When you are here with me

di _Yozora_
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– Stai bene? - chiese Renji una volta sicuri che fossero rimasti soli.
Ichigo sospirò
- Tu che dici? Ogni singolo centimetro del mio corpo si sente come se fosse stato sotto uno schiacciasassi,  ho la testa che mi scoppia, non riesco più ad avere il minimo controllo sul mostro che alberga dentro di me, a quanto pare sarò di nuovo un giocattolino nelle mani di Aizen, se ho mai smesso di esserlo, e se non faccio qualcosa sarò morto entro l'anno -
L'intensità che aveva messo nel pronunciare l'ultima frase impietrì gli altri due.
Il ragazzo lo notò e si sentì in colpa
- Scusate – sussurrò passandosi una mano tra i capelli
- Scusate è solo che sono un po' frustrato -
- Lo sappiamo – ammise Rukia comprensiva.
Era già passato un mese ed ancora non erano riusciti a fare un passo avanti.
Per quanto il metodo che avevano in mente per salvare Ichigo fosse estremamente pericoloso era pur sempre qualcosa, ma se non potevano metterlo in atto il ragazzo sarebbe andato incontro a morte certa e questo lo sapevano bene tutti e tre.
Prima di poter dire altro, la porta si aprì di nuovo.
- Toshiro – fece il ragazzo sorpreso.
Il Capitano lo guardò serio
- Dobbiamo parlare – disse sedendosi.
- Il Capitano-Comandante vuole che tu parli con Aizen – affermò serio.
I tre lo guardarono sgranando gli occhi.
- Anche dopo quello a cui ha assistito? - chiese Renji incredulo.
L'espressione sul volto di Hitsugaya si fece cupa e seria.
- Era un rischio che aveva preso in considerazione, ma dice che non possiamo permetterci intoppi. È necessario che scopriamo cosa sta succedendo alla svelta e che prendiamo il complice di Aizen e lui non parlerà con nessuno che non sia Kurosaki -
Il rosso non riusciva a credere alle sue orecchie
- Ed Ichigo allora? - il suo tono si stava facendo rabbioso
- Non importa cosa gli succede? Lei sa bene a cosa sta andando incontro. Non può ignorarlo -
- Renji –
Fù la volta di Rukia di sussurrare il nome dell'amico.
- Non posso nemmeno dire le reali condizioni di Kurosaki al Capitano-Comandante. Sai bene cosa succederebbe se lo facessi – gli fece notare l'albino calmo.
Il tenente della 6° brigata fece per ribattere, ma non trovò le parole.
Sapeva che aveva ragione.
- Lo farò -
La voce di Ichigo risultò roca, ma decisa.
Non gli piaceva l'idea di trovarsi di nuovo davanti ad Aizen, non dopo tutta la fatica che gli era costata renderlo innocuo e dopo la reazione che gli aveva provocato poco prima, ma non aveva scelta.
Non poteva lasciare le cose come stavano.
- Ma qualcuno dovrà essere pronto a fermarmi con ogni mezzo. Non so cosa potrebbe succedere. -
- A quello ci pensiamo noi – affermò sicura Rukia.
- Grazie, ma voi due non sarete abbastanza. -
I due lo guardarono offesi
- Con questo cosa vuoi dire? - sbottò Renji.
Ichigo lo guardò sperando che capisse quello che stava per dire
- Saresti davvero pronto a colpirmi, se fosse necessario? Intendo, con la tua Zanpakuto -
 
Saresti pronto ad uccidermi, senza esitare?
 
Il rosso sobbalzò nel leggere nei suoi occhi quello che davvero gli stava chiedendo.
Entrambi i suoi due migliori amici abbassarono lo sguardo.
Sapevano che non ce l'avrebbero mai fatta, avrebbero tentato in tutti i modi di fermarlo senza fargli del male.
A costo delle loro stesse vite.
- Molto bene. Riferirò la tua decisione e mi assicurerò che ci sia qualcuno a supervisionare durante gli incontri con Aizen – concluse l'albino ed uscì.
 
 
Ichigo aveva le ginocchia al petto, i gomiti poggiati sopra di esse e gli occhi chiusi.
Si massaggiava le tempie, sembrava che quel dannato mal di testa non sarebbe passato molto presto.
- Ichigo, tu...sei proprio sicuro di volerlo fare? -
Rukia esitò poi aggiunse
- Di voler...affrontare quell'uomo? -
Il ragazzo non si mosse dalla posizione in cui era
- Non ho altra scelta – rispose.
La Shinigami sospirò.
- Bene, ma non andrai senza me o Renji – affermò autoritaria.
L'arancione alzò lo sguardo su di lei, per poi spostarlo sul ragazzo accanto.
Renji aveva lo stesso sguardo negli occhi.
Sicuro ed irremovibile.
Non avrebbero accettato un no come risposta.
Si lasciò sfuggire un sorriso accennato.
Si rese conto che non avrebbe mai smesso di essere grato a quei due per essergli accanto.
Per essere entrati nella sua vita.
- Va bene –
Si alzò ignorando il dolore ai muscoli.
- Ehy, ehy, dove pensi di andare? - chiese Renji alzandosi di scatto.
- A prendere un po' d'aria – rispose.
- Sto soffocando qui dentro. Potete venire con me se avete paura che faccia qualcosa di avventato. -
C' era ironia nella sua voce.
Rukia sospirò ed alzandosi sorrise.
Se scherzava in quel modo voleva dire che stava meglio.
Si rivolse a Renji.
- Puoi rimanere con lui? Io devo andare a parlare con Nii-sama -
Il ragazzo annuì
- Non ho bisogno della balia – fece il sostituto Shinigami indispettito.
- Invece sì. Rassegnati da ora in poi ci sarà sempre uno di noi con te. Lo abbiamo deciso quando abbiamo deciso di attuare il piano. Non hai voce in capitolo su questo. -
Ichigo sospirò, sconfitto e amareggiato.
- Come vuoi -
- Bravo ragazzo – disse la ragazza stampandosi in faccia uno di quei sorrisi smagliati che usava quando lo prendeva in giro.
Lui non potè evitare di sorridere di nuovo.
Lei tornò seria
- Adesso devo andare. Ci vediamo più tardi -
Poco dopo che Rukia se ne fù andata anche i due ragazzi uscirono da quella stanza.
 




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