TUMP
Primo
giorno d’inverno, faceva freddo, tanto freddo si respirava
aria di
neve, una giovane ragazza dai lunghi e mossi capelli rossi strofinava
le mani intorpidite dal freddo nel tentativo di ritrovare quel calore
che sembrava averla abbandonata, per lasciare il suo corpo percorso
da continui brividi, ispirò per poi rilasciare gradualmente
l’aria
che formò una piccola nube ad un palmo da naso.
“Nami”
Si
sentì chiamare “Vieni dentro, rischi di ammalarti
se resti lì”
“Tra
poco entro”
Rispose
con un sorriso sincero in volto, anche Rufy sorrise avvicinandosi a
lei le cinse la vita con entrambe le braccia spingendo lievemente la
schiena della navigatrice ad incontrare il suo petto poggiò
il mento
sulla spalla di lei mentre le loro mani andavano inevitabilmente ad
intrecciarsi per poi stringersi con dolcezza e incontrarsi sul
pancione ormai evidente della ragazza, Nami si voltò posando
un
lieve bacio sulla guancia del capitano che la guardò
sorridendo,
scese sul viso della rossa e con la mano libera le accarezzò
i
capelli, la baciò assaporando il gusto dolce di mandarino
che le
labbra di Nami riuscivano a trasmettergli.
tump
La
ragazza interruppe bruscamente il bacio portandosi entrambe le mani
all'altezza dello stomaco, Rufy la guardò disorientato e
fece per
chiederle spiegazioni quando si sentì afferrare velocemente
la mano
che venne posata sul pacione della compagna
“Nami
ma cosa..”
“Ascolta”
Rufy
si zittì chiudendo gli occhi, passarono pochi secondi e..
tump
“Ho
sentito Nami! Gli ho sentiti!”
gridò
al culmine della gioia baciandola ancora, era la prima volta che
sentiva i calcetti dei suoi bambini, era un sensazione bellissima
“Scusa
per prima non avevo capito che...”
“Sì
lo so, è meraviglioso vero?”
“Sì”
Si
baciarono ancora ad occhi chiusi, Nami intrecciò le dita nei
i
capelli scuri di Rufy spingendolo verso di sé,
durò per un tempo
indefinito e una volta divisi rimasero in silenzio per un po'
osservando il mare difronte a loro
“C'è
una cosa che voglio fare Nami”
disse
un tratto il ragazzo
“Che
cosa?”
chiese
la navigatrice voltandosi nel suo abbraccio, il tono serio ed agitato
che Rufy aveva usato l'aveva leggermente sorpresa ed aveva capito che
il suo amato stava per dirle una cosa importante
“Voglio
andare dove è sepolto Ace”
Disse
tutto d'un fiato, Nami schiuse le labbra ma non distolse un attimo il
contatto tra i loro occhi e le loro mani attendendo che Rufy
proseguisse
“Sento
che è il momento non voglio lasciarmi tutto il passato alle
spalle e
voglio che lui sappia, voglio presentargli la mia famiglia”
“Rufy”
lo
chiamò Nami accarezzandogli una guancia, era davvero
orgogliosa di
lui e voleva trasmetterglielo, lui si avvicinò
“Ora
mi sento pronto”
disse
baciandole la fronte
“Andiamo”
sussurrò Nami chiudendo gli occhi per godere di quelle dolci
attenzioni, Rufy gli accarezzò i capelli dolcemente e
sorrise.
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Qualche
mese dopo...
Oltre
la Grand Line – Nel Nuovo Mondo
Un
ragazzo con folti capelli neri, una cicatrice sotto l'occhio sinistro
e un sorriso amichevole. Indossa un paio di jeans e una camicia rossa
leggermente aperta, al suo fianco una ragazza dai lineamenti
delicati, capelli di un rosso intenso lunghi fin sotto la vita, occhi
brillanti color nocciola e labbra rosee e sottili. Indossa un abito
azzurro cielo che le ricade morbido sulle forme perfette.
I
due ragazzi si tengono per mano scambiandosi di tanto in tanto
un’occhiata complice avanzando sicuri sul verde prato della
maestosa scogliera.
Tanti,
forse troppi pensieri al momento riempiono la testa del moro, mentre
avanza e sente l'agitazione farsi lentamente strada in lui, Nami al
suo fianco gli stringe più forte la mano cercando di
infondergli
calore e sicurezza.
Sono
oramai al limitarsi del verde, due tombe si mostrano davanti ai loro
occhi, un senso di malinconia è nell'aria. Rufy prende un
respiro
profondo e con serietà mista a dolcezza esclama
“Ciao
fratellone! Sono io, Rufy , ce l'ho fatta sai...sono diventato
più
forte come avevo promesso a te e ai mie compagni. Non mi sono arreso
e sono andato avanti, anche se è stato davvero difficile. E
sono
finalmente diventato il Re dei pirati e ti ho vendicato. Spero tu
possa essere fiero di me. Mi manchi.”
Rufy
abbassa il capo asciugandosi alcune lacrime sfuggite al suo controllo
“S-Sì
mi m-manchi. Tantissimo. Ma sono qui anche per dirti che avevi
ragione!”
Nami
si volta verso di lui sorpresa da quelle parole, Rufy ricambia lo
sguardo proseguendo con un nuovo sorriso “Nami è
la cosa più
bella che mi sia capitata, sono fortunato. Proprio come avevi detto
tu
“Sei
un uomo fortunato fratellino, hai trovato degli amici che ti vogliono
bene e qualcuno che ti ama, un po' ti invidio”
Il
ragazzo sorride sereno accarezzando il viso della sua navigatrice
“Rufy
ma..”
“Sì
lo so, non te l'ho mai detto. All'inizio anch'io non l'avevo capito
ma poi tutto si è fatto più chiaro, non era
semplice amicizia ciò
che mi legava e te, era amore!”
Anche
Nami sorride e ride emozionata coprendosi la bocca con una mano, i
due si guardano intensamente prima di abbracciarsi stretti
“Grazie
per essere qui con me” mormora
Rufy
“Sono
certa che tuo fratello sia fiero di te Rufy, dell'uomo che sei
diventato”
Una
leggera brezza soffiò dalla scogliera, scompigliando i
capelli di
Nami e facendola voltare verso l’oceano con sguardo pieno di
speranza
“Anch'io
lo sono”
Rufy
a quelle parole le sorride dolcemente baciandole la fronte ed
accarezzandole il pancione, prima di voltarsi dando un ultimo sguardo
alla tomba del fratello.
“Grazie
Ace”
Continua...
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