprecisato a star bene al suo fianco le aveva fatto
tirare fuori un sospiro di sollievo.
"Un
pò rotta.. ma poteva andare peggio" le rispose "Chi lo
avrebbe mai detto.. vero? che fossimo noi stesse quelle che stavamo
cercando" le mormorò.
"Il
destino a volte è proprio strano, non c'è che
dire" disse
"Perché lo hai fatto Michi?" chiese ad un certo punto,
riferendosi a ciò che era successo quel giorno.
"Quando
ci tieni a una persona, fai tutto ciò che ti è
possibile per
proteggerla...credo sia normale" si sentì rispondere. Certo
era
normale, ma forse non lo era per lei, abituata a non far trasparire
niente di ciò che provava verso le persone che circondava.
Fatto sta
che la compagna non era la prima volta che metteva a rischio la
propria vita per tutelare la sua. E come avrebbe scoperto in futuro
non sarebbe stata neanche l'ultima.
"Non
è normale per tutti, vedi... non è normale per
me. Per te è tutto
naturale, fare queste cose, esprimere in qualche modo affetto verso
gli altri. Per quanto tu sia timida ti riesce molto meglio"
quelle parole avevano per lei il peso di un macigno.
La
violinista si tirò su a sedere sul letto per essere al suo
stesso
livello.
"Non
importa Haruka, ognuno è fatto a modo suo...essere simili
non
vuol
dire essere uguali" le disse, accarezzandole il volto, gli occhi
che si specchiavano nei suoi.
Sentì
il cuore batterle più veloce del normale, stesso ritmo delle
gare di
atletica. Ma in quel momento era ferma "Essere simili non
significa essere uguali in tutto, ma fino a quando avrò
respiro ti
proteggerò" concluse prima di unire le labbra di entrambe.
io
così simile a te
a
trasformare il suono della rabbia
io
così simile a te
un
bacio in fronte e dopo sulle labbra
la
meraviglia di essere simili
la
tenerezza di essere simili
la
protezione tra esseri simili
"Ma
si può sapere a cosa pensi oggi? Sei con la testa tra le
nuvole"
come poco prima la sua voce si fa nuovamente largo tra i miei
ricordi. La guardo negli occhi e penso che dalla vita non avrei
potuto chiedere di meglio. E se in cambio devo essere una guerriera,
va bene così. Basta trascorrere il tempo libero con la parte
complementare a me stessa. Lei che negli anni è stata
l'unica a
darmi un motivo per combattare contro le mie paure e le mie
insicurezze. Lei che non si è mai arresa e non ha mai fatto
arrendere me spingendomi a migliorarmi. E a migliorare lei per prima
di conseguenza.
Arrivi
tu che fai passare
la
paura di precipitare
Io
così simile a te
Liberi
e prigionieri della stessa gabbia
Lei,
acqua dolce del mare, capace di tirare fuori una forza e una potenza
che non diresti anche solo per proteggere le persone che ha in torno,
capace di lavare via tutte le paure se mossa dal vento.
Io che
di paure ne ho tante, anche se non le do a vedere, e che a quanto
sicurezza certe volte lascio a desiderare.
Insieme
in tutti questi anni per riuscire a portare a termine la nostra
missione in primis, ma in seguito quelle delle altre guerriere.
Insieme
a portare questo fardello tanto simile a una gabbia, ma che ci ha
donato anche tanta libertà.
Simili
perché è così che siamo, proprio come
i nostri pianeti sovrani
gemelli.
io
così simile a te
a
trasformare il suono della rabbia
io
così simile a te
un
bacio in fronte e dopo sulle labbra
la
meraviglia di essere simili
la
tenerezza di essere simili
la
commozione per essere simili
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