If i had you, 1
Piccolo papirello informativo (?):
Hello, sono Orphi (?), la tipa che sta scrivendo la storia, ci terrei
molto a fare un paio di precisazioni prima di cominciare.
1) La ff
è ambientata all'interno di un omegaverse immaginario. Le
dinamiche alpha/beta/omega saranno rielaborate e declinate sulla base
del contesto e delle esigenze di trama, quindi se qualcuno dovesse
scrivere "ma nell'universo omegaverse non è così"
-cosa
tra l'altro discutibile in tutti i casi visto che certi aspetti sono
"fluttuanti" e non è un universo canonico-, sarà
bellamente mandato a Quelpaesedilà
visto sto avvisando in queste noiosissime note u^u. In ogni caso
ogni cosa verrà spigata con il procedere della storia, per
chi
fosse a digiuno di omegaverse.
2) Oltre alla EunHae tratterò anche altre coppie che avranno più o meno spazio, di sicuro penso che avrà un certo spazio la KyuMin. Devo solo decidere se ne avrà tanto quanto alla prima coppia o meno, ma se riesco a rispettare i miei piani avrà comunque uno spazio considerevole...quante volte ho ripetuto spazio? D;
3) il raiting
è variabile. Partiamo con un giallino pallido che potrebbe
rimanere
invariato come no -molto no *coff*- e salire ad arancio o addirittura rosso. E' la prima
ff che scrivo dopo millemila anni ed è la prima del genere e
con
personaggi che non sono fittizi, quindi l'aumento o meno del
raiting dipenderà principalmente dal fatto che io mi senta
pronta/in condizione di scrivere questo o quello. Ma tanto mi conosco, almeno ad arancio ci arrivo sicuro, ma insomma, andiamo per gradi u.u"
4) Vorrei
ricordare una cosuccia: le recensioni agli autori piacciono un sacco
<3
Quando leggete una storia tenete presente sempre una cosa, solitamente
l'impegno di chi scrive è spesso proporzionale alla
possibilità di interagire con i lettori, diversamente,
almeno a
livello personale, se non mi sento stimolata penso di scrivere solo per
me stessa, se io me la canto e io me la suono alla fine della fiera
potrei anche aggiornare ogni ventordici del mese, no? Tanto io mica ho
fretta di rileggermi u.u"""
5) La nota OOC
è d'obbligo direi, è una AU ed inoltre non ho la
presunzione di conoscere o essere aderente al carattere e alla
personalità dei personaggi, in ogni caso sempre filtrati
attraverso i mezzi di comunicazione di solito.
6) Vogliatemi bene, sono carina e... buona lettura <3
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If I had you
Capitolo 1
Annuire
con forza
Donghae
sedeva scompostamente sotto l'albero in giardino godendo dei
raggi del tiepido sole pomeridiano, il libro che stava leggendo giaceva
abbandonato sulle sue gambe mentre lui, con gli occhi chiusi e
il capo appoggiato contro la corteccia, cercava di rilassarsi tentando
di isolarsi dai rumori cittadini. Il brusio della televisione che
proveniva dalla cucina non gli dava particolarmente fastidio, anzi, in
qualche modo, con una sorta di attenzione inconscia, cercava di captare
le parole che provenivano dall'apparecchio. Non seppe dire che
programma stesse guardando suo fratello maggiore Leeteuk ma una voe dal
tono chiaro e composto stava illustrando le dinamiche interne alla loro
razza, sostenendo che, erano proprio quelle dinamiche naturali che la
legge rispecchiava e avrebbe dovuto continuare a rispecchiare.
Donghae fece una smorfia di disapprovazione cercando di staccare
l'attenzione da quel discorso che gli arrivava fin troppo nitido alle
orecchie. A scuola, sin da quando i bambini si trovavano alle
elementari, era prevista una materia che portava il nome di "dinamiche
di genere". Donghae ad un certo punto, crescendo, aveva iniziato a
domandarsi se per caso non fosse una sorta di lavaggio del cervello.
La voce di un vecchio insegnante di scuola divenne lentamente il centro
dei suoi pensieri mentre i
sensi si abbandonavano ad un breve sonno riportandolo a vecchi ricordi.
-Allora ragazzi, ricapitoliamo quanto studiato fino ad ora.- il buio
calò nell'aula mentre alcune immagini furono proiettate sul
grande schermo che copriva la parete davanti agli studenti.- i membri
della nostra razza
possono appartenere ad una di queste tre categorie: alpha, omega e...-
piccola pausa- beta. Gli alpha sono gli individui sessualmente
dominanti, essi possono avere delle relazioni tanto con dei
beta
quanto con degli omega anche
se è stato rilevato che essi sono
maggiormente attratti dagli omega i quali rilasciano dei feromoni cui
gli alpha sono particolarmente ricettivi. Gli omega sono la componente
passiva, solitamente risultano, per le loro caratteristiche fisiche e
caratteriali, dipendenti dai loro alpha. I beta occupano un gradino
centrale, possono essere elementi attivi quanto passivi a seconda che
abbiano a che fare con alpha, omega o altri beta, non sono tuttavia in
grado di emettere feromoni in grado di attrarre gli alpha in maniera
istintiva come invece avviene per gli omega.- l'umo fece una smorfia- e
sono sterili- aggiunse.- Ricordate che non possono
esistere relazioni tra due alpha o tra due omega, ricordate anche che
la natura ha dato ad ogni genere determinate caratteristiche: fisiche,
caratteriali, di indole, che si riflettono, ovviamente, sull'assetto
della nostra società. E' consono che gli omega, naturalmente
deboli, si affidino totalmente al loro alpha. In alternativa va bene
anche un beta ma ricordate che gli alpha rappresentano, anche, l'apice
della gerarchia sociale ed economica. E' il meglio cui si possa ambire.
Compito dell'omega è mettere al mondo una prole sana e forte
e...-
Donghae aveva smesso di ascoltare l'insegnante non appena aveva
terminato di parlare degli alpha. Nonostante per anni fosse stato
bombardato da tutte quelle storie aveva smesso presto di farsene
influenzare, complice anche la caparbietà di un fratello
maggiore che si era scoperto beta intorno ai tredici anni e che non
apprezzava granchè quella lode incondizionata nei confronti
degli alpha e i pregiudizi e le discriminazioni che ne derivavano per
le altre due classi della razza. Eunhyuk invece, a differenza sua,
osservava l'insegnante con gli occhi spalancati, assorbendo lentamente
quel fiume di parole. Eunhyuk ci credeva, era convinto di quello che
stava ascoltando, merito di due genitori ambiziosi e conservatori,
fedeli ai principi della loro società fino al midollo.
Eppure
erano amici, inseparabili sin dalla culla, due facce della
stessa
medaglia.
All'epoca di quel lungo discorso avevano entrambi tredici anni, Eunhyuk
sembrava cambiare lentamente, diventare più ricettivo agli
stimoli esterni, agli odori che lo circondavano. Agli omega e ai beta.
Era stato allora che il suo genere si era rivelato.
Era stato dopo quella noiosa lezione che l'amico lo aveva portato nel
campetto
di basket dietro la scuola, correndo a perdifiato sotto i raggi di un
sole morente.
-C-che diavolo di fretta hai, Hyukkie?- aveva domandato Donghae mentre
cercava di stare dietro ai passi dell'altro.
Euhyuk non aveva detto niente, si era limitato a girarsi un momento
verso di lui, guardandolo con occhi che sembravano insolitamente cupi.
Quando arrivarono al campetto lo abbracciò forte a
sé senza un motivo apparente.
-Hyukkie, mi fai male- mormorò Donghae ricambiando
goffamente
l'abbraccio. L'altro sembrava non avere sentito, rimase immobile,
abbracciandolo forte e respirando il suo profumo.
-Non sento nulla, Hae- mormorò poi al suo orecchio- non
sento il tuo odore.
Donghae si era sentito spiazzato di fronte a quell'affermazione che
aveva il sapore della tristezza, spiazzato e poi ferito. Con le dita
strinse forte la felpa dell'altro ragazzo, quasi nel tentativo di
abbracciarlo di più, di sentirlo più vicino.
Donghae non
aveva ancora rivelato il suo genere di appartenenza quindi Eunhyuk non
poteva percepire l'odore caratteristico di una classe o dell'altra.
Quel non sento il tuo
odore,
parve lasciare qualcosa in sospeso, un pezzo di frase che era stata
mozzata ma che aleggiava tra di loro come una spada di Damocle.
Non sento il duo odore.
Non posso amarti.
-Scusami- sussurrò Donghae sentendosi irrazionalmente in
colpa, gli occhi che pizzicavano lacrime mal trattenute.
-Vorrei- si limitò a dire Eunhyuk- vorrei sentire il tuo
odore.
E amarti.
Donghae sentì la pelle bagnata dalle lacrime sue e
dell'altro,
stretti in quell'abbraccio disperato e inconsapevole, in quel rapporto
che era sempre stato strano, indefinito e delicato come i colori di un
acquerello eppure così nitido nel suo manifestarsi come un
affetto enorme, intenso, pervasivo. Era come l'acqua scossa da una
pietruzza il loro legame, in grado di generare sobbalzi e onde nel
petto per quanto esse fossero loro incoprensibili e macchiate da
ideali, pregiudizi, dalle
dinamiche stesse della loro razza.
Quando Eunhyuk si staccò da lui gli fece un mezzo sorriso
dandogli un bacio a fior di labbra. Non era mai successo,
pensò
Donghae. Era il primo e l'ultimo, breve e fugace, dolce e intenso al
tempo stesso. Così bello da desiderarne di più.
-Non sarò qui per scoprire il tuo genere assieme a te credo.
Lo sai, domani parto- gli ricordò rammaricato.
Donghae annuì fermando lo sguardo sull'asfalto. Non appena
Eunhyuk si era rivelato come alpha i suoi genitori non avevano esitato
a mandarlo in un'accademia d'eccellenza che lo avrebbe formato come
tale. Dentro di sé Donghae temeva di rivederlo cambiato, di
rivedersi cambiati entrambi, che Eunhyuk si scordasse di lui.
-Donghae- chiamò l'altro sollevandogli il viso- fammi una
promessa.
Il ragazzo annuì ancor prima che Eunhyuk parlasse e questo
fece sorridere l'altro:- promettimi che se non sarai un alpha, e lo
spero con
tutte le mie forze, sarai solo mio.
Donghae veva annuito con forza, aveva annuito con forza anche quando si
erano rivisti nei due anni successivi, per le brevi vacanze estive e
per il Natale, quando ancora il suo genere non sembrava proprio volersi
rivelare.
Nevicava quell'ultimo Natale, Eunhyuk gli stringeva il viso arrossato
dal freddo tra le mani guantate, un sorriso triste incorniciava le
labbra carnose.
-Sarai solo mio.
-Sì.- Donghae non esitò.
-Ti sposerò.- il suo fu un sussurro delicato.
-Sì.- un mormorio sorpreso e felice dell'altro
-E ti proteggerò.
-Sì. Anche io- volle aggiungere- ti proteggerò.
Eunhyuk sorrise divertito: -E' una promessa.
-Sì, è una promessa- Donghae sorrise. Aveva
annuito con forza. Aveva sempre annuito con forza.
Si era svegliato con gli occhi che gli pizzicavano, se li
stropicciò ritrovandoli bagnati e sentendosi il cuore
pesante
mentre suo fratello lo chiamava affacciato alla porta. Gli fece un
cenno per fare intendere di averlo sentirto, rimase qualche altro
momento seduto mettendosi a gambe incrociate e osservando, senza
realmente vederla, la copertina bianca del libro.
Aveva ventiquattro anni, sedici l'ultima volta che aveva visto il suo
migliore amico, aspettando di rivederlo, di potere essere qualcosa: un
alpha, un beta, un omega. Donghae, per otto anni, aveva aspettato,
semplicemente. E avuto
paura.
Prese una fetta di pane dalla cucina mentre Leeteuk gironzolava in giro
per casa alla ricerca delle chiavi della macchina mormorando quanto si
fosse fatto tardi e chiedendosi dove le avesse mai buttate la sera
prima. Donghae alzò gli occhi al cielo accennando un
sorriso, si
avvicinò al mobile all'ingresso e l'attimo dopo
chiamò il
fratello mostrando le chiavi che pendevano tra le sue dita.
-Ieri sera le hai buttate sul divano- spiegò- e questa
mattina mi ci sono seduto sopra per tua fortuna.
-Sono un uomo stanco ed impegnato- si giustificò il maggiore
con un sorriso divertito.
-Sei un uomo schifosamente disordinato- lo rimbeccò il
più piccolo accompagnandolo alla porta.
-Anche questo è vero, inutile negarlo. Ah- si
ricordò-
questa sera cena senza di me, rimango al giornale con Kangin ed
Heechul. Scusa, scusa, scusa- affermò giungendo le mani in
preghiera.
-Non fa niente, lo so che hai tanto da fare in questo periodo-
ribattè Dongahae- e ora vai via- scherzò- o
Kangin
aggiungerà anche "ritardatario" alla lista dei tuoi difetti.
Leeteuk arrivò all'Observator
con una puntualità che ebbe del miracoloso, particolare che
gli
risparmiò l'occhiataccia del suo amico e socio Kangin.
Passò dal proprio ufficio giusto il tempo di posare il
cappotto
e prendere il portatile e alcuni documenti, poi, senza troppe
cerimonie, entrò nella stanza dell'altro sedendosi di fronte
a
lui. Kangin sollevò un sopracciglio, ormai sapeva da anni
che
per Leeteuk bussare era un optional.
-Pensavo saresti arrivato in ritardo- affermò
occhieggiandolo.
-Malfidente, dovresti darmi più fiducia.
-Di solito non trovi le chiavi
-Le ho messe a posto ieri sera- ribattè piccato l'altro.
-...o come al solito le ha trovate tuo fratello.
Silenzio sull'altro fronte. Kangin emise uno sbuffo divertito: colpito
e affondato. Leeteuk
aveva un sacco di difetti: era disordinato, ritardatario a giorni
alterni, spesso parlava a sproposito, era un bugiardo, era calcolatore
ed era schifosamente ambizioso anche se in effetti, Kangin doveva
riconoscere a se stesso che le ultime caratteristiche in quella giungla
lavorativa erano assai utili. Nonostante la lista di difetti, che con
gli anni si era anche allungata, Kangin ammirava Leeteuk e lo riteneva
un amico di cui fidarsi. Quando il beta gli aveva proposto di fondare
assieme un giornale non ci aveva pensato su due volte ed aveva
accettato seguendo il proprio istinto e remando contro i genitori che,
in quell'occasione, e almeno per i primi tempi, non lo avevano di certo
appoggiato. Kangin era un tipo che solitamente pensava, almeno quando
si trattava di lavoro e di rischiare, quel giorno invece aveva scelto
di chiudere gli occhi e di buttarsi, aveva litigato con i genitori,
rischiato di essere diseredato e di finire a vivere senza neanche un
soldo per il semplice gusto di inseguire un sogno e quel pazzo di
Leeteuk. La famiglia di Kangin si occupava della pubblicazione di libri
e riviste altamente specializzati, a lui di quella roba non era mai
importato un fico secco e quindi, laureato in giornalismo e dopo tre
anni di lavoro in un quotidiano locale, dopo tre anni di lavoro passati
a
contatto con quel pazzo,
alla fine un po' pazzo lo era diventato anche lui e l'Observator era
stato il risultato delle loro follie condivise.
-I tuoi genitori che hanno detto?- domandò Leeteuk al
proprio
socio, aspettando con una certa impazienza quanto aveva da dirgli.
-Cosa volevi che dicessero, Teuk? Hanno detto di no, non ci faranno da
finanziatori. Era prevedibile, lo sapevi- gli ricordò
vedendo la
delusione sul volto dell'altro- sono stati felici per l'Observator solo
quando hanno concretamente visto che non si è rivelato un
fallimento ma...-
-Ma il fatto che il tuo socio sia un beta non gli va ancora
giù- terminò Leeteuk con una punta di astio
malcelata.
-Non è quello.- un sospiro stanco, quante volte ne avevano
parlato? Tante, di sicuro.
-Lo è, eccome. Se fossi stato in società con un
alpha come te avrebbero scucito- accusò.
Kangin aggrottò le sopracciglia. Non poteva negare che uno
dei
motivi al no dei genitori fosse sicuramente l'avversità nei
confronti dei beta, ritenuti da alcuni biologicamente inutili
perchè non in grado di riprodursi, forse alpha e omega che
non
erano riusciti a tirare fuori le proprie caratteristiche, prodotti
difettosi, non riusciti insomma. Erano teorie che avevano preso piede
da anni, neppure troppo tempo dopo le prime ricerche sulla loro razza.
Kangin si ritrovò a sospirare:- Ascolta, i miei si
occupano di
prodotti "culturalmente superiori" come amano affermare, noi vogliamo
aprire una casa editrice che sia diretta ad un pubblico più
vasto, non lo accettano.- l'alpha rise- se leggessero i romanzi di Pink Princess
morirebbero di infarto.
Leeteuk non potè fare a meno di emettere uno sbuffo
divertito,
li avrebbe proprio voluti vedere, quei due, a dilettarsi con i romanzi
rosa di Heechul.
Il diretto interessato spalancò la porta senza farsi
problemi,
sotto al braccio teneva i fogli con la sua ultima fatica "Amore
bollente alle Maldive", Kangin si massaggiò le
tempie con
le mani:- Ma non usa nessuno bussare qui?- mormorò. Leeteuk
ebbe
appena il tempo di fare un cenno con la mano in segno di saluto che
Heechul si richiuse la porta alle spalle con una certa malgrazia. Era
teatrale, teatrale come sempre, come una prima donna.
-L'alpha più fedele del mondo e il beta più
puttaniere
che ci sia- li salutò con un ampio gesto del braccio libero.
-Ciao anche a te, fottuto omega in calore- apostrofò
Leeteuk,
stendendosi meglio contro la poltrona. Heechul, da parte sua, fece lo
gnorri.
-Non so di che parli, sono per l'amore libero io- affermò
facendo spallucce.
-Amore libero non vuol dire che puoi fare sesso col tuo ragazzo dove ti
pare- precisò Kangin. Ryeowook, dopo -il brevissimo-
imbarazzo
iniziale per averli beccati nei bagni, ancora ne rideva e ne sparlava
amenamente.
Heechul si schiarì la gola:- Non sono qui per parlare di
questo-
sviò- credo di avere trovato un finanziatore piuttosto, ma
pone
delle condizioni...singolari.
Un silenzio perplesso e timoroso cadde nella stanza:
-Tipo?-
azzardò poi Kangin, con una punta assi evidente di sospetto
nella voce.
Tipo che ci ha scambiati
per un'agenzia matrimoniale o qualcosa di simile,
pensò Heechul.
Donghae si fece largo tra la folla di studenti che presidiava
l'ingresso dell'auditoriom nel quale si sarebbe tenuto un importante
seminario. Erano accorsi parecchi ragazzi per parteciparvi, tutti
curiosi, come del resto anche lui, di vedere il giovane prodigio che
all'età dei ventidue anni possedeva una delle aziende di
elettronica più produttive del paese. In giro si diceva che
fosse un genio, che possedesse uno dei Q.I. più alti dello
stato
-e non solo. Sungmin gli aveva confessato di esserne un po' geloso e
Donghae stesso non poteva non condividere un po' di quella gelosia
anche perchè quel ragazzo era più piccolo di
loro, aveva già due lauree e
possedeva un'azienda. Loro invece stavano passando le pene dell'inferno
per
prenderne una di laurea, figurarsi. Donghae raggiunse Sungmin
trovandolo seduto sul
bordo della fontana che si trovava al centro della piazza sulla quale
si affacciava l'auditorium.
Immediatamente non gli sfuggirono le sopracciglia contratte e l'aria
pensierosa ed infastidita dell'altro e Donghae si chiese con stupore
cosa
potesse essere accaduto, non era semplice fare arrabbiare un tipo come
Sungmin.
-Ma seriamente- iniziò il ragazzo non appena Donghae fu
abbastanza vicino- ma ti pare possibile che per poco uno non mi metteva
sotto e si incazzava pure?
-Cos- che diavolo stai dicendo?
-Mentre venivo qui un'auto nera per poco non mi investiva-
spiegò il ragazzo- fisso malissimo il conducente e non ho
nemmeno il tempo di parlare che uno stronzo si affaccia dal finestrino
posteriore e mi dice "guarda la strada prima di attraversare,
ragazzino" e insomma...- Sungmin tossicchiò- dopo quello
l'ho mandato a quel paese. E' stata una conversazione...vivace.
Donghae non riuscì a trattenere una risata sincera. Un
Sungmin arrabbiato era raro da vedere ma quando accadeva non era certo
tipo da trattenere le parole.
-Immagina che faccia avrà fatto il tipo- disse Donghae tra
una risata e l'altra
Sungmin fecce spallucce:- Nessuna piega. Aveva una faccia da culo.
Non appena la porte dell'auditorium fuorno aperte al pubblico, Donghae
e Sungmin si diressero all'interno cercando di sedersi ai primi posti.
Effettivamente riuscirono ad ottenere una buona posizione all'interno
dell'ampia sala e quando le luci si abbassarono e dopo la presentazione
dell'ospite di quella giornata da parte di un emerito professore di
economia, il tanto atteso genio fece la sua comparsa.
-Vorrei un applauso per il giovane Cho Kyuhyun, orgoglio e merito del
nostro paese, signori- affermò l'uomo.
Quando "l'orgoglio e merito del paese" fece il suo ingresso, Sungmin lo
fissò allibito.
-Faccia da culo- pensò. O mormorò visto che
Donghae si voltò a guardarlo con uno scatto.
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