Sette passi.

di LostHope92
(/viewuser.php?uid=910887)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Tom faceva scivolare le lunghe e pallide dita sopra il medaglione.

Lo portò più vicino al viso e prese a scrutare l'oggetto con un guizzo quasi animalesco negli occhi scuri.

La luce del fuoco accarezzava la S argentea e faceva brillare gli smeraldi incastonati.

Quel medaglione era appartenuto al fondatore Salazar Serpeverde e poi era passato di mano in mano, per secoli, nelle innumerevoli generazioni della sua famiglia.

“E in quelle di mia madre” pensò di sfuggita Tom, stringendo l'oggetto impercettibilmente.

Tutti morti.

Tutti loro.

Ognuno di quegli uomini e donne giacevano inermi sotto metri e metri di terra, inutili.

“Non io” si convinse quasi con rabbia alzandosi per avvicinarsi al camino.

“Non farò la loro fine, non di certo”

Sette passi avrebbe fatto per allontanarsi da lei e dalla sua falce.

Sette uccisioni per creare una vita immortale.

Dopotutto, il prezzo da pagare era nulla, assolutamente niente, in confronto.

Sette vite di sette inutili esseri.

“Che sarebbero comunque morti senza aver lasciato nulla in questo mondo” pensò con convinzione crescente Tom mentre osservava il fuoco danzare frenetico.

E di sfuggita pensò a quanto quell'immagine fosse evocativa.

Lui si sentiva esattamente come quelle lingue infuocate, che per crescere maestose avevano bisogno di divorare, spezzare e incenerire quegli inutili pezzi di legno.

Sette passi e sarebbe stato libero finalmente, da l'unico nemico che era in grado di muovere in lui un'emozione che non acccettava di provare: la paura.






Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3364408