Day 0

di Nerhs
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Day 9
 
                                                           Musica: Ludovico Einaudi - Time Lapse
 
Una settimana e due giorni.
Mi trovavo seduta sul tetto della casa di Calum. Ero evasa dal salotto furtivamente perché mi annoiavo. Lui era in camera sua a litigare furiosamente con la sua fidanzata.
D’un tratto, mentre vedevo i miei piedi penzolare liberamente nel vuoto, il rumore di tegole che scivolavano e un’imprecazione mi raggiunsero. Mi girai e vidi il ragazzo divincolarsi tra i pezzi di ceramica e reggersi in ogni modo a qualsiasi appiglio riuscisse a trovare, mi scappò una risatina. Si sedette accanto a me e restò in silenzio. Il rombo di una macchina arrivò fin lassù, ma rimanemmo comunque zitti.
 
«Era Melissa, l’ho lasciata» mormorò, affatto triste
«Mi dispiace amico» biascicai, lui emise un grugnito
«Quando non ti ho vista in salotto mi sono preoccupato. Poi ho pensato “dove potrebbe voler andare un angelo custode?” e non mi è venuto nulla. Ma mentre fumavo ti ho vista quassù» spiegò
«Mi hai cercata molto, noto» sorrisi
«Ieri è stato troppo triste, e la colpa è solo mia» abbassò la testa
«Non dire così, non è ver-»
«E invece si! Non dire il contrario, è tutta colpa mia! Se quelli non ti fossero venuti a cercare per me, tu saresti ancora nel mondo dei vivi» urlò
«Cal?»
«Cosa?» chiese stizzito
«Quei ragazzi. Io, li ho trovati un giorno, per caso, l’altro ieri precisamente. Hanno detto che tu gli hai ripagato tutto ciò che avevi comprato da loro –impallidì- a me non importa cosa fumi o cosa prendi, davvero. Ma…perché lo hai fatto?» chiesi, lui mi guardò dritto negli occhi, riprendendo un po’ di colore poi strinse la sua mano con la mia
«Si, l’ho fatto. Avevo dei debiti con loro per dell’erba che avevo comprato e li ho estinti tutti. Io…ti ricordi il giorno dopo che ti ho conosciuta? Dopo il bacio? Che sono andato via di casa? –io annuii e lui sorrise, riprendendo- Beh, io mi sono sentito un codardo, mi sentivo una vera merda. Eri morta per colpa mia, per colpa di ciò che mi fumavo. E quindi sono andato a pagare quei bastardi, così che non mi, anzi, che non ci stessero più alle calcagna»
«Hai fatto bene e sei stato molto coraggioso. E, ti ringrazio per averlo fatto in parte anche per me» strinsi io la sua mano
 
Mi guardò dalla sua altezza e mi mise una mano attorno al collo, per poi tirarmi verso di lui e abbracciarmi. Il suo braccio era attorno alla mia spalla e quel momento sembrava perfetto.
Sentii le sue dita correre giù per la mia pelle, passando sullo sterno e scendendo verso l’interno del vestito. Scostai velocemente la sua mano, indispettita e lui rise divertito. “Non ho intenzione di toccarti le tette Pich!” affermò. Poi riprese la sua corsa e abbassò la stoffa della scollatura, infilando la mano nel reggiseno, per tirare via la sigaretta che tenevo incastrata nel ponte tra le coppe. Se la rigirò tra le dita e poi tirò fuori dalla tasca posteriore dei suoi jeans un accendino e se l’accese. Mi riprese per la spalla e continuò a fumare indisturbato.



Nerhs's box

Non vorrei quasi dirlo, ma ho di nuovo il mio computer e quindi il carattere originale è tornato!
Bene, questo è l'ultimo capitolo, come avrete notato la storia è terminata. Spero vi sia piaciuta e che magari vi abbia anche fatto emozionare:)
Sto lavorando ad altre storie e spero che, se avrete un pò di pazienza e se il mio modo di scrivere vi è piaciuto, leggerete anche quelle!
Un bacione e grazie ancora a tutte quelle persone che, in silenzio e non, hanno letto le mie parole.
Potete trovarmi su Twitter se volete farmi domande o altro (@cliffordprincss), su Wattpad dove probabilmente cercherò di caricare qualcosa (InNerhs) e qui.
Nerhs xx

 




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