Appena
prima di dirti addio.
il mio cuore aveva da sempre bisogno
di te, ma io l’ho capito solo adesso.
Posso
essere considerata stupida ma ormai non me ne importa di meno. Proprio io,
Taylor McKessie, quella studentessa modello dell’East High, che nella sua vita
ha sempre ottenuto tutto in una maniera o nell’altra; ma l’unica cosa che ora mi interessa sei te. Proprio io, che sono contro le cheerleader innamorate sempre di qualche sportivo “bono”
secondo loro, mi sono innamorata di uno di quei fissati con il basket. E ora,
sono certa che non lo rivedrò mai più. E che lui non mi ama sicuramente. Chad
Danforth, ecco il suo nome. Uno degli sportivi più in della mia scuola, quel
ragazzo che mi ha invitato al ballo, quella persona che mi ha fatto vivere gli
istanti più stupendi della mia vita, il primo e ultimo ragazzo di cui sarò mai innamorata. Ma
soprattutto non lo rivedrò mai
più. A più di millecinquecento chilometri da lui. Mi ha pure
illuso per cinque lunghi anni dove credevo in una cosa
che mai sarà realtà e mai lo diventerà. Cavolo, devo smettere di pensarti! Se pensarti mi fa stare così male perché ti penso in
continuazione! Perché? Tu hai ucciso il mio cuore senza essertene accorto. Ma perché ti penso ancora? Chad, Chad, Chad.. Cavolo, lo sto
rifacendo. Ti sto ripensando. Ho due sole certezze ora. Prima? Non sarai mai mio. Seconda? Ti
amo.
Sono stupido! Ecco, una certezza assolutamente
sicura della mia vita. Ma proprio io, il sottoscritto
Chad Danforth, quel solito sportivo da quattro soldi, con la solita sfilza di
ragazze ai suoi piedi, quello che indietro con i compiti fin dall’asilo, uno di
quei soliti ragazzi che le femmine non le capirà mai; mi sono innamorato della
mia migliore amica! Fin da quando l’ho conosciuta, mi sono sentito strano.
Dalla prima volta che l’ho abbracciata, che le ho toccato la mano. E ora, anzi proprio
oggi che so che non la rivedrò mai più, capisco che sono innamorato di lei,
Taylor McKessie. Forse lo sapevo fin dal primo anno dell’asilo. Ma per lei sono solo il suo migliore amico, e poi
sicuramente sarà innamorata di un altro. Lei, l’anti-cheerleader
per eccellenza, quello schianto di bruna, come la descrivevo io e la descrivo
tutt’ora, l’unica ragazza che è riuscita ad avvicinarsi a me e a rubarmi il
cuore senza che io lo sapessi. E ora io
qualcosa la so, che non ti vedrò mai più. Saremo a millecinquecento chilometri di
distanza, ti troverai un altro migliore amico, e un fidanzato; ma soprattutto
non penserai più a me. Mai più. Perché per te sono di quei soliti sportivi
da quattro soldi che hanno la fila di ragazze ai loro piedi. Sì, lo ammetto! Ho
la fila di ragazze a miei piedi, sono uno sportivo da quattro soldi, ma ci
pensi che anche io, per quanto piccolo che sia, ho un
cuore oramai spezzato? Non te ne frega niente, lo capito. Non serve che nessun
altro me lo dica, ormai l’ho capito e ricapito. L’ho pure sottolineato
nella mente anche se il mio cervello lo vuole barrare in continuazione. Non ci
vuole credere. Ma è così, coscienza! Lo vuoi capire? Ma forse è meglio di no, non voglio soffrire ancora di più
di quando sto già soffrendo. Siamo come fratello e sorella per sempre, ma
perché non qualcosa di più? Perché non come.. no solo
illusioni. Ti amo, Taylor, Taylor.., continuo a ripetermi mentre vago per la mia stanza
immerso nei miei pensieri. Non avevo in mente nient’altro che lei. Solo lei, nessun altra. L’unico modo per distrarmi dai miei stessi
pensieri, è ascoltarmi una canzone o qualcosa. L’importante è che mi distragga
e mi tranquillizzi. E così, che dopo un attimo di incertezza,
mi ritrovo ad accendere la radio. “Ed ecco un’altra magnifica canzone!” Urla lo
speaker e poi parte la
canzone. Dopo qualche nota suonata da un abile pianista, il
cantante inizia a fare il suo mestiere, iniziando a
cantare la prima strofa:
Ricordi quando non
avevamo bisogno l'uno dell'altro
migliori amici come sorella e fratello
noi capivamo che non saremmo mai stati soli
Resto un
attimo ad ascoltare quelle parole. Quanto erano vere..
E poi Chad, me l’avevi promesso. Non saremmo mai stati soli in questo mondo,
avremmo sempre avuto una spalla su cui piangere, un amico da abbracciare in
caso di bisogno, qualcuno che ci avrebbe consolato. Ma
ora no. So chi mi starà accanto e a me, non serve altro. Appena smesso di
pensare ai fatti miei, mi metto a urlare a mia sorella. “Laura!
Non ti avevo detto di accendere la radio! Perché non badi
alla tua sorella maggiore ogni tanto!” Aspetto un attimo, ma nessuna risposta.
Anzi una risposta c’è l’ho. Il cantante attacca con la seconda strofa di quella
canzone, che sembrava raccontare la mia vita.
Quei giorni sono
andati e ora ti voglio così tanto
la notte è lunga e ho bisogno del tuo tocco
non so cosa dire
non avrei mai pensato di sentirmi così
non voglio stare solo stanotte
Io ho bisogno di te per sempre. Ti conosco talmente
bene che potrei rispondere io al posto tuo, e toglierti dalla bocca “Perché
Chad?”, questa sarebbe la tua domanda amletica. E io
saprei anche come risponderti a tono, ma non avrei coraggio di dirtelo. Mi
limiterei ad urlare nella mia testa: Taylor, ti amo. Ti amo, ti amo, ti amo. Ma tu non mi sentiresti, perché ancora non
riesci a decifrare le mie “onde celebrali”, come
direbbero gli scienziati. Eppure cara, io ti riesco a leggere nella mente. E lo
so. Non mi ami. Mi devo rassegnare, ma non c’è la faccio! E’ possibile?! Ma perché mi sono innamorato di
te, perché? Perché mi sono innamorato dell’unica ragazza a
cui prima o poi avrei dovuto dire addio? Perché? I miei genitori dal
salotto si lamentano del volume della radio e io cosa
faccio? Gli sbatto la porta in faccia, ho bisogno assoluto di avere una
risposta alle mie domande, e tra le righe di quella canzone l’avrei trovata. Poco, ma sicuro.
Cosa posso fare per uscirne fuori?
mi sono innamorato così tanto
e così velocemente questa volta
cosa ho detto, cosa hai fatto?
come mi sono innamorato di te?
Come mi sono innamorata di te? Ecco, una domanda veramente
intelligente, a cui neppure io so rispondere. Lo amo e
basta, perché mi tratta così dolcemente, perché siamo come fratello e sorella, mi da un affetto incredibile che neppure mia sorella mi dà,
perché sei tu. Ecco, sono stupida! Ti sto pensando, ti penso
costantemente. Non mi distraggo neppure. Ma che
cavolo, perché capitano tutte a me? Alcune lacrime mi scorrono sulla guancia,
mentre faccio passare tra le dita una nostra foto. Senza motivo, come se quella
foto mi facesse stare bene, stare tre metri sopra il
cielo. Ma invece no. Fa sanguinare una ferita, che ora
è più aperta che mai. Voglio una risposta a questa domanda, Chad, ti prego: Mi ami?
Sento la tua voce e
comincio a tremare
mi porta indietro il bambino che ero
non posso pretendere
che possiamo ancora restare amici
non voglio stare da solo stanotte
Non lo posso pretendere, non posso pretendere che restiamo amici, migliori amici, come fratello e sorella, se
io ti amo così tanto. Questa canzone l’avranno
dedicata a me, sembra la storia della mia vita. Ogni volta che sento la sua
voce, mi sento ritornare bambino, come la prima volta
all’asilo che l’ho incontrata. Quando faticava ancora a pronunciare il suo nome
e la chiamavo semplicemente Tay, e
lei mi chiamava innocentemente Cad, non
riusciva ancora a pronunciare la lettera acca, e io
pensavo che chiamasse altri. Quel bacino innocente tra di noi il quinto giorno,
no. Non posso resistere. Scoppio a piangere se continuo a pensarti così. Mi
butto sul letto, con un grande tonfo, mentre i miei si lamentano ancora. Non
c’è la faccio a sentire ancora quelle parole. Non c’è la faccio a non sentire
un tuo sì, Taylor.
Cosa posso fare per uscirne fuori?
mi sono innamorato così tanto
e così velocemente questa volta
cosa ho detto, cosa hai fatto?
come mi sono innamorato di te?
No.
Ancora questo ritornello. Sempre quella domanda. Ora ho bisogno di certezze.
Devo chiedertelo. Anche se so già la risposta. Un no, secco, deciso, simpatico, e
adorabile come al tuo solito. Da parte tua, anche un ti odio suonerebbe bello. Sicuramente piuttosto sincero. Come posso
fare per non essere più innamorata di te? No, impossibile. Sarebbe inutile. Io
ti amo, e nulla mi farà cambiare idea. E ho bisogno di dirtelo. Ma non ne ho il coraggio. Ecco il mio problema. Vorrei
ritornare bambina, dove questa parole venivano dette,
anche se timidamente. Vorrei che te non mi facessi
soffrire, o forse sono io stessa che ti sto pensando troppo? Io, sono la colpa
di tutto. Te non centri per niente. Devo dirtelo che ti amo. Devo.
Oh voglio dire che
questo è giusto
e deve essere stanotte
ho bisogno che tu lo sappia
non voglio vivere questa vita
non voglio dire addio
con te voglio passare il resto della mia vita
Sì, lo ammetto. Ho un bisogno disperato di dirti
quello che provo per te. Non riesco a tenermelo ancora dentro, non posso
farcela. Te l’ho devo dire. Subito. Non voglio dire addio a te, la persona più
importante della mia vita, la mia migliore amica, te, Tay, e nessun’altra.
Voglio passare con te il resto della mia vita. O con te, o da solo per sempre.
A te la scelta, penso mentre prendo la giacca e mi infilo
le scarpe ai piedi. Abbasso il volume della radio e apro di scatto la porta.
“Che c’è Chad?” Chiedono i miei genitori, evidentemente hanno sentito quando ho
aperto la porta. “Esco un attimo.” Mi giustifico,
mentre corro al piano di sotto. E mentre apro, il cantante continua quella
canzone, che se tutto sarebbe stato perfetto, mi avrebbe cambiato la vita. Ma la vita non è una favola, e io lo so bene. Non lo è mai stata neppure ai tempi dei
draghi e dei cavalieri che salvavano le fanciulle. La
vita è sempre stata realtà, e realtà uguale dolore.
Purtroppo.
Cosa posso fare per uscirne fuori?
mi sono innamorato così tanto
e così velocemente questa volta
cosa ho detto, cosa hai fatto?
come mi sono innamorato di te?
Altre
lacrime mi scorrono sulla guancia. Non riesco, devo dirtelo. Tanto domani,
partiremo entrambi. Non ci vedremo più, e quindi che me ne frega di cosa pensi
di me? Non lo so. Forse se mai ritornerò tra le tue braccia
questo mi rassicurerà, mi farà sentire meglio. Poco ma sicuro. Mi cerco di auto
convincere. Di avere il coraggio di andare a dirglielo e alla fine lo trovo. Prendo di corsa la giacca, e mi allaccio i lacci delle scarpe,
mentre urlo a mia sorella: “Lauraa! Turn off
the radio! Bye-Bye!” Lei
scoppia a ridere. “Sorella! Dove
vai?” Le faccio la
linguaccia. Che impicciona, cavolo. “Non ti interessa!”
Le urlo mentre chiudo la
porta. Ed ecco che mi ritrovo a correre verso a casa di Chad,
quando ad un tratto, mentre come al mio solito non
guardo la strada, mi scontro contro qualcuno. E come al
solito, cado pure per terra.
Cavolo, Taylor potrebbe partire da un momento
all’altro e io potrei non riuscire a raggiungerla in
tempo?! E finisco pure contro qualcuno, mentre cerco di raggiungerla.. Sfortuna del cavolo. Mi rialzo dopo qualche istante e
biascico un “Mi scusi.” non molto convinto. Questa ragazza davanti a me, si
rialza e risponde con un “Non si preoccupi.” Quella voce mi è troppo familiare.
“Taylor?” Sussurro appena la
riconosco. Lei appena mi vede, strabuzza gli occhi. “CHAD?!” Si mette a urlare
dopo un attimo. Mi gratto la nuca mentre mi rialzo in piedi. “Credo di essere
io..” Lei scoppia a ridere. “E
io credo di essere Taylor.. Ti sei fatto male?” No, Taylor. Si è solo spezzato
il mio cuore ma non te ne potrebbe fregare di meno. Non riesco a dirle cosa le
devo dire. Cavolo.. Non
riesco. Ho paura di dirle qualcosa di sbagliato, ho paura di fare la mia solita
figura del bip. “No, grazie lo stesso.” Lei si ferma un attimo a guardarmi, e io pure, solo che io guardo lei. “Bene.
Allora ciao!” Mi sorrido dopo un attimo e corre via in
direzioni di casa mia. “Ci si vede!” Le urlo dietro dopo un po’. Poi
inizio a correre verso casa sua ma dopo neanche dieci passi, mi fermo
all’istante. Questa sarà l’ultima volta che la vedrò in vita mia, e la saluto
in questa maniera così stupida?! No, Danforth. Non
puoi fare questo. Almeno non adesso. Non posso. Mi giro di scatto e vedo che
pure Taylor si era girata in quell’istante. Scoppiamo entrambi a ridere mentre
facciamo qualche passo avanti. “Mi devi dire qualcosa?”
Diciamo dopo un secondo, all’unisono, perfettamente completamente. Lei
scoppia ancora a ridere. “Oggi mi copi?” La butta sul sarcasmo e io l’ho capito perfettamente. “Pensavo che mi copiassi
te!” Lei fa un passo in mia direzione, un passo in più
del necessario, di troppo. Mi accarezza la guancia, con la sua delicatezza, e
ogni tanto mi da un piccolo buffetto. “Sicuramente la cosa che ti devo dire, non è la stessa che mi devi
dire tu. Ma tengo a dirtela lo stesso.” Poco ma
sicuro, tesoro, sorella, amore, Taylor. Poco ma sicuro, perché te non mi ami e io lo so. “E chi la
detto?” Sì, lo ammetto. Sono molto ottimista e lo so. Ma io ci spero anche se la tua risposta sarà no. “Infatti,
non lo dice nessuno. Ma ora lo dico io. Anche
se non te ne frega niente, te lo devo dire. Chad..”
Non riesce a continuare la frase, la stringo a me e sussurro: “Taylor..” Si stacca un attimo da me e poi continua. “Lo so,credo, fin da quando ti ho visto per la prima volta che
sarebbe successo questo.” E intanto il cantante, continua
a cantare da casa mia.
Tutto è cambiato, non
lo avremmo mai immaginato
Non l’avrei immaginato. Infatti
l’ho capito solo ora. Ma ne sono felice. Taylor mi
guarda ancora e scoppia a ridere, mi sento molto osservato oggi e credo di
essere arrossito più di cinquantasette volte da quando l’ho incontrata. Ne sono
certo. “Anche te
stavi ascoltando quella canzone?” Ecco, perché è scoppiata a ridere. “Sì,
sembrava che mi raccontasse la storia della mia vita quella canzone.” Lei
annuisce. “Anche a me..Stessa sensazione, mi vedevo
tutta la mia vita davanti agli occhi..” In quel momento, noto che una lacrima
le sta scorrendo sulla guancia. Gliela asciugo e poi domando. “E hai anche
pianto?” Abbassa lo sguardo e si asciuga le lacrime con la sua mano. “Si nota
tanto?” Mi fermo un attimo a cercare di pensare qualche pensiero intelligente,
ma con lei accanto non ragiono. Questo è certo. “Non, ti
preoccupare. Pure io ho pianto.” Aspetto un attimo per una sua risposta
ma non arriva. “Comunque, cos’è che mi volevi dire?” Continuo io, dopo un po’.
Apre di colpo gli occhi, e si avvicina ancora di più a me. “Chad..vedi. Da domani non ci vedremo più per il resto della
nostra vita. So che mi ha sempre considerata solo come
una sorella. Ma voglio che tu lo sappia, Chad. Anche
se questo rovinerà la nostra amicizia.” Fa una pausa.
Di grande effetto, lo devo dire. “Ti amo, Chad,
fratello, amore, migliore amico, pazzo di un Wildcat.” Mi mette una mano sulla
nuca, si alza sulla punta dei piedi, e mi da un bacio
che mi fa andare praticamente al settimo cielo. Appena si stacca, le sorrido.
“Io non ti ho mai considerata come una sorella, sempre
come qualcosa di più importante della mia stessa vita, Taylor.” Ecco, altra
pausa. Stavolta da parte mia. “Ti amo, Taylor. Da
sempre. Ero solo troppo offuscato dai Wildcats, dal basket e dai miei ritardi
nei compiti fin dall’asilo per accorgermene.” La
stringo a me ancora. “Grazie di avermi tirato su, amore.” Scoppia a ridere lei.
“A cosa servono i ragazzi se non a questo?” Le faccio notare io. “Sempre a questo ma anche ad altro. Altrimenti
perché Laura si sarebbe inventata quelle regole sui maschietti?” Boh, bel
mistero. Perché forse ci odia? “Infatti..
Comunque come mai quando ascoltavi quella canzone sei scoppiata a piangere?” Mi
da una pacca sulla spalla, e poi si mette a correre verso casa sua. “Tu lo sai
meglio di me.” Sorrido ancora, ma non per molto. “Io so solo una cosa: Ti amo, Taylor. Più di quanto immagini.” Si gira in mia
direzione, mentre corre all’indietro. “Da quando in qua il mio Wildcat è così
romantico?!” Questa volta la risposta non te la dico,
Taylor. E’ il titolo della canzone che ci ha cambiato la vita, oppure posso
incolparti ingiustamente ma non è colpa tua. E colpa mia, ma anche tua. Ti amo, piccola pazza scienziata, di una Taylor che non sei
altro. Ma la domanda rimane uguale: Come mi sono innamorato di te? Non lo so
e non mi importa, ora che ho te.