capitolo3
Capitolo 3. Ciò che
sembra
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NdA
Avevo promesso nessuna nota e invece eccomi qui. Riprendo le
fila di questa storia sconclusionata dopo una pausa davvero troppo lunga, di
cui mi scuso soprattutto con chi ha iniziato a leggerla l’anno scorso e l’ha
trovata interrotta e abbandonata. Davvero mi dispiace ma eccomi di ritorno,
perché sia pure in ritardissimo io porto a termine quello che inizio.
Anzi, vorrei avvisare che è (quasi) conclusa. Occupa 8
capitoli complessivi che saranno aggiornati con regolarità d'ora in poi. Buona lettura, godetevi le
improbabili recensioni (così difficili da scrivere!) dei miei altrettanto
improbabili recensori (a proposito, oltre al già noto marcelloproust arriverà un certo alexdelmaso dal prossimo capitolo, se lo traducete in un francese
approssimativo otteniamo alexdumas –
vi dice niente? – perché mi diverte troppo pensare che un gigante della
letteratura e uno dei miei scrittori preferiti possano lasciarmi delle
recensioni).
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Recensione lasciata da: scrittricefangirliana
a capitolo 3: ciò che sembra
Devi spiegarmi dov’eri finita! Seriamente parlando, è un rimprovero questo! Adesso
te ne esci con un nuovo capitolo dopo ventordici settimane che eri sparita. Beh,
alla buon’ora. Ma va bene, non me la prendo, l’importante è che hai aggiornato
(sarebbe importante anche che passi da me a recensire, però. Scherzo. Forse.
*affila una katana da utilizzare se non passi a recensire entro stasera*). Ok oggi
sono una ragazza acidella, non farci caso.
Bene, ritorna Alice con le sue avventure amorose in
università. Abbiamo il nuovo ragazzo carino e abbiamo anche un vecchio
spasimante, un rompiscatole a quanto pare. Oggi devo proprio essere di cattivo
umore, mi è antipatico questo tizio anche se non ha fatto niente di
niente.
Ok adesso che sei tornata guai a te se sparisci di nuovo.
Ci sentiamo.
PS: ricordati di passare da me.
PPS: ricordati che ho una katana giapponese affilatissima.
PPPS: sono proprio acida non farci caso.
Recensione lasciata da:
marcelloproust a capitolo 3: ciò che sembra
Sono convinto da molto tempo, forse fin da quando ho memoria di ricordare un’opinione
personale, che le cose che sembrano sono le più semplici da descrivere per una
lunga serie di ragioni di cui ti renderò partecipe della sola principale,
ovvero che tutto è come sembra, l’apparenza è l’essenza del conoscibile,
direbbe un filosofo, io dico semplicemente che la cosa difficile è individuare
ciò che non sembra, ciò che resta nascosto o quantomeno non affiora alla
superficie, dunque in questo capitolo rendi molto bene il fatto che sembra
– ripeto questa parola che tu usi
solo titolo del capitolo ma che descrive alla perfezione l’atmosfera
complessiva delle scene – che Alice eviti di vedere le sue amiche per
non
essere disturbata mentre parla con questo nuovo ragazzo che ha
conosciuto, ma contemporaneamente
suggerisci e non dici, lasci intendere e non confermi; spetta al
lettore
smaliziato cogliere la sfumatura in questo capitolo affidato quasi
tutto al
dialogo con pochi interventi descrittivi ulteriori, dialogo che,
peraltro, scorre con disinvolta sicurezza di stile e permette di
scorgere il lato civettuolo di questa protagonista
indiscussa della tua storia, la quale dimostra di conoscere in modo
approfondito l’animo maschile, come forse tu stessa nelle vesti di
autrice
dimostri di conoscerlo. A presto.
Recensione lasciata da: reluigiXIV
a capitolo 3: ciò che sembra
I dialoghi ti riescono abbastanza bene. Forse è la cosa che ti riesce meglio
nella narrazione complessiva.
Alice ha un certo fascino e ammetto che, se fosse davvero carina
come la descrivi, non faticherebbe a trovare degli spasimanti. Tra cui quel
tizio cui accenni, che fa finta di non vedere perché è troppo impegnata a
chiedere il numero a questo nuovo amore incontrato per caso.
L’hai sempre descritta come simpatica e sbarazzina, ma
secondo me non è ingenua. Tutt’altro. Sbaglierò, ma secondo me Alice è la
tipica ragazza bella che finge di essere ingenua ma in realtà sa benissimo cosa
vuole.
Nel frattempo fai un po’ di commedia degli equivoci… si gira
per non vedere chi non vuol vedere, cambia strada nel corridoio… va bene, vedremo
dove vai a parare.
Recensione lasciata da: tuttigliunicornisonoviola
a capitolo 3: Ciò che sembra
Ahahah brava che l’hai chiamato Giulio. Lo sapevo. Mi hai
dato ascolto, vero? L’avevo proposto io di chiamarlo così. Dì la verità, se ti proponevo
di chiamarlo UnicornoViola l’avresti fatto?? Mi sarebbe stato simpatico ma è un
nome poco diffuso tra i ragazzi, lo ammetto :P
Nel frattempo se ho capito bene l’altro si chiama Giacomo
(anche lui con la G). Sì, l’altro, il tipo che le sta dietro ma che lei non
vuole nemmeno vedere. Accidenti dovrebbero inventare il blocco anche nella vita
reale: quelli che blocco anche se ci passo vicina non mi vedono. Sai che
bello!! In pratica avrei in classe solo la mia bff e nessun altro. Ok io t’ho
dato l’idea adesso tu inventalo!! O almeno applicato per Alice ahahah
Ciao vado al maneggio a strigliare il mio unicorno.
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