Giungla, vestito e bus - e confusione

di AlexBlack
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Giungla, vestito e bus - e confusione


 


Veronica ha combinato un pasticcio. Sa che trattare le persone così non fa bene all'anima e allo spirito, ma proprio non ce la fa. Vorrebbe essere diretta, ma come si fa? Veronica non lo sa.

Le capita spesso di dire bugie, e dopo vorrebbe scappare dalla vita, ma non sa dove rifugiarsi. Ha pensato a tanti metodi diversi, perché non sa da che parte affrontare le conseguenze delle sue azioni. Ha paura di guardare in faccia le persone a cui ha fatto male.

Però continua a farlo e continua a mentire.

Non le avevano detto, a Veronica, che la vita sarebbe stata complicata. Non glielo avevano detto perché è solo lei che ha il terribile vizio di rendere cose troppo complicate, che sembra si diverta, ma non è divertente per nulla.

Veronica alla fine sta sempre male, ma che può farci, se non sa proprio da che parte iniziare per risolvere quel puzzle complicato che è la sua testa. Ci sono grovigli di un po' tutto e un po' niente, lì. C'è la giungla nella sua mente. Felci, muschi, radici, alberi enormi. E Veronica non sa dove sia la mappa per affrontarla.

Veronica alla fine sta talmente male che vorrebbe scomparire. Ma non sa dove andare. E dire che una casa ce l'ha, sa la strada per andarci, ma non sa la strada per trovarsi bene.

La sua vita è un vestito che non le calza troppo a pennello (ma solo perché lei non sa che c'è la cerniera), se ne lamenta sempre, Veronica, e la vorrebbe la taglia più grande. Ma ormai ha perso lo scontrino.


E così va in bus e guarda le persone intorno a lei, che sa che potrebbe fare del male a tutte loro, che non ci pensa neanche. Che lo fa con tanta spontaneità. Un po' come ridere, ma lei fa del male. Veronica è stufa della situazione, e lo sa bene, ma la verità non riesce mica a dirla, e vorrebbe degli amici e gli amici non li trova.


E' salito il controllore e Veronica si dice un "merda" tra sé e sé, e scende dal bus e non sa dove si trova. Ché il biglietto ce l'ha ma proprio oggi l'ha dimenticato. Come il biglietto per condurre la sua vita, anche quello ce l'ha, ma se lo dimentica sempre.





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