Un Tramonto Indimenticabile
Dopo uno stupendo tramonto, stava
ormai calando la sera, ma Akane proprio non aveva voglia di rientrare
all’accampamento. La prospettiva di
passare un’altra settimana sull’isola delle illusioni per lei non era così
allettante come per i suoi compagni di viaggio.
Era ancora scossa dalla battaglia
della giornata, dall’enorme sacrificio che Ranma aveva fatto per lei. Non
riusciva proprio a smettere di ripensare alle parole di lui.
-Mi era parso di sentirti dire
che ti andavo bene anche così come sono … Voglio che tu rimanga sempre così-
Però poi come al solito, una
volta in salvo, lui aveva prontamente cambiato discorso. Era sempre così tra
loro, un passo in avanti e due indietro.
Camminando distrattamente era
arrivata ad una piccola spiaggetta circondata dalla vegetazione. Le piaceva la
quiete di quel rifugio lontano dalla baraonda della sua famiglia e dei suoi
amici. Decise di rimanere ancora un po’ lì a guardare le stelle.
Non troppo lontano, un agitato
codinato cercava insistentemente con lo sguardo “il suo maschiaccio”. Non la
vedeva da qualche ora e Nabiki aveva asserito che Akane avesse detto di voler
fare due passi.
Arrivata però l’ora di cena Soun
iniziava a preoccuparsi e, nella sua versione piagnucolante, aveva pregato
Ranma di andare a cercarla.
Si era già allontanato molto senza
trovare tracce di Akane ed iniziava seriamente a preoccuparsi. Se le fosse
accaduto qualcosa? Come aveva fatto a perdere tutto quel tempo prima di correre
in suo soccorso?
Così aveva iniziato a correre
chiamando il suo nome “Akane … Akane …”
Lei udendo la voce famigliare di
Ranma venirle incontro, si ridestò dai suoi pensieri e si fece finalmente
raggiungere.
Akane “Ranma eccomi, sono qui!”
Ranma “Akane finalmente, ma che
fine hai fatto? Tuo padre era preoccupato… Non sei rientrata per cena…”
Anche lui era preoccupato da
morire, ma non era il caso di esternarlo proprio adesso che l’aveva finalmente
trovata.
Akane “Scusami Ranma. Non volevo
farvi preoccupare. Volevo stare un po’ da sola per riflettere su quello che è
successo oggi” E abbassando lo sguardo verso la bianca sabbia, sperò che lui
non notasse la sua profonda inquietudine.
Ranma però la osservava sempre
molto bene. Agli occhi di tutti era un tontolone, ma i sentimenti della “sua
Akane” non gli sfuggivano mai.
Ranma “Su, adesso andiamo a cena!
Ci stanno aspettando!”
Akane “Io non voglio tornare!”
Ranma “Dai Akane non fare la
bambina capricciosa! Oggi mi hai già dato troppe preoccupazioni!”
Akane “E così io ti do solo
preoccupazioni, vero? Sono stanca di questa situazione! Forse avrei dovuto
davvero sposare Toma!”
Ranma stava perdendo la pazienza.
Quella stupida davvero avrebbe sposato il ragazzino? Dopo tutto quello che
aveva fatto per salvarla. La grande rinuncia di cui si era fatto carico oggi?
Ranma “Adesso basta Akane! Ora
torniamo all’accampamento” Stava facendo uno sforzo sovraumano per non
innescare l’ennesima lite.
Akane “Ho detto di no! Ma tanto
tu non ascolti mai. Non finisci mai i discorsi davvero importanti. Non prendi
mai una decisione seria…”
Ranma “Ma di che cosa stai
parlando adesso? La vuoi finire con questi benedetti capricci?”
Akane “Voglio rompere il
fidanzamento. E’ chiaro ormai che non andremo da nessuna parte con questi
atteggiamenti”
A Ranma, come sempre quando si
tiravano fuori le parole “rottura” e “fidanzamento”, qualcosa nel petto fece
davvero crack. Così prese tutto il
coraggio e la spavalderia che poté recuperare da se e le si avvicinò. La afferrò per un polso e la tirò più vicina.
Ranma “E così, dopo tutto quello
che ho fatto oggi per te, per noi, tu vuoi rompere il fidanzamento? Forse non
hai sentito bene … ma ero tremendamente serio quando ho detto a Toma che sei la
mia fidanzata e che non ti avrei mai lasciata a nessuno”
Stupiti entrambi da tanto ardite
parole, arrossirono.
Akane rimase ammutolita, cercando
le parole giuste. Poi le venne l’ispirazione. “Cosa intendevi dire con quel - Voglio
che tu rimanga sempre così? -”
Ecco, adesso Ranma non sapeva
cosa dire. Cosa poteva inventarsi per uscire da questa imbarazzante situazione?
Mai che ci fosse uno dei loro scocciatori in giro quando c’è bisogno di
prendere tempo. Mai.
Ranma “Ecco … io …” Niente, non c’era verso di fare un discorso
sensato. Così fece un respiro profondo e
si lasciò guidare dall’istinto, dall’ambiente romantico circostante, dal
profumo di lei così vicina che gli stuzzicava le narici e circondava il cuore.
Fu un gesto lento e dolce. La tirò a se abbracciandola e delicatamente la
baciò.
Il mondo, già tranquillo intorno
a loro, si fermò per una manciata di secondi. Il rumore dei loro battiti
impazziti riecheggiava come una dolce melodia.
Non ci fu bisogno di altre
parole. Tutto era chiaro. I loro cuori, le loro anime, i loro corpi … tutto era
nel giusto posto. Finalmente avevano trovato il modo di fare quel discorso così
importante da confermare il loro passato, segnare il loro presente e pregustare
il loro futuro insieme.
Ranma a malincuore si staccò
dalla sua amata, le mise le mani sulle spalle e guardandola dolcemente negli
occhi disse solo “Credo che dovremmo rientrare. Saranno tutti in pensiero per
noi vista l’ora”.
Akane fece un segno di assenso
con la testa, non riusciva a parlare o forse temeva solo di svegliarsi dallo
splendido sogno che aveva appena vissuto.
Ranma “E Akane … visto che siamo
su un’isola, senza possibilità di fuga … vorrei tenere per noi la
“chiacchierata” di questa sera”
Lei gli sorrise e uno affianco
all’altro, ancora timidi ma ormai sempre più vicini, si prepararono al rientro
nel loro affollatissimo accampamento. Con la consapevolezza che una volta
toccate finalmente le coste del Giappone, forse questa volta avrebbero trovato
un nuovo inizio.
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