Solevo aspettare ora dopo ora
lasciando che il dolore arrivasse
e si facesse spazio nei mille passaggi bui
conducenti alla mia anima trafitta e desolata
Gli anni sono passati e hanno portato tanto,
oceani tempestosi divenuti floride correnti
Avevo perso i sogni e la mia identità
tanto da credere nell'illusione di un riflesso confuso
Talvolta mi ritrovo le palpebre inumidite
sono lacrime, ma non dolose
Non voglio più chiuderle per errare
una nuova vita è lì da scoprire
Con le sue sfumature e le opportunità appena scalfite,
piena di luce che irradia sogni ed idee
riuscirò a farcela
con gli enormi pesi da portare sulla mia schiena?
Pronto a dare tutto me stesso nel campo di battaglia
senza rimpianti e rimorsi sul come sarebbe meglio essere
Strappo con impazienza i fiori della delusione
per donarli ad una terra lontana
Perché a cuore aperto saprò proteggermi
e giudicherò sempre e solo con giudizio mero,
voglio essere un'anima emotiva per gli affetti e
per gli estranei un tipo zelante,
uno zelante zero.
Watashiwa
(notte 16 Gennaio 2016)
note autore
Bene, sono veramente contento di aver trovato una degna conclusione a questa raccolta che ha vita esattamente da più di due anni.
In questi due anni ho avuto modo di riflettere, comprendere meglio certe cose e penso di essere riuscito, per un certo senso, a trovare uno dei tanti punti in grado di farmi ricominciare a vedere le cose in maniera diversa.
La scrittura di questi componimenti è stato qualcosa di molto sentito e per certi versi è stato qualcosa di utile per questi due anni, un qualcosa che non potrò mai dare per scontato e scordare.
Sentimentalismi a parte, grazie di cuore a chi ha letto, recensito durante questo percorso e per ogni singola parola, dalla più gentile alla più costruttiva.
Un abbraccio forte a tutti.
Watashiwa
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