Questa volta non sei da solo

di The Edge
(/viewuser.php?uid=152075)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 
Mick sedeva sulla poltrona, le mani tatuate appoggiate sul ventre, un sorrisino triste e stanco stirava leggermente le labbra sottili.
Ebbene sì, era giunta la fine.
Non era granché felice, ma … non aveva scelta. Si sentiva sempre più debole. Inutile, vuoto, spento.
Un tempo avrebbe zittito quelle sensazioni con alcol e droghe, ma ormai non ce n’era più bisogno, doveva accettare la realtà.

Una mano calda, forte e piena di vita si appoggiò delicatamente sulla sua spalla e una voce che ben conosceva parlò:
 « Ascoltami Mick, lo so che ci sei rimasto male, però, francamente, non avrebbe senso continuare. Se non ci sei tu, là sul palco, io non riesco a trovare l’equilibrio. Siamo riusciti a mettere in piedi una band, e si va avanti tutti assieme. Senza di te non faremo altro, per cui è inutile che metti il broncio.»

Mick tremò leggermente, stupito, ancora una volta, da come l’amico riuscisse a vedere sotto alla sua maschera. Tuttavia non rispose, limitandosi a tenere le labbra strette.

La  voce si addolcì leggermente:
 « Ѐ stato Vince a chiamarmi, dicendomi di venire da te. Mi ha anche detto che gli sarebbe piaciuto aggregarsi, ma è stato intrappolato dai nipoti e … beh, a quanto ne so, ora sta costruendo un castello con i lego, per cui non credo proprio che ci raggiungerà.»
Le labbra di Mick tremarono leggermente e una risatina divertita echeggiò nella stanza: « Non oso immaginare come verrà fuori. Però almeno riuscirà a far divertire i suoi nipoti, ed è questo l’importante. Ancora mi pento di non essergli stato accanto, quando avvenne, sì, beh, hai capito.»

Il sorriso sulle labbra di Nikki si spense al ricordo di quel drammatico episodio: « Già, anche io ho questo rimorso. Ce ne siamo occupati troppo tardi. Per questo, non voglio commettere un errore simile. Mick, non ti lasciamo da solo. Okay, la band è finita. Però, cazzo, ci conosciamo da una vita e non ti lascerò marcire in un ospizio o da qualche altra parte. I Mötley Crüe sono nel mio cuore, sempre se ne ho uno, e rimarranno lì. E ti voglio bene, Cugino Itt.»

Gli occhi di Mick si fecero un po’ lucidi, ma non rispose. Non era granché bravo con le parole. Si limitò, con fatica, ad appoggiare la mano sopra a quella dell’amico, il quale aggiunse: «Questa volta non sei da solo. Ci sono io, c’è Vince e c’è pure quello psicopatico di Tommy. Siamo qua, con te.»



Angolo dell'autrice:
Era dal 10-11-15 che me la tenevo dentro, questa ... cosa. 
Li ho visti, erano a pochi mentri di distanza da me. Ho coronato un sogno di una vita. 
Ci pensavo da tanto, ma non arrivava mai l'ispirazione.
So che sono secoli che non pubblico più, ma spero che ci sia ancora qualcuno disposto a leggermi. 
Con affetto,
The Edge




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3382724