Stretching out my arms,
I let it comfort me,
our bodies moving in the dark,
it takes the pain from me
(Florence + The machine, pure feeling)
Carne
La tua schiena appoggiata al termosifone freddo, E mi guardi come una dea è guardata dagli umani.
E mi mangi il collo, con una mano sotto al mio maglione e una sulla mia schiena.
Ma sai qual è il problema, che a rubare orgasmi nei bagni di un bar, non ci guadagna niente nessuno. Io che parlo tanto di purezza, che professo l'amore vero, io che dico agli altri di non sporcarsi, io mi sporco.
E tu, amico mio, tu lo sai. E lo sai che fuori da questo bagno siamo due sconosciuti, che non condividiamo nient'altro che saliva e dolore e sangue. Continui a guardarmi, e sai che se non fossi un po' una puttana, non saremmo nemmeno qui. Ma la carne vuole quello che vuole, l'anima l'ho lasciata fuori, lei non c'è per nessuno: mi piacerebbe ci fosse per te, mi piacerebbe davvero, ma si nega a tutti. La carne invece no, quella ha sempre fame, perchè qualcun altro le ha negato i suoi sacrosanti pasti e non è colpa sua, se adesso mangia te.
Fuori da questo bagno, la gente beve caffè e chiacchiera. Credo di aver notato una coppia prima, una coppia di quelle belle, di quelle che quando si guardano negli occhi sorridono.
Invece noi non sorridiamo mai, perchè non è così che è stato progettato per noi. E magari in altro tempo ed in altri anni ed in altre vite, saremmo potuti essere belli come loro.
Ma sai qual è il problema, amico mio, è che noi non siamo loro. E io e te siamo animali.
E nel piacere c'è così tanto dolore che ci traghetta verso una fine atroce. Non siamo nemmeno veri amici, amico mio.
Ma sai qual è il problema, è che non mi interessa. |