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Non mi arrendo … vivo nella speranza che un giorno metteranno in scena un seguito. Per ora scrivo il mio finale
La dedico a Xaki che
l’ha già letta e mi supporta
sempre quando l’ispirazione manca inoltre è stata lei a
farmi conoscere questa magnifica serie tv quindi , grazie =) Ti voglio
bene
Possibili spoiler della 3x13
Desclaimer:
I personaggi non sono di mia proprietà, scrivo senza scopi di lucro.
Our timeless place
Sta
pescando con Abigail.
Lei
sorride mentre le spiega quale angolazione devono avere i gomiti per un buon
lancio.
E’ la
prima a prendere all’amo un pesce.
Il
fiume si tinge di oro e le foglie dei salici attorno a loro riflettono luce.
E’
tutto così luminescente, così etereo e perfetto.
Will
ride e si fa beffeggiare da Abigail quando gli sventola la trota davanti agli
occhi.
Ricominciano
a pescare.
Lei
ha gli occhi più luminosi del sole.
Quel
luogo senza tempo racchiude una pace ed un silenzio unico e raro. E’ prezioso
come ogni secondo speso con lei.
<<
Sei felice? >> chiede lei senza guardarlo.
<<
Ti sembro felice? >>
Scrolla
le spalle << Sì … >>
<<
Credo di esserlo. Nei limiti del possibile >>
Abigail
smette di prestare attenzione a ciò che sta facendo e lo guarda a lungo con
quel suo caratteristico sguardo profondo e analitico.
<<
Credi di aver fatto la scelta giusta? >>
Will
si morde l’interno guancia.
Non
sa dare una risposta a quella domanda.
<<
Non ci sono scelte giuste o sbagliate. Ma cose che dobbiamo fare. Io ho fatto
quello che dovevo fare >>
Abigail
annuisce seria.
<<
Fare quello che dovevi fare è l’unica possibilità che avevi per essere te
stesso fino alla fine >>
<<
Fare ciò che ho fatto mi ha reso finalmente libero >> mormora lanciando
ancora la lenza nell’acqua ora blu come il mare; l’oro si è dissolto nella
profondità del fiume << Mi dispiace di averlo capito troppo tardi
>>
Abigail
abbassa lo sguardo. Il taglio sul suo collo ricomincia a sanguinare e Will
vorrebbe strapparla alla morte ancora una volta.
<<
Almeno tu potrai vivere nel posto che lui ha costruito per noi >>
<<
Non è bello come sembra >>
<<
E’ vita, Will … >>
<<
E’ morte, in realtà >>
Abigail
torna a guardarlo: ora ogni cosa assume una sfumatura vermiglia << Se
potessi tornare indietro nel tempo, lo faresti? >>
<<
Sì, tornerei a quella notte. Sceglierei noi >>
Lei
non ha bisogno di sentire altro << Grazie >>
Will
le sorride. Abigail osserva il cielo. E’ di un azzurro quasi irreale. L’aria
profuma d’acqua e di fiori primaverili.
<<
Devi svegliarti >>
<<
Penso di sì >>
Ritirano
la lenza e il fiume torna limpido.
<<
Se io tornassi indietro nel tempo non sprecherei la mia seconda possibilità
>> sussurra Abigail << Meglio né morti né vivi che la morte stessa
>>
<<
Non sprecherò la mia seconda possibilità, Abigail >>
Lei
sorride: non c’è più nessun taglio sulla sua gola << Giuralo o ti
prenderò a calci >>
<<
Lo giuro >>
Apre
gli occhi ferito dalla luce del giorno che filtra attraverso l’oblò della barca
e si porta l’avambraccio sul viso mugugnando qualcosa che neppure lui comprende
appieno. E come ogni mattina ricomincia a massaggiarsi con la lingua la
cicatrice sulla guancia che, benché guarita, continua a tirare impedendogli di
sbadigliare. E’ un dolore che conosce bene. Ha molte cicatrici sul suo corpo.
Oramai
sveglio completamente e lascia scivolare il braccio via dal volto osservando
l’oceano sconfinato perdersi oltre il sole all’orizzonte.
Sospira
dolcemente.
Sognare
non è più un problema e poter spendere le sue notti con Abigail è un
compromesso perfetto fra vita e morte dove ambedue si confondono,
intrecciandosi rendendo tutto sempre più reale.
Si
volta sulla schiena attirato dalle ombre che oscillano al ritmo delle onde.
La
barca ondeggia persa in un luogo senza tempo.
Quello
è il suo paradiso. Perso chissà dove su una barca dove può abbandonarsi ai sogni
ad occhi aperti senza essere disturbato.
Hannibal
lo rispetta a tal punto da non interrompere il flusso della sua immaginazione. Resta
in silenzio e aspetta che torni al presente riaccogliendolo con un sorriso
curioso.
Ogni
volta che lo vede sorridere a quel modo, il cuore di Will si riempie di un
sentimento che non è ancora riuscito a decifrare. Sembra un misto di sensazioni
legate a ciò che era successo sulla scogliera.
La
sua mente ritorna sempre a quel giorno, quando aveva spinto entrambi giù nella
speranza di morire, di rinascere, di poter stare insieme in un mondo che glielo
avrebbe permesso. Sopravvivere non era stato nei piani, ma era successo e
questo non era stato per nulla un male. Aveva scoperto che, in fin dei conti,
poteva essere sé stesso anche nel suo mondo, purché restasse insieme a lui.
Purché lo volesse ancora.
Hannibal
aveva dato ad entrambi una seconda possibilità e il viaggio verso l’ignoto era
cominciato.
Volge
il viso verso l’altro lato del letto e lo guarda dormire. In quel frangente
sembra un’altra persona. È sereno, quasi fragile. Ha fantasticato molte volte
su quanto sarebbe stato semplice, dopo aver fatto l’amore, soffocarlo con le
sue stesse mani.
Ma che vita sarebbe stata?
Avrebbe
ancora avuto senso respirare?
Hannibal
alla fine ha ottenuto quello che aveva bramato anni prima: diventare il suo
intero mondo. Ma lui si è preso la sua
personale rivincita diventato egli stesso l’unico universo di Hannibal.
Posa
il palmo della sua mano sulla sua guancia e sorride.
Spera
dorma ancora un po’. Vuole godersi il cielo albeggiante in solitudine e pensare
a quale porto attraccare prima che le scorte finiscano.
Hanno
lasciato molte cose in sospeso a Baltimora, cose che prima o poi bisognerà
risolvere, ma non ora. Vuole immergersi nel suo paradiso ritrovato ancora un
po’. Qualche altra settimana.
Si
alza, recupera gli occhiali e una coperta e sale a prua.
Fa
molto freddo, ma quasi non lo sente.
La
barca ondeggia persa in un luogo senza tempo.
La
notte ha lasciato il posto ad un alba nuova: il cielo è color indaco e si perde
fin oltre l’orizzonte del mare.
Aspetta
con lo sguardo rapito ad est ed ecco il nuovo giorno. Il sole inizia a tingere
di rosa e oro mare e nuvole. L’orizzonte torna ad essere visibile e i contorni
definiti. Non sembra più un luogo vuoto senza confini.
Forse
il paradiso non esiste perché tutte le cose più belle sono già qui. Will non
osa immaginare un luogo più etereo e splendente del mare.
È
così bello che vorrebbe annegarci in quei colori.
Chiude
gli occhi e respira aria e sale finché il distinto profumo di un dopobarba
dolce penetra dentro i suoi poloni.
<<
Fa molto freddo, Will >>
Sorride.
<<
Davvero? >> apre gli occhi e Hannibal si presenta davanti a lui
completamente vestito e impeccabile persino nei vestiti recuperati in quale
discount nella costa sud prima di ripartire e prendere il largo.
Ma
quanto è rimasto lì fuori?
<<
Incubi? >> domanda senza curiosità né sorpresa. Qualche volta torna ad
essere il suo psichiatra ed è una cosa che Will segretamente adora.
<<
No, Abigail >> sussurra e Hannibal accenna un sorriso.
<<
Un sogno sereno dunque >>
<<
Il fiume era color oro … era molto vivido, come l’alba >>
<<
Mi fa piacere sapere che non hai più incubi >>
Will
gli lancia un’occhiata sbieca.
<<
Tu sarai il mio incubo se non prepari qualcosa da mangiare. Sto morendo
>>
Hannibal
si alza e lo guarda a lungo << La tua pigrizia sta raggiungendo livelli
preoccupanti, Will >>
Will
sorride divertito << Manderò a fuoco la barca se riprovassi a cucinare le
uova. Gradirei fossi tu a occuparti della cucina >> dice aggiungendo
infine due parole che gli permettono di ottenere sempre ciò che vuole <<
Ti prego >>
Hannibal
lo guarda di nuovo e Will riesce a intravedere nel suo sguardo enigmatico un
velato divertimento << Stanno finendo le scorte >> gli comunica
pragmatico, senza una ruga di preoccupazione in viso.
<<
Dovremmo attraccare domani >>
<<
Will >> sussurra Hannibal questa volta c’è una nota storta nella sua
voce. Will lo guarda << Non potremmo perderci nel mare per sempre. Il
mondo reale ci reclamerà prima o poi >>
<<
Bedelia o Jack Croword? >>
Hannibal
non risponde.
<<
Bedelia? >> domanda di nuovo Will curioso di vedere la sua reazione.
Hannibal
accenna un sorriso << E’ gelosia quella che percepisco? >>
Sa già
la risposta, ma lui ama porre domande obbligando Will a pronunciare le parole
che vuole sentirsi dire e ora è “Sì” la risposta corretta, ma non gli darà
questa soddisfazione.
<<
Uova, grazie >> conclude tornando ad osservare il mare.
<<
Sei diventato incredibilmente abile ad ignorare le mie domande >>
<<
Non ho intenzione di rispondere a domande la cui risposta è ovvia per te
>>
Hannibal
continua a guardarlo << Brasato al barolo >> risponde senza aver
ricevuto domande e torna sotto coperta. E Will sorride.
Il
profumo di spezie e uova è così forte che Will potrebbe immaginare di
mangiarle. Stanno esaurendo le ultime scorte eppure Hannibal riesce sempre a
cucinare in modo impeccabile anche nella piccola cucina della barca.
L’ultima
volta che Will aveva provato a mettere qualcosa sulla padella uno straccio
aveva preso fuoco e Hannibal lo aveva pregato di non farlo mai più.
Lo
osserva mentre si esprime nella sua arte preferita.
Non
ha ancora accettato completamente l’indole di Hannibal di cibarsi dei suoi nemici,
ma fra loro si è instaurato un rapporto di reciprocità e rispetto tale da non costringere
l’altro ad essere costantemente capito o condiviso. Ma Will avrebbe comunque
ucciso per lui, con lui. Perché è un atto artistico, magnifico, glorioso e ciò
lo rende felice.
L’ultima
volta che stato sulla terra ferma, aveva trascinato in cabina il corpo di un
uomo la cui colpa era stata tentare di rapinare il negozio e minacciare con una
calibro nove una donna incinta.
Hannibal
era sembrato sorpreso ed emozionato quando aveva lasciato il cadavere sul
pavimento.
<<
Fanne ciò che vuoi. Non merita nemmeno di avere un funerale >> aveva
detto risoluto rifugiandosi nel piccolo bagno.
Torna
al presente e circonda il suo corpo con le braccia. No, non avrebbe sprecato la
seconda possibilità di essere sé stesso. Ha speso tre anni a sperare di essere
diverso, a cancellare pensieri e immagini dalla sua mente, ma non avrebbe più
commesso quell’errore. L’unica cosa che gli manca della sua vecchia vita sono i
cani, ma sa che potrebbe facilmente ottenere il permesso di prenderne uno o due
con sé con qualche supplica. Hannibal adora essere supplicato come un Dio al
cospetto dei suoi fedeli.
<<
Sei particolarmente affettuoso questa mattina >> commenta con voce
profonda << Non mi sto lamentando, ma vorrei conoscerne il motivo
>>
<<
Il futuro. Il futuro mi rende affettuoso >>
Hannibal
abbandona i fornelli e si volta prendendo il suo volto fra le mani << E
quale futuro vedi per noi, Will? >>
<<
Uno bellissimo >>
<<
Potrebbe non essere come lo desideri >>
<<
Sangue, cannibalismo e manipolazioni? >> sdrammatizza ridacchiando
sommessamente.
<<
Potrebbe essere solo sangue >>
<<
Il sangue va bene >> sussurra << Va bene, davvero >>
Hannibal
gli regala un bacio poi porta la colazione in tavola.
<<
Mi avvicinerò alla costa oggi. Entro le due di notte dovremmo arrivare alla
baia. Ci confonderemo tra le altre imbarcazioni >>
Hannibal
lo venera con gli occhi mentre parla e gli sorride. Gli sorride sempre quando
non dice o fa qualcosa di stupido o pericoloso.
<<
E brasato sia, allora >> dice sorseggiando il suo tea al bergamotto.
Will
alza il suo bicchiere di caffè e gli angoli della sua bocca si sollevano con
enfasi.
<<
Bon appétit >>
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