per te farei qualunque cosa

di IRUKY HIWASHI
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Cap 3
 
>VICTOR
 
Ma che cosa ho fatto? Non facevo altro che pormi questa domanda da circa un quarto d’ora. Io l’ho baciata dicendole stupidamente un” non ho resistito”. Ci credo che se ne sia andata. Devo assolutamente scusarmi.
Quando uscì dalla sua stanza corsi da lei e le dissi:
“Scusa. Io non volevo bac..” ma lei mi interruppe:
“Non preoccuparti. Può capitare. Sono io che ho reagito male. Quel bacio non significa niente, è stata la situazione del momento giusto?” mi sorrise ed io annuii. Giusto.
“Amici?” continuò lei ed io annuii nuovamente.
“Bene, che c’è da mangiare?” mi chiese cambiando argomento e io le risposi con tono distaccato:
“Spaghetti”.
 
>CLARA
 
Dal suo tono distaccato capii che il bacio era stato solo un errore e tornai solare e, dopo aver finito di mangiare, andai a letto.
 
Quando mi svegliai mi ritrovai in una stanza blu, le cui pareti erano coperte da moltissimi poster di famosi calciatori come David Evans, Mark Evans e Axel Blaze.
Inizialmente ero confusa, ma poi ripercorsi quel che era successo il giorno prima e capii dove mi trovavo.
Sono nella casa di Victor e questa deve essere la camera di Vlad (il suo fratello maggiore) di cui mi aveva parlato la sera prima.
Mi alzai e andai in salone e notai che Victor stava preparando la colazione:
“Buongiorno” dissi e lui mi rispose con un sorriso.
“Vedo che ti sei svegliata dormigliona” mi disse e tornò a concentrarsi sulla colazione.
E’ normale che io sia stanca dopotutto è da giorni che non faccio una bella dormita o forse sono mesi che non dormo tranquillamente senza pensieri sulla terribile giornata che mi aspettava?. Mi riscossi dai miei pensieri e mi rivolsi a Victor:
“Sembri indaffarato. Cosa cucini ?”
Victor mi rispose soddisfatto:
“Omelette.” Poi si fermò di colpo:
“Ti piacciono vero ?” mi chiese con un tono interrogativo e speranzoso.
“Bè io non le ho mai mangiate. A casa mia non si faceva mai colazione, comunque qualsiasi cosa va bene” Victor sembò sollevato, ma allo stesso tempo triste
“Mi spiace di averti riportato a quei brutti ricordi” mi disse con tono affranto.
“No, non preoccuparti. Non fa niente” Victor allora tornò sereno e mi servì le omelette.
“Ma sono buonissime !” esclamai piena di entusiasmo e Victor mi fece un sorriso compiaciuto.
“Bè è ovvio le ho fatte io” gli feci la linguaccia e continuai a mangiare.
Quando finimmo la colazione Victor iniziò a prepararsi per la scuola e mi disse:
“Allora ho sentito i miei che mi hanno detto che stanno arrivando. Rimarranno quì finché non tornerò dagli allenamenti e poi usciranno per riportare Vlad in ospedale. Probabilmente tornerò con qualche amico che vorrà sapere di..”lo interruppi d’un tratto:
“Ehm…no.. non dire agli altri che sono quì” dissi sottovoce.
“Perché ?” mi chiese non capendo.
“Bè ecco, mio fratello avrà sicuramente fatto del male a tutti loro e non mi vorranno avere tra i piedi, giustamente. Quindi non dire loro niente, non voglio che corrino inutili pericoli per me” dissi tutto d’un fiato.
“Ma..” lo interruppi di nuovo:
“Promettimelo” dissi con tono deciso e lui annuì.
“Ok, te lo prometto” mi rispose preoccupato probabilmente per il mio atteggiamento o forse era solo preoccupato per la salute dei suoi amici tant’è che ci fu un attimo di silenzio che fu interrotto dal suono del campanello.
“Siamo noi” disse una voce dall’altra parte della porta e Victor andò ad aprire.
“Ciao Vlad, come stai? Va meglio la riabilitazione?” disse Victor dimenticandosi un attimo di me,non notando i suoi genitori e aiutando il fratello.
“E dai Victor, sai meglio di me che sta andando bene. E’ inutile che me lo chiedi ogni giorno” disse il ragazzo sulla sedia a rotelle.
“Si, si scusa hai ragione” Disse Victor arrossendo e grattandosi la nuca.
Per un attimo rimasi ad osservarli cercando di vedere tutte le loro somiglianze  e le loro differenze, ma Vlad mi interruppe.
“Oh tu devi essere Clara, piacere io sono Vladimir Blade, il fratello di Victor”
Mi disse con un tono amichevole.
“Piacere mio, Victor mi ha parlato molto di te” gli risposi accennando ad un sorriso, ma lui guardò storto Victor e io intervenni nuovamente:
“Oh… non preoccuparti mi ha detto solo cose belle”
E lui sembrò sollevato dalla mia affermazione.
“Va be io vado, mi raccomando Vlad prenditi cura di Clara e non farla uscire per nessun motivo” disse per poi uscire.
I genitori di Victor ci guardarono e poi osservarono solo me con un’espressione compresiva.
“Siamo felici di averti quì” mi disse lei.
“Sappi che puoi rimanere quanto lo desideri” aggiunse il padre di Victor.
Io risposi con un semplice:
“Grazie.” E loro sorrisero contemporaneamente.
 
ANGOLO AUTRICE
Ed eccomi qui con un nuovo capitolo.
Probabilmente all’inizio del testo saranno presenti alcune frasi in neretto che non riesco mai a togliere. :-(
Non so se lo avete capito, ma le frasi rosa rappresentano i pensieri di Clara e quelle blu i pensieri di Victor.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate.
Ciaonee
 

Iruky Hiwashi




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