Anthem of the angels.

di Capolera
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La pura e bianca luce irradiava l'ambiente circostante, rendendolo ancor più casto e candido. 
I tuoi lucidi occhi osservavano lo svolgersi del rituale, mentre rammaricavi le tue azioni passate. Sui volti delle leggiadre anime senza macchia, dopo aver patito un cammino di dolore e sofferenza, vi era dipinta un'espressione pacifica, che tu desideravi da dietro la fredda e grigia inferriata.
 
Osservali, invidiali, tu, mentre cantano l'inno degli angeli. Sii gelosa, pentiti, soffri, mentre percorri il cammino degli eternamente dannati.
 
Io ero tra loro, sai? Cantavo quel puro, angelico inno verso l'eterna libertà. Ti ho notata, quando con rammarico toglievi le tue nere e sudicie mani dalla ringhiera che ci aveva ed avrebbe sempre separati.
 
Sei caduta, rompendoti le ali. Non volerai mai più, ma io non ho rinunciato. Ti ho portata fino all'ultimo con me per vivere insieme. Ma tutto ora è perduto, la luce ha smesso di brillare su di te.
 
Sentici cantare l'inno degli angeli,
e di' l'ultimo addio.




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